IL CORRIERE E COLAO - TITOLO A TUTTA PAGINA, FOTO, DUE PEZZI, COMPRESI UN COM'ERAVAMO PICCOLI SUL LAGO DI GARDA. BRAVI, NEMMENO UN CENNO ALLE DIMISSIONI DA RCS E AL SUO COMPUTER HACKERIZZATO.

Da "l'Unità"


Come tutti i giornali anche il Corriere della Sera ha dedicato ieri ampio spazio alla promozione di Vittorio Colao, ex amministratore delegato di Rcs Mediagroup, alla guida della multinazionale della telefonia Vodafone. Il Corriere ha fatto le cose per bene: un titolo a tutta pagina, una bella foto, due articoli compreso uno, in corsivo, affidato alla critica gastronomica e scrittrice Camilla Baresani che ricordava quando giocavano insieme da piccoli a Desenzano. Tutto perfetto.



Eppure, leggendo, ci è parso che mancasse qualcosa. E, in effetti, negli articoli, nella titolazione, nei sommari non c'è alcun riferimento, nemmeno un cenno casuale, alle dimissioni di Colao dalla Rcs. Non si parla delle tensioni di Colao con alcuni azionisti, non si ricorda la sua richiesta al consiglio di amministrazione di discutere la direzione del Corriere dopo l'emorragia di copie seguita all'outing a favore di Prodi ma, soprattutto, il giornale dimentica che il manager fu vittima di intrusioni informatiche nel suo computer, fatto che denunciò alla Procura di Milano.

Dopo quell'incidente Colao capì che doveva cambiare aria. Un'amnesia, capita a tutti. Peccato: il Corriere avrebbe potuto chiedere un articolo su Colao al vicedirettore Massimo Mucchetti che sugli spioni in via Solferino ha scritto un bel libro. Sarà per un'altra volta.


Dagospia 29 Maggio 2008