HILLARY E MCCAIN MORSI DA UNO SQUALO - MURDOCH "VOTA" OBAMA: È UNA ROCKSTAR, VINCERÀ LE ELEZIONI. E SBRANA MCCAIN: È UN AMICO E UN PATRIOTA, MA NON SA MOLTO DI ECONOMIA. HA MOLTI PROBLEMI.

1 - OBAMA: MARTEDÌ RESTERÒ DA SOLO.
Mario Calabresi per "la Repubblica"


«Ormai è questione di giorni»: Barack Obama è convinto che la prossima settimana diventerà il candidato del Partito democratico e che dopo gli ultimi voti in South Dakota e Montana, martedì, la corsa con la Clinton sarà finita.

Parlando con i giornalisti in volo tra Denver e Chicago, il senatore nero non ha nascosto di considerarsi ormai il vincitore delle primarie. Domani a Washington si riunirà il comitato del partito che dovrà trovare un compromesso sui delegati del Michigan e della Florida (oggi esclusi dalla Convention), domenica si voterà a Portorico e poi martedì la corsa arriverà al traguardo.

Obama ha detto di vedersi «in posizione piuttosto forte» e ha sottolineato che la prossima settimana «avremo tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno: non ci saranno più domande senza risposta. E credo che tutti i superdelegati ancora indecisi saranno in grado di prendere una decisione in tempi rapidi».

Hillary Clinton, che non sembra disposta a mollare fino all´ultimo, ha risposto inviando una lettera ai superdelegati nella quale si presenta come la candidata più forte, l´unica in grado di vincere contro John McCain. Nella missiva sottolinea di aver vinto «negli stati in bilico», di essere più avanti di Obama nei sondaggi che li contrappongono al candidato repubblicano e di essere «senza dubbio la più forte». La lettera dice anche che l´ex first lady è sostenuta dalle regioni e dai gruppi di cui hanno bisogno i democratici per vincere, ricordando che è in testa contro McCain in stati chiave come la Florida e l´Ohio.

Ma il treno di Obama appare difficilmente arrestabile e ieri c´è salito anche il magnate dei media Rupert Murdoch. «Obama è una rockstar e penso che vincerà. Mi piacciono le sue idee sull´istruzione e non vedo l´ora di incontrarlo», ha detto ad una conferenza sul digitale sponsorizzata dal Wall Street Journal - di cui è da pochi mesi il proprietario - che si è tenuta in California.



Murdoch prevede una «valanga di voti per i democratici» a causa della recessione economica che punirà il partito di Bush, e non è tenero con McCain: «È un mio amico e un patriota, però è imprevedibile, pare che non sappia molto di economia ed è stato al Congresso per molto tempo e lì bisogna fare molti compromessi. Non mi è chiaro per cosa si batta e penso che abbia molti problemi».

Ma Obama sa che la sua debolezza è la sua inesperienza in politica estera, proprio dove McCain è più forte, per questo ha annunciato che dopo la fine delle primarie andrà in Iraq. Da giorni McCain lo attacca sottolineando che non va a Bagdad dal gennaio del 2006 e provocatoriamente lo ha invitato a partire insieme. Ma Obama ha respinto l´invito: «Non voglio essere coinvolto in una sceneggiata politica e voglio andare per parlare con le truppe e con i comandanti militari, non per fare campagna elettorale».

L´ultima sfida è quella sulla salute e l´età: dopo la diffusione da parte di McCain, una settimana fa, di oltre mille pagine di cartelle mediche, Obama ieri ha diffuso una semplice lettera del suo medico per certificare agli elettori di essere in ottima forma. David Scheiner, che lo ha in cura dal 1987, afferma che il senatore «è in eccellenti condizioni, non ha grasso corporeo in eccesso, pratica regolarmente jogging, ha una pressione 60/90 e un buon livello di colesterolo».

La sua unica pecca, aggiunge, è di essere un fumatore «intermittente». La lettera, del gennaio del 2007, dice che stava provando a smettere usando gomme da masticare alla nicotina. Lui dice di esserci riuscito, ma qualche giornalista maligno sostiene che talvolta puzza ancora di fumo.

2 - MA FIDEL CASTRO RIMPROVERA BARACK.
Da "la Repubblica"
- Il lìder maximo critica Obama sul Granma. In un discorso agli esuli cubani di Miami, il senatore aveva denunciato l´assenza di democrazia a Cuba, e espresso la volontà di conservare l´embargo. Fidel ribatte: malgrado Obama sia "il candidato più progressista alla presidenza Usa, i suoi argomenti non si discostano da quelli usati in passato contro Cuba".


Dagospia 30 Maggio 2008