TREMONTI: INTESA ADVISOR PER VENDITA ALITALIA - INFLAZIONE AI MASSIMI DAL '96 (3,6%) - FS: MORETTI PUNTA SULL'ESTERO - IL NUOVO IPHONE SUL MERCATO IL 9 GIUGNO - L'INCUBO AMERICANO DI GENERAL MOTORS.

1 - ALITALIA, TREMONTI: "BANCA INTESA NOMINATO ADVISOR PER LA VENDITA".
Da"repubblica.it" - Un decreto per derogare alle regole delle privatizzazioni per far fronte "all"eccezionalità della situazione di Alitalia", e Intesa San Paolo come advisor per la vendita. Lo ha annunciato il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti. La ricerca di un nuovo azionista per Alitalia "è l'unica alternativa", ha aggiunto Tremonti, ribadendo che "non è più procrastinabile un aumento di capitale sociale".

Il governo "è pienamente consapevole di questa situazione". La deroga servirà ad evitare il rischio di messa in liquidazione. Confermando le indiscrezioni circolate nelle ultime ore, il ministro dell'Economia ha annunciato che Alitalia ha avviato contatti con Intesa SanPaolo in qualità di advisor. Il governo pensa che Banca Intesa possa trovare "un'offerta sul mercato" per Alitalia, ha spiegato Tremonti, che non esclude che Banca Intesa possa entrare nell'azionariato di Alitalia. "Dipende da Banca Intesa" dice Tremonti. Tremonti ha sottolineato che Alitalia "è noto che versa in una situazione di profonda crisi finanziaria patrimoniale, industriale economica e gli ultimi dati diffusi dalla compagnia ne sono purtroppo testimonianza".

E pertanto il governo, ha sottolineato il ministro, ''ha deciso di dotarsi di strumenti che assicurino in modo efficace l'individuazione di un soggetto che abbia la possibilità di acquisire il controllo di Alitalia e le risorse per un forte e credibile piano di rilancio". Tremonti ha infine assicurato che il decreto del governo per Alitalia è "assolutamente in linea con l'Europa. L'Europa vuole il mercato, e più mercato di così... ". La deroga" alla legge sulle privatizzazione, ha aggiunto, "non ci pone problemi con l'Europa".

2 - ENI-ENEL-POSTE: TREMONTI, ABBIAMO FIDUCIA SU NOMINATI.
(Agi)
- "Non ho alcun interesse politico e personale alle nomine. Facendo il ministro dell'Economia, ho solo l'interesse che il Tesoro sia adeguatamente rappresentato, data la sua funzione nei consigli. Non ho avuto nessun ruolo e nessun interesse, altro non fosse la presenza del Tesoro nei consigli in modo qualificato ed autorevole. E questo e' stato. Su tutto il resto ho un limitato interesse. Siamo molto convinti dei nomi che abbiamo fatto ed abbiamo molta fiducia sulla funzione che, per conto del Tesoro, essi svolgeranno". Lo afferma il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, sulle nomine relative ad Eni, Enel, Poste.

3 - INFLAZIONE: ISTAT, A MAGGIO 3,6% ANNUO, AI MASSIMI DAL 1996.
(Agi)
- Sale l'inflazione a maggio che si e' attestata al 3,6% contro il 3,3% di aprile, ai massimi dall'agosto 1996. E' questa la stima preliminare dell'Istat. Su base mensile, i prezzi sono aumentati dello 0,5%.

4 - PREZZI ALLE STELLE PER PANE E PASTA, FINO AL +20% ANNUO.
(Agi)
- Accelerano a maggio i prezzi degli alimentari con variazioni vertiginose per pane e pasta. L'Istat calcola un rincaro annuo del 12,9% per il pane e del 20,4% per la pasta mentre il latte aumenta a livello tendenziale dell'11,1%.

5 - E MORETTI PUNTA SULL'ESTERO.
G. Dos. per il "Corriere della Sera" - Partner europeo cercasi. All'amministratore delegato delle Fs Mauro Moretti l'Italia, per l'Alta velocità ferroviaria, sta stretta. E punta sulle reti estere. Il messaggio che lancia è chiaro: «Nella liberalizzazione europea un'impresa ferroviaria come la nostra non può rimanere solamente in Italia, deve guardare fuori dai propri confini come fanno le ferrovie tedesche e francesi.

Lo abbiamo fatto e con successo per le merci, dove con l'acquisizione della tedesca Tx Logistik ci siamo internazionalizzati. Lo dobbiamo fare anche nel settore passeggeri. Il mercato dell'Alta velocità sarà la rete fondamentale di collegamento delle grandi città europee domani. Quindi noi dobbiamo starci dentro, non lavorando solo tra Milano e Roma ma anche tra Amburgo, Amsterdam, Bruxelles e Parigi, così come faranno tutti gli altri».

6 - I DUE NOTAI AZIONISTI DELLA COFIDE.
M. Ger. per il "Corriere della Sera"
- Sono due piccoli azionisti della Cofide di Carlo De Benedetti. Uno è notaio e l'altro pure, uno ha lo studio a Venezia e l'altro a Chioggia (ma prima erano insieme), uno ha il conto in Fideuram e l'altro pure, uno ha dato parzialmente i titoli in pegno e l'altro pure. Molto conosciuti in laguna, i due professionisti, Stefano Bandiera monte e Alessandro Caputo, sono soci vicini alla famiglia Segre a sua volta alleata storica della famiglia De Benedetti.



Bandieramonte possiede personalmente lo 0,5% del capitale Cofide che vale in Borsa poco meno di 3 milioni di euro. Qualcosa ha venduto rispetto all'anno scorso. Più modesta la partecipazione dell'altro notaio veneziano con la vecchia passione per Cofide: circa mezzo milione di euro. Bandieramonte, tra l'altro, possiede il 5% di Snia oltre a una partecipazione indiretta.

7 - IL NUOVO IPHONE SUL MERCATO IL 9 GIUGNO.
Da "Il Sole 24 Ore"
- È in arrivo la nuova versione dell'iPhone di Apple, che sbarcherà sul mercato americano il prossimo 9 giugno. La società di Cupertino punta a raggiungere il target dei 10 milioni di cellulari venduti entro il 2008, grazie proprio al nuovo modello. Gli appassionati dovranno dunque attendere solo pochi giorni per la nuova versione dell'ibrido tra un iPod, un cellulare, un laptop: il 9 giugno, il giorno della Worldwide Developers Conference di Apple, il nuovo iPhone sarà sul mercato americano. L'aggiornamento punta sull'alta velocità nel collegamento wireless e il partner di Apple, l'operatore telefonico At& t che consente l'utilizzo dell'iPhone, sta mettendo a punto una sorta di network per la tecnologia 3G, rendendo possibili nuove applicazioni, come i video digitali.

8 - QUELLO STRANO CASO DEI RIBASSI UNI LAND.
W.R. per "Il Sole 24 Ore"
- In un comunicato ufficiale del 22 maggio, Uni Land aveva dichiarato di non essere «a conoscenza di motivi e notizie che possano giustificare » l'«anomalo andamento» del titolo che nelle due precedenti sedute aveva, infatti, perso l'11,5%. Ma come si chiedevano: se la società ha appena chiuso il trimestre con un patrimonio di 348 milioni e una posizione finanziaria positiva, che motivo ci sarebbe per vendere i titoli? Forse la società non lo sa davvero.

Ma potrebbe chiederlo al suo azionista di controllo (ed ex a.d.) che, tra il 5 e il 6 maggio e ancora pochi giorni fa, ha venduto 12,2 milioni di titoli. Una miseria fin che si vuole, visto che Alberto Mezzini ha quasi il 75% di Uni Land e quelle briciole, attraverso due sue società, le ha vendute fuori mercato. A chi non si sa. Ma non stupirebbe che finissero, o fossero finite, sul mercato. Perché quel 25% di flottante è il risultato di tre anni di piccoli travasi: da Mezzini ai piccoli investitori.

9 - L'ELOGIO DELLA FOLLIA ALLA DEFENSE.
A.Grass. per "Il Sole 24 Ore" - Inizialmente Société Générale ha parlato di un trader impazzito, di una «folle fuite en avant», di un ragazzo singolare che, forse per ambizione, ha avuto l'impudenza di investire 50 miliardi di euro che non gli appartenevano. Poi le inchieste interne sul folle Jérôme Kerviel, il dipendente del desk di Delta One che ha causato perdite alla banca per 4,9 miliardi di euro, hanno mostrato la responsabilità dei superiori del trader.

Insomma, secondo gli ispettori interni «la frode di Kerviel è stata facilitata (e la sua scoperta ritardata) dalle debolezze della supervisione delle attività del trader». Una "rivelazione" che non ha tuttavia impedito a Société Générale di gratificare Christophe Mianné, capo di Kerviel, responsabile della divisione Derivati azioni e indici della banca, con un incentivo di 9 milioni di euro. Una scelta che forse permetterà ai difensori di Kerviel di dimostrare che la «follia » del trader era pienamente condivisa dalla struttura.

10 - L'OCCHIO DI MOODY'S SUGLI ISTITUTI.
M.N. per "Il Sole 24 Ore" - Le banche inglesi sono solide e liquide. Ma è un fatto che il rallentamento dell'economia britannica, unito a un peggioramento della qualità dei debiti, a una contrazione dei prestiti e dei margini di profitto, non giocano un ruolo favorevole. La messa in guardia è giunta da Moody's, secondo cui gli istituti britannici saranno costretti a nuovi accantonamenti a fronte di crediti dubbi, mentre un assottigliamento dei requisiti patrimoniali rischia di renderli più fragili davanti alle sfide future.

E' vero che hanno un portafoglio di prodotti diversificato come pure sono assai diversificate sul piano geografico. Ma i rischi futuri sembrano concentrarsi nel settore dei mutui e dei debiti. La forte base di depositi dovrebbe assorbire gli shock e nulla di drammatico è alle porte ma l'agenzia di rating ha detto che sarà costretta a vigilare.

11 - L'INCUBO AMERICANO DI GENERAL MOTORS.
R.Fi. per "Il Sole 24 Ore" - Anche il sogno americano non è più quello di una volta: i Rockefeller chiedono alla partecipata Exxon maggiori investimenti nelle energie alternative, i soci-ambientalisti di Chevron domandano attenzione per l'impatto ambientale dei sistemi produttivi e gli automobilisti Usa girano le spalle a Suv e pickup. Insomma, il sogno di un migliore tenore di vita e di una maggiore prosperità economica non è stato archiviato. Ma è in trasformazione. Un po' perché i Rockefeller la prosperità economica l'hanno raggiunta da un pezzo, un po' perché l'americano medio - con il petrolio a 130 dollari al barile - sta erodendo il proprio stile di vita al distributore di benzina. Ma certo il risultato finale è che General Motors si prepara a tagliare nuovamente la produzione di pickup e Suv e altri 10mila posti di lavoro.


Dagospia 30 Maggio 2008