DARIA BIGNARDI PRONTA A TRASLOCARE LE SUE INVASIONI BARBARICHE SU RAI2
CONTRATTO FATTO, MANCA L'OK DI VIALE MAZZINI - QUEL CHICCO SALVA D'AMICO
LA VENDETTA DI SAVIANO VS. BARICCO: CONTRATTO STRACCIATO CON FANDANGO
CONTRATTO FATTO, MANCA L'OK DI VIALE MAZZINI - QUEL CHICCO SALVA D'AMICO
LA VENDETTA DI SAVIANO VS. BARICCO: CONTRATTO STRACCIATO CON FANDANGO
1 - BIRIGNAO BIGNARDI PRONTA A TRASLOCARE SU RAI2
Alla fine, vedrete, La7 rimarrà con una sola regina, la curvacea dalla voce stridente Ilaria D'Amico. E' stata la prima ad accettare le nuove condizioni economiche (pare 400 mila euro per stagione) imposte dal "Er Canaro" amministratore delegato Stella.
Vada sé che Stella avrebbe accompagnato alla porta, dopo Chiambretti e Ferrara, la tettonica di SkySport (ha un programma che costa) ma sarebbe intervenuto nientemeno che il presidente Telecom, Bebé Bernabé, per convincerlo a trovare un accordo. Un interessamento che nasce da una vecchia e solida amicizia, anche professionale, con Chicco Testa, carissimo amico della D'Amico.
E il numero de La7, al secolo Daria Bignardi, che fine farà? Tranquilli perché il birignao più snobbetto del Belpaese, dopo un caldo scontro con Stella, ha davanti un nuovo splendido orizzonte: le telecamere di Rai2.
Il direttore Tony Marano, dopo aver accalappiato la Canalis per l'amato Gnocchi, ha già inviato all'ufficio contratti di viale Mazzini, retto da Lorenza Lei, una bozza di accordo economico con la Daria. Che prevede, a partire dal 1 febbraio, le Invasioni Barbariche riverniciate a nuovo in un primo tempo in onda in seconda serata per poi fare up-grade in prima. Intanto, fino al 31 dicembre, è ancora vivo il contratto di Birignao Bignardi con La7.
2 - LA VENDETTA DI SAVIANO
E' arrivata la reazione esplosiva del "gomorrista" Roberto Saviano all'azione 'denigratoria' di Alessandro EgoMagno Baricco. In un'intervista megalomane a Repubblica ("Tutti i nuovi scrittori copiano il mio stile narrativo, macellerie comprese"), il boccoluto di Torino aveva pensato bene di bastonare il giornalista-scrittore più venduto e invidiato d'Italia, ormai cult dopo il successo mondiale di "Gomorra". In soldoni, disse: mejo la versione cinematografica di Matteo Garrone del libro.
Apriti cielo. Per vendicare l'affronto Saviano ha subito chiamato Domenico Procacci, patron della Fandango, casa editrice che ha in Baricco il suo fiore all'occhiello e contemporaneamente è la società che ha prodotto il film di Garrone tratto dal best-seller. Caro Procacci, avrebbe detto in breve Saviano, si ricorda del nostro contratto per una serie di telefilm sul mondo della camorra? Bene, può anche gettarlo nel cestino delle cose perse. Clic.
Dagospia 16 Giugno 2008
Alla fine, vedrete, La7 rimarrà con una sola regina, la curvacea dalla voce stridente Ilaria D'Amico. E' stata la prima ad accettare le nuove condizioni economiche (pare 400 mila euro per stagione) imposte dal "Er Canaro" amministratore delegato Stella.
Vada sé che Stella avrebbe accompagnato alla porta, dopo Chiambretti e Ferrara, la tettonica di SkySport (ha un programma che costa) ma sarebbe intervenuto nientemeno che il presidente Telecom, Bebé Bernabé, per convincerlo a trovare un accordo. Un interessamento che nasce da una vecchia e solida amicizia, anche professionale, con Chicco Testa, carissimo amico della D'Amico.
E il numero de La7, al secolo Daria Bignardi, che fine farà? Tranquilli perché il birignao più snobbetto del Belpaese, dopo un caldo scontro con Stella, ha davanti un nuovo splendido orizzonte: le telecamere di Rai2.
Il direttore Tony Marano, dopo aver accalappiato la Canalis per l'amato Gnocchi, ha già inviato all'ufficio contratti di viale Mazzini, retto da Lorenza Lei, una bozza di accordo economico con la Daria. Che prevede, a partire dal 1 febbraio, le Invasioni Barbariche riverniciate a nuovo in un primo tempo in onda in seconda serata per poi fare up-grade in prima. Intanto, fino al 31 dicembre, è ancora vivo il contratto di Birignao Bignardi con La7.
2 - LA VENDETTA DI SAVIANO
E' arrivata la reazione esplosiva del "gomorrista" Roberto Saviano all'azione 'denigratoria' di Alessandro EgoMagno Baricco. In un'intervista megalomane a Repubblica ("Tutti i nuovi scrittori copiano il mio stile narrativo, macellerie comprese"), il boccoluto di Torino aveva pensato bene di bastonare il giornalista-scrittore più venduto e invidiato d'Italia, ormai cult dopo il successo mondiale di "Gomorra". In soldoni, disse: mejo la versione cinematografica di Matteo Garrone del libro.
Apriti cielo. Per vendicare l'affronto Saviano ha subito chiamato Domenico Procacci, patron della Fandango, casa editrice che ha in Baricco il suo fiore all'occhiello e contemporaneamente è la società che ha prodotto il film di Garrone tratto dal best-seller. Caro Procacci, avrebbe detto in breve Saviano, si ricorda del nostro contratto per una serie di telefilm sul mondo della camorra? Bene, può anche gettarlo nel cestino delle cose perse. Clic.
Dagospia 16 Giugno 2008