A PROPOSITO DI EURO (2008) - LA SQUADRA CHE VINCE LA COPPA GUADAGNA 23 MLN - SE OGGI ANDIAMO A CASA, LA FEDERCALCIO NE RISPARMIA 5 (DI PREMI) - I CLUB "AFFITTANO" I GIOCATORI A 4MILA EURO AL GIORNO.
1 - UNA VITTORIA DA 23 MILIONI.
Aldo Bernacchi per "Il Sole 24 Ore"
Il calcio europeo vale come business poco meno di 14 miliardi di euro secondo una ricerca della Deloitte, una cifra che lo colloca tra le prime industrie del continente. Ma fino a oggi nei risultati del pallone gambe, tecnica e, perché no, la fortuna contano molto più del Pil, con buona pace di quegli istituti di ricerca che per i Mondiali e gli Europei si scatenano in conteggi cerebrali su impatti e relazioni tra il pallone e l'economia dei Paesi organizzatori e di quelli delle nazionali vincenti.
A poche ore da Italia-Francia, la partita delle due grande deluse di Euro 2008, è una premessa doverosa per assolvere Roberto Donadoni, cocciuto ct pentitosi troppo tardi di non aver giocato la carta Cassano, e il suo collega transalpino, Raymond Domenech, perdente masochista fino al punto di preferire Anelka a Trezeguet, almeno dal concorso di colpa nell'aggravare una congiuntura già avversa.
Le loro colpe sono altre, quelle di aver presentato due nazionali, molli di gambe e prive di idee, con campioni appesantiti nei muscoli dagli anni e dalle fatiche del campionato, ricchi più di soldi che di stimoli: così le due grandi finaliste del Mondiale tedesco, si trovano stasera a giocare un drammatico play-off per cercare di non precipitare negli inferi. Un confronto disperato, la cui sentenza è nelle mani e (nei piedi) degli olandesi di cui si teme il gran biscottone che favorirebbe la qualificazione della Romania, nel match che si svolge a Berna in contemporanea a Francia-Italia.
Una sconfitta olandese renderebbe vana la vittoria sia degli azzurri come dei bleus. Van Basten ha promesso che l'Olanda si batterà come sempre. Ma è malinconico che i campioni del mondo, dopo appena due partite, siano qui a invocare la grazia dagli arancioni, i loro "carnefici" di Berna. Brutto a dirsi, siamo molto più vicini all'aeroporto che ai quarti.
Per la Federcalcio l'avventura di Euro 08, se si chiuderà stasera, avrà un bilancio economico comunque molto meno disastroso di quello sportivo. Anzi Luigi Abete, il presidente, torna a Roma con un utile e un motivo in più per dismettere un ct che non ha mai gradito. Dice Stefano Balducci, l'organizzatore della spedizione azzurra: «Se usciamo è ovvio non si non pagherà un euro dei 220mila a testa del premio pattuito ai 23 giocatori in caso di vittoria finale: per la Federazione un risparmio che non ci si augurava ma che vale 5 milioni. Dalla Uefa sono arrivati 7,5 milioni, 6 milioni netti dedotta la tassa del 20%, come contributo uguale per tutte le 16 squadre che partecipano alla fase finale dell'Europeo».
Vincendo tutte le partite l'Italia avrebbe però potuto intascare un totale di 23 milioni. Ma non può essere sempre festa. «Le agevolazioni ottenute dal governo della Bassa Austria venendo a Baden, tra voli gratis,campo di allenamento e albergo - aggiungono alla Figc sottolineando i vantaggi della scelta austriaca - ci hanno evitato l'esborso di un altro milione e i conti tornano anche per Casa azzurri, costata tra allestimento e gestione 2,4 milioni, quasi tutti coperti dagli sponsor».
Tocca ferro, in questa vigilia zurighese molto autunnale, anche la Puma, sponsor tecnico dell'Italia:non solo per i soldi impegnati sulla maglia azzurra, portati a 11,5 milioni all'anno dopo il trionfo mondiale, ma anche perché l'azienda tedesca rischia di trovarsi fuori Europeo con tutte le cinque nazionali sponso-rizzate: Svizzera, Austria, Polonia, Repubblica Ceca già out, Italia sul filo del rasoio. Anche la rivale Adidas rischia di perdere la pedina più cara della sua scuderia, la Francia, cui versa come sponsor tecnico 13 milioni, 2 milioni in più della Germania, 4 in più della Spagna in gran spolvero in questo europeo.
Ma l'Adidas, fuori Henry e compagni, potrebbe rifarsi con la Romania, pagata fino a oggi meno della metà delle grandi, le cui maglie autentiche di Mutu e Chivu -sotto l'effetto degli ultimi risultati - sono in vendita su e-Bay a prezzi crescenti. Ma al di là dei soldi, una mancata entrata dell'Italia nei quarti scatenerà un mare di polemiche, un caso nazionale che se non toccherà le tasche dei nostri eroi, scatenerà la solita caccia al capro espiatorio che ha già un preciso identikit: Roberto Donadoni, classe 1963, bergamasco di Cisano.
2 - GIOCATORI "IN AFFITTO" A 4MILA EURO AL GIORNO.
Lino Terlizzi per "Il Sole 24 Ore"
Comunque vada, alcuni vincitori di Euro 2008 ci sono già. Tra questi, senza dubbio, i club a cui appartengono i calciatori selezionati dalle nazionali partecipanti. Per la prima volta infatti la Uefa retribuisce i club, riconoscendo in pratica una sorta di "affitto" per i giocatori che sono presenti al torneo. È l'effetto concreto dell'accordo raggiunto tra la Uefa stessa e il G14, il gruppo che rappresentava i maggiori club europei e che ha deciso di sciogliersi proprio nei mesi scorsi, dopo aver raggiunto questa intesa, ritenuta obiettivo principale.
Ogni club riceve 4mila euro al giorno per ogni giocatore "fornito" a una nazionale. E questo a partire da 14 giorni prima dell'inizio delle partite del torneo. Calcolando che le nazionali sono 16 e che ogni squadra ha 23 calciatori, l'ammontare complessivo pagato dalla Uefa ai club di appartenenza dovrebbe essere quindi alla fine di circa 42 milioni di euro. Occorre tener presente che 8 squadre escono dopo i gironi e altre 6 escono tra quarti e semifinali e che quindi solo per i calciatori delle due finaliste vi sarà l'"affitto" per l'intero numero di giorni. Ma, naturalmente, l'incasso può essere rilevante per i club che, pur non arrivando alla finale, hanno molti calciatori, in una o più nazionali.
Se si guarda a ciò che un singolo giocatore può quindi fruttare al suo club partecipando ad Euro 08, ebbene nella peggiore delle ipotesi (uscita al termine del girone) la somma è di 96mila euro; nella migliore delle ipotesi (partecipazione alla finale) la somma è di circa 140mila euro. I club, che da tempo si lamentavano per il fatto di dover pagare senza contropartite i calciatori che partecipano ad europei e mondiali, ricevono ora i soldi richiesti.
E le cifre non sono male. Al di fuori di Euro 2008, cioè in tempi normali, la remunerazione mensile media di un calciatore (escludendo premi e diritti per l'immagine individuale) viene così stimata da esperti del settore: per l'Italia è di circa 87mila euro, per la Spagna di circa 84mila euro, per la Germania di circa 65mila euro.
In questo balletto di numeri, insomma, quello che si capisce è che i club più potenti hanno avuto alla fine soddisfazione. La Uefa ha potuto e voluto essere generosa per ragioni diplomatiche ma anche per ragioni economiche, visto che il suo utile operativo per Euro 2008 dovrebbe essere di ben 663 milioni di euro. Un margine ampio, che otterrà nonostante il versamento di 184 milioni di euro di premi alle nazionali partecipanti. Sono tutte cifre da record, abbastanza impressionanti. C'è da sperare che sul campo lo spettacolo complessivo giustifichi queste cifre da capogiro. Almeno in parte.
Dagospia 17 Giugno 2008
Aldo Bernacchi per "Il Sole 24 Ore"
Il calcio europeo vale come business poco meno di 14 miliardi di euro secondo una ricerca della Deloitte, una cifra che lo colloca tra le prime industrie del continente. Ma fino a oggi nei risultati del pallone gambe, tecnica e, perché no, la fortuna contano molto più del Pil, con buona pace di quegli istituti di ricerca che per i Mondiali e gli Europei si scatenano in conteggi cerebrali su impatti e relazioni tra il pallone e l'economia dei Paesi organizzatori e di quelli delle nazionali vincenti.
A poche ore da Italia-Francia, la partita delle due grande deluse di Euro 2008, è una premessa doverosa per assolvere Roberto Donadoni, cocciuto ct pentitosi troppo tardi di non aver giocato la carta Cassano, e il suo collega transalpino, Raymond Domenech, perdente masochista fino al punto di preferire Anelka a Trezeguet, almeno dal concorso di colpa nell'aggravare una congiuntura già avversa.
Le loro colpe sono altre, quelle di aver presentato due nazionali, molli di gambe e prive di idee, con campioni appesantiti nei muscoli dagli anni e dalle fatiche del campionato, ricchi più di soldi che di stimoli: così le due grandi finaliste del Mondiale tedesco, si trovano stasera a giocare un drammatico play-off per cercare di non precipitare negli inferi. Un confronto disperato, la cui sentenza è nelle mani e (nei piedi) degli olandesi di cui si teme il gran biscottone che favorirebbe la qualificazione della Romania, nel match che si svolge a Berna in contemporanea a Francia-Italia.
Una sconfitta olandese renderebbe vana la vittoria sia degli azzurri come dei bleus. Van Basten ha promesso che l'Olanda si batterà come sempre. Ma è malinconico che i campioni del mondo, dopo appena due partite, siano qui a invocare la grazia dagli arancioni, i loro "carnefici" di Berna. Brutto a dirsi, siamo molto più vicini all'aeroporto che ai quarti.
Per la Federcalcio l'avventura di Euro 08, se si chiuderà stasera, avrà un bilancio economico comunque molto meno disastroso di quello sportivo. Anzi Luigi Abete, il presidente, torna a Roma con un utile e un motivo in più per dismettere un ct che non ha mai gradito. Dice Stefano Balducci, l'organizzatore della spedizione azzurra: «Se usciamo è ovvio non si non pagherà un euro dei 220mila a testa del premio pattuito ai 23 giocatori in caso di vittoria finale: per la Federazione un risparmio che non ci si augurava ma che vale 5 milioni. Dalla Uefa sono arrivati 7,5 milioni, 6 milioni netti dedotta la tassa del 20%, come contributo uguale per tutte le 16 squadre che partecipano alla fase finale dell'Europeo».
Vincendo tutte le partite l'Italia avrebbe però potuto intascare un totale di 23 milioni. Ma non può essere sempre festa. «Le agevolazioni ottenute dal governo della Bassa Austria venendo a Baden, tra voli gratis,campo di allenamento e albergo - aggiungono alla Figc sottolineando i vantaggi della scelta austriaca - ci hanno evitato l'esborso di un altro milione e i conti tornano anche per Casa azzurri, costata tra allestimento e gestione 2,4 milioni, quasi tutti coperti dagli sponsor».
Tocca ferro, in questa vigilia zurighese molto autunnale, anche la Puma, sponsor tecnico dell'Italia:non solo per i soldi impegnati sulla maglia azzurra, portati a 11,5 milioni all'anno dopo il trionfo mondiale, ma anche perché l'azienda tedesca rischia di trovarsi fuori Europeo con tutte le cinque nazionali sponso-rizzate: Svizzera, Austria, Polonia, Repubblica Ceca già out, Italia sul filo del rasoio. Anche la rivale Adidas rischia di perdere la pedina più cara della sua scuderia, la Francia, cui versa come sponsor tecnico 13 milioni, 2 milioni in più della Germania, 4 in più della Spagna in gran spolvero in questo europeo.
Ma l'Adidas, fuori Henry e compagni, potrebbe rifarsi con la Romania, pagata fino a oggi meno della metà delle grandi, le cui maglie autentiche di Mutu e Chivu -sotto l'effetto degli ultimi risultati - sono in vendita su e-Bay a prezzi crescenti. Ma al di là dei soldi, una mancata entrata dell'Italia nei quarti scatenerà un mare di polemiche, un caso nazionale che se non toccherà le tasche dei nostri eroi, scatenerà la solita caccia al capro espiatorio che ha già un preciso identikit: Roberto Donadoni, classe 1963, bergamasco di Cisano.
2 - GIOCATORI "IN AFFITTO" A 4MILA EURO AL GIORNO.
Lino Terlizzi per "Il Sole 24 Ore"
Comunque vada, alcuni vincitori di Euro 2008 ci sono già. Tra questi, senza dubbio, i club a cui appartengono i calciatori selezionati dalle nazionali partecipanti. Per la prima volta infatti la Uefa retribuisce i club, riconoscendo in pratica una sorta di "affitto" per i giocatori che sono presenti al torneo. È l'effetto concreto dell'accordo raggiunto tra la Uefa stessa e il G14, il gruppo che rappresentava i maggiori club europei e che ha deciso di sciogliersi proprio nei mesi scorsi, dopo aver raggiunto questa intesa, ritenuta obiettivo principale.
Ogni club riceve 4mila euro al giorno per ogni giocatore "fornito" a una nazionale. E questo a partire da 14 giorni prima dell'inizio delle partite del torneo. Calcolando che le nazionali sono 16 e che ogni squadra ha 23 calciatori, l'ammontare complessivo pagato dalla Uefa ai club di appartenenza dovrebbe essere quindi alla fine di circa 42 milioni di euro. Occorre tener presente che 8 squadre escono dopo i gironi e altre 6 escono tra quarti e semifinali e che quindi solo per i calciatori delle due finaliste vi sarà l'"affitto" per l'intero numero di giorni. Ma, naturalmente, l'incasso può essere rilevante per i club che, pur non arrivando alla finale, hanno molti calciatori, in una o più nazionali.
Se si guarda a ciò che un singolo giocatore può quindi fruttare al suo club partecipando ad Euro 08, ebbene nella peggiore delle ipotesi (uscita al termine del girone) la somma è di 96mila euro; nella migliore delle ipotesi (partecipazione alla finale) la somma è di circa 140mila euro. I club, che da tempo si lamentavano per il fatto di dover pagare senza contropartite i calciatori che partecipano ad europei e mondiali, ricevono ora i soldi richiesti.
E le cifre non sono male. Al di fuori di Euro 2008, cioè in tempi normali, la remunerazione mensile media di un calciatore (escludendo premi e diritti per l'immagine individuale) viene così stimata da esperti del settore: per l'Italia è di circa 87mila euro, per la Spagna di circa 84mila euro, per la Germania di circa 65mila euro.
In questo balletto di numeri, insomma, quello che si capisce è che i club più potenti hanno avuto alla fine soddisfazione. La Uefa ha potuto e voluto essere generosa per ragioni diplomatiche ma anche per ragioni economiche, visto che il suo utile operativo per Euro 2008 dovrebbe essere di ben 663 milioni di euro. Un margine ampio, che otterrà nonostante il versamento di 184 milioni di euro di premi alle nazionali partecipanti. Sono tutte cifre da record, abbastanza impressionanti. C'è da sperare che sul campo lo spettacolo complessivo giustifichi queste cifre da capogiro. Almeno in parte.
Dagospia 17 Giugno 2008