CAFONALINO DEL PINCIO - LÌ DOVE SI DOVREBBE SCAVARE UN MEGA GARAGE C'È UNA PICCOLA POMPEI - PER LA SOPRINTENDENZA "L'AREA ARCHEOLOGICA DEVE ESSERE SALVAGUARDATA" - ALEMANNO ORA CI RIPENSI.
Foto da Corriere.it
1 - UNA «POMPEI SEGRETA» NEL SITO DEL MEGA GARAGE
Virginia Piccolillo per il Corriere della Sera
«Le foto sono la prova regina che il parcheggio nel Pincio è un progetto scellerato. Alemanno lo ammetta e dica perché ha taciuto la reazione della Sovrintendenza». Lo ha detto ieri Vittorio Ripa di Meana a nome di Italia Nostra,
dopo aver visto sul sito web del Corriere della Sera le immagini inedite della Pompei segreta che dovrebbe far spazio al mega-garage da 7 piani con oltre 700 posti auto. E aver letto le anticipazioni della relazione della Sovrintendenza dei Beni archeologici. Sette pagine zeppe di ritrovamenti.
Un «importante resto di pavimento in mosaico con fondo nero nel quale sono inserite tessere colorate» del I secolo a.C. Un criptoportico anteriore al IV secolo d.C. che attraversa l'intera area del parcheggio. Sedici vani, di cui 6 ipogei, del I secolo a.C. con coperture a volta. Una «rete idrica» sotterranea. «Consistenti strutture archeologiche» ritrovate là dove sorgevano gli Orti Luculliani, nel punto in cui fu assassinata Messalina. I 42 carotaggi hanno agito come una macchina del tempo nella collina più amata dai romani protetta dall'Unesco. E la relazione parla chiaro. «Le strutture rinvenute sono tutelate dalla legge» e devono «essere salvaguardate integralmente».
«Perché non ce l'hanno data? Era la cosa più importante per dare il parere», tuona il professor Giorgio Muratore, uno dei saggi chiamati da Alemanno a suggerire un «sì» o un «no» al progetto varato dalla giunta Veltroni che prevede lo svuotamento del Pincio, gallerie di accesso nelle rampe del Valadier, e nel piazzale sovrastante ampie grate di scarico dei gas delle auto. I «saggi» ufficialmente non hanno letto la relazione perché l'Ufficio speciale emergenza Traffico e Mobilità ha impiegato 4 giorni per protocollarlo (l'11 agosto).
Nel frattempo, l'8, hanno depositato un parere (dal quale Muratore si è dissociato) che apre a possibili variazioni. Pur avvertendo del rischio di «compromettere in modo irreversibile il valore storico e la qualità estetico-ambientale» del Pincio. «Spostarlo non risolve. Il parcheggio va fermato » evidenzia Muratore. Ora la parola torna al sindaco. Stracciare il contratto costerebbe circa 6 milioni di euro di penale. Entro fine mese dovrà decidere se il Pincio li merita.
2 - ALEMANNO ORA CI RIPENSI
Paolo Conti per il Corriere della Sera
A questo punto, qualsiasi ragionamento sul parcheggio al Pincio si blocca di fronte alla chiarezza di queste fotografie. Lì dove si dovrebbe scavare c'è un'area archeologica di prestigio.
L'intero capitolo, al di là di qualsiasi valutazione politica o addirittura ideologica, va riaperto. Nessuno può immaginare che si lavori a cuor leggero in un luogo così significativo. Il sindaco Gianni Alemanno, giorni fa, ha promesso una decisione entro la fine di agosto. Ma le foto pubblicate dal Corriere della Sera costringeranno a una riflessione più lunga. Un errore significherebbe un guasto indelebile. L'Alemanno nemico dell'Ara Pacis di Meier non può permetterselo.
Dagospia 20 Agosto 2008
1 - UNA «POMPEI SEGRETA» NEL SITO DEL MEGA GARAGE
Virginia Piccolillo per il Corriere della Sera
«Le foto sono la prova regina che il parcheggio nel Pincio è un progetto scellerato. Alemanno lo ammetta e dica perché ha taciuto la reazione della Sovrintendenza». Lo ha detto ieri Vittorio Ripa di Meana a nome di Italia Nostra,
dopo aver visto sul sito web del Corriere della Sera le immagini inedite della Pompei segreta che dovrebbe far spazio al mega-garage da 7 piani con oltre 700 posti auto. E aver letto le anticipazioni della relazione della Sovrintendenza dei Beni archeologici. Sette pagine zeppe di ritrovamenti.
Un «importante resto di pavimento in mosaico con fondo nero nel quale sono inserite tessere colorate» del I secolo a.C. Un criptoportico anteriore al IV secolo d.C. che attraversa l'intera area del parcheggio. Sedici vani, di cui 6 ipogei, del I secolo a.C. con coperture a volta. Una «rete idrica» sotterranea. «Consistenti strutture archeologiche» ritrovate là dove sorgevano gli Orti Luculliani, nel punto in cui fu assassinata Messalina. I 42 carotaggi hanno agito come una macchina del tempo nella collina più amata dai romani protetta dall'Unesco. E la relazione parla chiaro. «Le strutture rinvenute sono tutelate dalla legge» e devono «essere salvaguardate integralmente».
«Perché non ce l'hanno data? Era la cosa più importante per dare il parere», tuona il professor Giorgio Muratore, uno dei saggi chiamati da Alemanno a suggerire un «sì» o un «no» al progetto varato dalla giunta Veltroni che prevede lo svuotamento del Pincio, gallerie di accesso nelle rampe del Valadier, e nel piazzale sovrastante ampie grate di scarico dei gas delle auto. I «saggi» ufficialmente non hanno letto la relazione perché l'Ufficio speciale emergenza Traffico e Mobilità ha impiegato 4 giorni per protocollarlo (l'11 agosto).
Nel frattempo, l'8, hanno depositato un parere (dal quale Muratore si è dissociato) che apre a possibili variazioni. Pur avvertendo del rischio di «compromettere in modo irreversibile il valore storico e la qualità estetico-ambientale» del Pincio. «Spostarlo non risolve. Il parcheggio va fermato » evidenzia Muratore. Ora la parola torna al sindaco. Stracciare il contratto costerebbe circa 6 milioni di euro di penale. Entro fine mese dovrà decidere se il Pincio li merita.
2 - ALEMANNO ORA CI RIPENSI
Paolo Conti per il Corriere della Sera
A questo punto, qualsiasi ragionamento sul parcheggio al Pincio si blocca di fronte alla chiarezza di queste fotografie. Lì dove si dovrebbe scavare c'è un'area archeologica di prestigio.
L'intero capitolo, al di là di qualsiasi valutazione politica o addirittura ideologica, va riaperto. Nessuno può immaginare che si lavori a cuor leggero in un luogo così significativo. Il sindaco Gianni Alemanno, giorni fa, ha promesso una decisione entro la fine di agosto. Ma le foto pubblicate dal Corriere della Sera costringeranno a una riflessione più lunga. Un errore significherebbe un guasto indelebile. L'Alemanno nemico dell'Ara Pacis di Meier non può permetterselo.
Dagospia 20 Agosto 2008