TV NEL PALLONE - DEPOSITATE LE OFFERTE IN LEGA, CHE DECIDERÀ IL 26 AGOSTO - CON TUTTA PROBABILITÀ, LA RAI RIAVRÀ "90° MINUTO", MA PERDERÀ LA "DOMENICA SPORTIVA" - MEDIASET MANTIENE "CONTROCAMPO".

1 - CALCIO, DIRITTI TV: DECISIONE SLITTA AL 26 AGOSTO.
(Agi/Italpress)
- Si dovra' attendere il 26 agosto, data di convocazione dell'assemblea generale della Lega, per avere notizie in merito alla vendita dei diritti tv per gli highlights di serie A e B.

2 - SE LA "DOMENICA SPORTIVA" NON MOSTRA PIÙ IL CALCIO.
Gigi Garanzini per "Il Sole 24 Ore"


Per chi si può permettere i 57 euro al mese di Sky cambia poco. Chi invece è costretto a nutrirsi di calcio (postumo) in chiaro, filmati, moviole assortite e chiacchiere potrebbe essere costretto a cambiare abitudini: in particolare, i tasti su cui sintonizzarsi nel pomeriggio domenicale e poi la sera. È possibile, per non dire probabile, che da domenica 31 agosto andrà in onda la grande spartizione: alla Rai il vecchio 90° minuto, intorno alle 18, a Mediaset il Controcampo serale dopo le 22,30. Entrambi in esclusiva.

In attesa di rubricare l'accordo alla voce buonsenso oppure inciucio, meglio portarsi avanti nella commemorazione della Domenica Sportiva. Che non è più quella di Tortora e Viola, di Frajese e Pigna: ma è pur sempre la prima, storica rubrica della Rai, per decenni vangelo sportivo del Paese. Dicono a Viale Mazzini che la vecchia cara DS (ricorda niente la sigla?) sopravvivrà dedicandosi a tutti gli altri sport ad eccezione del calcio, come si conviene al servizio pubblico. Il servizio privato se ne farà una ragione, partendo un minuto dopo il posticipo. Prima giornata, anzi prima serata, Fiorentina-Juventus. Dov'è l'errore?

3 - LA DOMENICA IL GOL SI DIVIDE IN DUE.
Giuliano Balestreri per "Il Sole 24 Ore"


Una partita di poker. La cessione dei diritti televisivi in chiaro per la prossima stagione calcistica ( al via sabato 30 agosto con gli anticipi Udinese-Palermo e Sampdoria-Inter) si è trasformata in un'interminabile partita a carte, rigorosamente coperte. Anche perché ieri, all'ultimo momento, Lega Calcio ha deciso lo spacchettamento dell'esclusiva delle immagini.

La proposta iniziale del presidente Antonio Matarrese era quella di vendere gli highlights del campionato (una sintesi di 4 minuti per ogni gara) per la fascia oraria 13.30-24.00, una decisione accolta con un certo malumore dai diversi operatori, Mediaset
in primis. Ieri la retromarcia: l'esclusiva sarà garantita, ma su due diverse fasce orarie, dalle 13.30 alle 22.30 e dalle 22.30 alle 24.00. Tre gli slot per la Serie B. «Un gesto disperato» commentano parti vicine all'operazione, anche se la Lega spiega come la mossa sia stata decisa per «aumentare la concorrenza». Ammesso però che Rai e Mediaset (apparentemente in vantaggio rispetto a Sportitalia e Telecom Italia Media con La7) abbiano voglia di farsi la guerra.

Oggi alle 12.30, nella sede della Lega Calcio, sono state aperte le buste con le offerte che gli operatori hanno fatto arrivare in Via Rosellini. Secondo quanto risulta al "Sole 24 Ore", infatti, le offerte presentate sono ancora inferiori alle aspettative della Lega, che in fase d'asta - andata poi deserta - aveva chiesto 70 milioni di euro per la sola Serie A. «Potremmo anche decidere di non vendere i diritti a nessuno » dice da Miami il vice presidente della Lega Massimo Cellino, che poi spiega: «Per arrivare a un accordo servirebbero 60 milioni. Non possiamo svalutare il nostro campionato di calcio. La nostra idea era addirittura quella di non vendere più i diritti in chiaro».

All'inizio delle trattative private la Rai aveva messo sul piatto 25 milioni così ripartiti: 16 milioni per la Serie A (valutando l'esclusiva delle immagini fino a mezzanotte); un milione per la Serie B; un milione per la diretta radiofonica; 6 milioni per la Coppa Italia e 500mila euro per la Supercoppa. Adesso da Viale Mazzini si dice che la tv di Stato sia disposta a fare «un piccolo passo avanti» arrivando fino a 28-30 milioni di euro. Di fatto l'offerta per la A potrebbe salire di un paio di milioni, resta solo da capire quanti destinati alla fascia pomeridiana e quanti a quella serale.



Probabile che la posta venga divisa a metà, anche se per la Rai sembra più importante la prima, che garantirebbe il ritorno alla prima edizione di Quelli che il calcio e soprattutto di 90° minuto. La Domenica Sportiva verrebbe rivoluzionata, ma continuerebbe a sopravvivere anche se senza le immagini calcistiche. Difficilmente la Rai rilancerà ulteriormente. La raccolta pubblicitaria incrementale garantita dalla domenica calcistica è nell'ordine dei 4- 5 milioni di euro. Come a dire che circa il 70% dell'operazione verrebbe finanziata dal canone. E poi non è un mistero che per Viale Mazzini sia diventata più redditizia la Coppa Italia «perché infrasettimanale e in prima serata».

Più complessa la situazione in casa Mediaset. Il Biscione voleva salvare ad ogni costo Controcampo ultimo minuto (la trasmissione in onda la domenica sera su Italia 1 alle 22.30) e probabilmente ci riuscirà. I dubbi del gruppo riguardano però un'eventuale offerta per la fascia pomeridiana: è molto costosa sul fronte della produzione e non altrettanto redditizia. Allo stesso tempo è alta la preoccupazione che la concorrenza possa aggiudicarsela con un investimento minimo. Facile quindi immaginare un'offerta almeno simbolica per il pomeriggio (se ci sarà non andrà oltre i 5 milioni di euro) e una decisamente più sostanziosa per la fascia serale (una cifra che non dovrebbe essere lontana dai 10 milioni).

Notizie positive invece per la Serie B. Dopo un anno di black out satellitare, Sky sarebbe disponibile a presentare un'offerta sul modello del revenue sharing distribuendo alle società della serie cadetta fino al 90% dei proventi al netto dei costi di produzione. L'ultimo capitolo riguarda la cessione dei diritti all'estero:saranno le singole squadre a trattare la vendita. Comunque finisca la partita resterà una certa amarezza. E sì, perché una querelle così lunga significa solo che il calcio in chiaro ha definitivamente perso il suo storico appeal.

4 - PREMIUM E LA7 ALL'ATTACCO DI SKY.
Giuliano Balestreri per "Il Sole 24 Ore"


A distanza di 3 anni il calcio in chiaro si prepara a vivere una nuova rivoluzione, mentre il digitale (terrestre e satellitare) continua ad aumentare la propria offerta. A poco più di una settimana dal via dei campionati di calcio inizia però a delinearsi in modo chiaro quello che sarà il menù televisivo della prossima stagione sportiva.

L'ANALOGICO
Nel 2005 si aprì l'era di Serie A su Mediaset, il programma che sancì la fine di 90° minuto sulle reti Rai. Ora si potrebbe assistere a un ritorno verso le origini. Il pomeriggio della domenica sportiva potrebbe quindi aprirsi proprio sulla Rai con Quelli che il calcio (che dovrebbe tornare alla formula delle prime edizioni con le vedute degli stadi) per proseguire poi con le immaginisalientitrasmesseda90 ?inuto verso le 18. Tutto questo nella fascia oraria compresa tra le 13.30 e le 22.30. Alla sera - fino a mezzanotte - parti invertite. Gli highlights del posticipo in onda su Mediaset con Controcampo, mentre la Domenica sportiva potrebbe accontentarsi della Serie B e degli altri sport.

IL DIGITALE
La battaglia per il calcio in diretta si giocherà invece tra Sky, Mediaset Premium e La7 Carta Più. Gli stessi interessati spiegano però come siano diversi i propri target di riferimento. Sky punta soprattutto sugli appassionati di calcio. Su chi insomma non vuole perdersi nessuna partita di tutti i principali campionati europei. Il pacchetto Mondo (obbligatorio per l'allaccio al satellite) più calcio è rimasto invariato e costa 39 euro al mese, aggiungendo lo sport si sale a 51 euro. Tuttavia proprio per accelerare gli abbonamenti, chi sottoscriverà un contratto calcio e sport entro il 31 agosto pagherà fino al primo gennaio solo il pacchetto mondo (26 euro).

L'offerta comprende tutta la Serie A, la Premier League inglese, Liga Spagnola, Bundesliga tedesca, la Russian Premier League, la Scottish premier league. Meno vantaggiosa la proposta pay per view: acquistare una singola partita di serie A o di Champions League costa infatti 8 euro. «Il nostro utente tipo -spiega la società -è il vero appassionato, non chi guarda una partita ogni tanto».

Più economica l'offerta di Mediaset che però riguarda solo il calcio e non tutte le squadre italiane. L'abbonamento solo calcio (tutte le partite di Milan, Inter, Juventus, Roma, Lazio e Napoli più quelle casalinghe - e tra i team della scuderia Mediaset - di Atalanta, Genoa, Torino, Reggina, Chievo) costa 14 euro al mese con un prezzo di attivazione di 9 euro. C'è poi la possibilità di acquistare un credito prepagato da 179 euro, da utilizzare sia per le partite che per i film della piattaforma Mediaset. I singoli match costano 6 euro. Diverso l'approccio di La7 che punta a diventare «l'unica vera emittente pay per view». Le singole partite costano anche in questo caso 6 euro, mentre l'intero campionato (di Fiorentina, Sampdoria, Cagliari, Catania e Palermo) si paga 99 euro, 19 gli euro per il pacchetto mensile.


Dagospia 21 Agosto 2008