PASSERA: ALITALIA? SENZA OK SINDACATI NON SI FA NULLA - "FT": DESTINO COMPAGNIA APPESO A UN FILO - BERETTA: PROSSIMO PRESIDENTE CONFINDUSTRIA GAY? PERCHÉ NO - A MERRILL LYNCH L'OSCAR DELLE PERDITE.
1 - ALITALIA, PASSERA: 4-5 SETTIMANE PER CAPIRE SE SI PARTE.
(Agi) - "Se nelle prossime 4-5 settimane non si capisce se prendiamo la strada giusta e' difficile: dico che le prossime 4 settimane sono cruciali e si capira' se si va avanti o no". E' quanto ha affermato l'amministratore delegato di Intesa-SanPaolo, Corrado Passera, incontrando i giornalisti al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, riferendosi alla vicenda Alitalia.
2 - PASSERA: SENZA OK SINDACATI NON SI FA NULLA.
(Agi) - Il consenso sindacale sara' una condizione irrinunciabile per il decollo del Piano Fenice e della nuova Alitalia. E' quanto ha affermato l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, conversando con i giornalisti al Meeting di Cl. "Ci sara' un importante confronto con il sindacato perche' questa azienda - ha detto il banchiere - necessita di essere ridisegnata ma ha al suo interno le caratteristice per avere successo, i presupposti ci sono".
3 - SINDACATI: NO A UN CONFRONTO SOLO SU ESUBERI.
(Agi) - I sindacati sono pronti al confronto con il governo su Alitalia ma sottolineano "con forza" che non puo' essere circoscritto alla sola "gestione degli esuberi". In una nota le nove sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl trasporti, Sdl Trasporti, Anpac, Anpav, Avia e Unione piloti osservano che quella di lunedi' prossimo "sembra una convocazione diversa da quella che servirebbe, non a Palazzo Chigi sul Piano Industriale, ma al Ministero del Lavoro, e non e' un problema formale. Tale incontro infatti - sottolineano -non puo' che prendere in esame la strumentazione degli ammortizzatori sociali a disposizione. La nostra posizione e' nota: non abbiamo alcuna intenzione di accettare un confronto esclusivamente circoscritto alla gestione degli esuberi".
4 - ALITALIA, FT: DESTINO APPESO A UN FILO; SERVE MIRACOLO.
(Agi) - "Cosi' fan tutte". Con questo titolo in italiano, tratto dall'opera di Mozart, il Financial Times commenta la vicenda Alitalia, spiegando che "sulla carta la resurrezione della compagnia di bandiera italiana e' gia' avviata", ma il "suo destino resta appeso a un filo" e ora "serve un miracolo". L'attacco dell'editoriale del FT fa la sintesi dei problemi ancora aperti per Alitalia: "Cercasi: un anziano danaroso che la mantenga, una Commissione europea compiacente, una nuova legge sui fallimenti, un partner straniero, prezzi del petrolio piu' bassi, e tutto subito.
In poche parole: un miracolo. Madonna! Nonostante Silvio Berlusconi abbia promesso proprio questo, al 59esimo minuto dell'11esima ora, il destino di Alitalia e' appeso a un filo". Il giornale britannico fa poi i nomi di Air France-Klm e di Lufthansa definendoli i piu' probabili partner stranieri della nuova Alitalia e osserva che due cose positive da questa vicenda sono uscite: "La nuova Alitalia privatizzata dovrebbe essere in grado di scrollarsi di dosso le intromissioni politiche che l'hanno tormentata cosi' a lungo" e una "migliorata" legge sui fallimenti che "non impedira' l'arrivo di nuove crisi. Questo sarebbe proprio un miracolo. Ma rendera' piu' agevole la gestione delle future crisi".
5 - BERETTA: NON CAMBIEREI NOME AD AZIENDA
(Agi) - "Non cambierei il nome ad Alitalia". Lo ha dichiarato il direttore generale di Confindustria, Maurizio Beretta, intervistato per Klauscondicio, commentando la possibilita' di un cambio di nome per l'ex compagnia di bandiera. "Penso che Alitalia sia comunque un marchio forte - ha spiegato - che in questi anni ha goduto anche di una grande visibilita' all'estero".
6 - BERETTA: UN PRESIDENTE CONFINDUSTRIA GAY? PERCHE' NO.
(Agi) - "Un presidente di Confindustria gay? Perche' no?". Cosi' il direttore generale di Confindustria Maurizio Beretta, intervistato per Klauscondicio. "In Confindustria si valutano gli imprenditori per le loro capacita', per i risultati che sono in grado di conseguire per il mondo associativo, quindi nessuna discriminazione - ha sottolineato -. E' sbagliata l'idea di considerare conservatori gli imprenditori.
Se c'e' una categoria sociale che per necessita' deve essere innovativa e' proprio la nostra". Secondo Beretta quindi gay, single e anziani sono il motore dell'economia moderna: "Sono le categorie emergenti mononucleari. Gay, single e anziani hanno la possibilita' di spendere di piu' rispetto ad un genitore - ha detto -. C'e' da sottolineare che i modelli di consumo attuali ricalcano l'evoluzione della societa'".
7 - ISTAT: CROLLANO VENDITE DETTAGLIO A GIUGNO, -3,4%...
(Agi) - Crollo delle vendite al dettaglio a giugno. Il dato, comunica l'Istat, ha registrato un calo del 3,4% su base tendenziale e dello 0,5% su base mensile. Il risultato annuo e' il peggiore da aprile 2005, quando l'indicatore segno -3,9%. La variazione tendenziale negativa deriva da una riduzione del 2,3% delle vendite di prodotti alimentari e da un calo del 4,1% dei prodotti non alimentari. Il dato congiunturale e' invece la sintesi della diminuzione dello 0,2% nel comparto alimentare e dello 0,7% in quello non alimentare.
8 - A MERRILL LYNCH L'OSCAR DELLE PERDITE.
R.Fi. per "Il Sole 24 Ore" - Le banche d'affari americane si sa, non stanno vivendo un momento particolarmente felice. Ma il dato messo in evidenza da una ricerca del Financial Times dà davvero la dimensione di quanto sia difficile l'attuale situazione dei colossi finanziari. Da un report risulta che Merrill Lynch ha perso nell'ultimo anno e mezzo un quarto dei profitti accumulati negli ultimi 36 anni. Infatti dal 1971 al 2006 la banca ha portato a casa utili, corretti per l'inflazione, per 56 miliardi di dollari, mentre nel 2007 e nei primi sei mesi del 2008 ha perso qualcosa come 14 miliardi.
Le perdite che la banca ha inanellato nell'ultimo periodo sono inoltre pari alla metà dei profitti accumulati dall'inizio del nuovo millennio. Merrill ha il più alto rapporto fra le perdite dovute al credit crunch e i profitti, rispetto a una lista di 10 grandi gruppi finanziari. Un dato che è un monito: per chi sopravviverà al terremoto del credito i miliardi bruciati negli ultimi mesi sono il segnale che il modello di investimento finora utilizzato ha bisogno di una seria revisione.
9 - WALL STREET IN GARA SULLE OBBLIGAZIONI.
Ma.Mo. per "Il Sole 24 Ore" - Bank of America, una delle più grandi banche degli Stati Uniti, ha deciso di ricomprare 43 milioni di dollari di auction rate securities, obbligazioni entrate nel mirino della Sec perché ritenute troppo rischiose, vendute allo Stato del Massachusetts. Una scelta di immagine dopo che la vicenda è montata al punto tale che le stesse autorità americane hanno condotto indagini sul modo in cui i grandi istituti di Wall Street hanno collocato sul mercato questi titoli. Metodi ritenuti fraudolenti in quanto le banche non avrebbero informato gli investitori sul rischio che correvano.
Le autorità del Massachusetts hanno fatto di più, arrivando a negoziare con Bank of America il buy back di tutte le obbligazioni vendute a clienti individuali, broker e fondi di investimento. La storia assomiglia ai derivati venduti dalle banche alle amministrazioni pubbliche alle quale non sarebbe stato spiegato il rischio che incorrevano nel sottoscrivere questi prodotti finanziari. C'è qualcuno tra loro che riuscirà a fare ricomprare alle banche quei derivati?
10 - LA «MALEDIZIONE» ABN COLPISCE SIR GOODWIN.
G.Ve. per "Il Sole 24 Ore" - La conquista di Abn Amro sarà stata la più grande scalata bancaria mai realizzata, ma di certo non ha portato fortuna ai condottieri che l'hanno realizzata. La crisi del credito infatti si è abbattuta duramente sui compratori, costretti a leccarsi le ferite e a rappezzare i bilanci. Così dopo aver fatto capitolare il numero uno del colosso olandese Rijckman Groenink, adesso sono i vincitori a perdere il posto. L'ultimo a cadere di sella è stato Sir Fred Goodwin, che sarà presto sostituito al vertice di Royal Bank of Scotland, dopo le ripetute pressioni da parte degli azionisti.
La sorte di Lord Goodwin ricorda da vicino quella del suo compagno di gesta, Jean Votron di Fortis, anch'egli capitolato a luglio dopo la sua vittoria più difficile. Della triplice alleanza sembra essere rimasto in salvo solo Santander: l'invicibile armata spagnola naviga in acque tranquille, grazie ai risultati dei mercati emergenti, America Latina in testa. A dispetto dei colleghi, Emilio Botin, ancora in sella, guarda il suo impero dove non tramonta mai il sole.
11 - LO STIPENDIO DI ELLISON NON CONVINCE I FONDI.
G.Ve. per "Il Sole 24 Ore" - Si sa, il quarto posto, anche se si tratta di quello degli uomini più ricchi d'America, lascia sempre un po' di amaro in bocca. E così Larry Ellison, fondatore e amministratore delegato di Oracle, ha chiesto un aumento di stipendio, con la speranza forse di salire sul podio dei paperoni a stelle e strisce. Così facendo è riuscito a mettersi alcollo anche un'altra medaglia,diventando il secondo manager più pagato degli Stati Uniti.
Nella personale gara di Ellison qualche ostacolo può arrivare però dai fondi azionisti di Oracle che si chiedono se fosse davvero necessario elevare a 72 milioni di dollari il compenso del numero uno dell'azienda, una cifra che è 12 volte lo stipendio medio dei suoi colleghi del settore. Così in vista dell'assemblea degli azionisti di ottobre, a poco vale la giustificazione di Ellison che si nasconde dietro ai risultati positivi di Oracle, cresciuta del 29%. L'aumento appena ottenuto dal Ceo è infatti del 38%, ben al di sopra della performance dell'azienda.
12 - GOOGLE PORTERA' AVANTI ACCORDI PUBBLICITARI CON YAHOO.
(Agi/Reuters) - Google non intende rivedere la sua partnership con Yahoo e portera' avanti, a ottobre, gli accordi riguardanti la pubblicita' proveniente dai suoi motori di ricerca, nonostante l'inchiesta aperta dal dipartimento Usa alla Giustizia. Lo fa sapere in un'intervista a Bloomberg tv l'amministratore delegato di Google, Eric Schmidt. "Andremo avanti - dice Schmidt - Stiamo negoziando col governo, ma non ci hanno detto in che modo intendano mettersi d'accordo con noi". Google controlla oltre il 60% del mercato dei motori di ricerca online e Yahoo ne controlla il 16,6%.
Nel giugno scorso i due gruppi hanno siglato un'intesa che consentira' a Google di inviare dai suoi motori di ricerca pubblicita' sui siti di Yahoo. Il dipartimento alla Giustizia Usa sta indagando per capire se l'accordo non finisca per dare a Google troppo potere nella spartizione della torta da 65 miliardi di dollari della pubblicita' search. "Siamo un po' preoccupati - spiega Schmidt a Bloomberg - ma riteniamo anche di avere argomenti forti".
Dagospia 29 Agosto 2008
(Agi) - "Se nelle prossime 4-5 settimane non si capisce se prendiamo la strada giusta e' difficile: dico che le prossime 4 settimane sono cruciali e si capira' se si va avanti o no". E' quanto ha affermato l'amministratore delegato di Intesa-SanPaolo, Corrado Passera, incontrando i giornalisti al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, riferendosi alla vicenda Alitalia.
2 - PASSERA: SENZA OK SINDACATI NON SI FA NULLA.
(Agi) - Il consenso sindacale sara' una condizione irrinunciabile per il decollo del Piano Fenice e della nuova Alitalia. E' quanto ha affermato l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, conversando con i giornalisti al Meeting di Cl. "Ci sara' un importante confronto con il sindacato perche' questa azienda - ha detto il banchiere - necessita di essere ridisegnata ma ha al suo interno le caratteristice per avere successo, i presupposti ci sono".
3 - SINDACATI: NO A UN CONFRONTO SOLO SU ESUBERI.
(Agi) - I sindacati sono pronti al confronto con il governo su Alitalia ma sottolineano "con forza" che non puo' essere circoscritto alla sola "gestione degli esuberi". In una nota le nove sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl trasporti, Sdl Trasporti, Anpac, Anpav, Avia e Unione piloti osservano che quella di lunedi' prossimo "sembra una convocazione diversa da quella che servirebbe, non a Palazzo Chigi sul Piano Industriale, ma al Ministero del Lavoro, e non e' un problema formale. Tale incontro infatti - sottolineano -non puo' che prendere in esame la strumentazione degli ammortizzatori sociali a disposizione. La nostra posizione e' nota: non abbiamo alcuna intenzione di accettare un confronto esclusivamente circoscritto alla gestione degli esuberi".
4 - ALITALIA, FT: DESTINO APPESO A UN FILO; SERVE MIRACOLO.
(Agi) - "Cosi' fan tutte". Con questo titolo in italiano, tratto dall'opera di Mozart, il Financial Times commenta la vicenda Alitalia, spiegando che "sulla carta la resurrezione della compagnia di bandiera italiana e' gia' avviata", ma il "suo destino resta appeso a un filo" e ora "serve un miracolo". L'attacco dell'editoriale del FT fa la sintesi dei problemi ancora aperti per Alitalia: "Cercasi: un anziano danaroso che la mantenga, una Commissione europea compiacente, una nuova legge sui fallimenti, un partner straniero, prezzi del petrolio piu' bassi, e tutto subito.
In poche parole: un miracolo. Madonna! Nonostante Silvio Berlusconi abbia promesso proprio questo, al 59esimo minuto dell'11esima ora, il destino di Alitalia e' appeso a un filo". Il giornale britannico fa poi i nomi di Air France-Klm e di Lufthansa definendoli i piu' probabili partner stranieri della nuova Alitalia e osserva che due cose positive da questa vicenda sono uscite: "La nuova Alitalia privatizzata dovrebbe essere in grado di scrollarsi di dosso le intromissioni politiche che l'hanno tormentata cosi' a lungo" e una "migliorata" legge sui fallimenti che "non impedira' l'arrivo di nuove crisi. Questo sarebbe proprio un miracolo. Ma rendera' piu' agevole la gestione delle future crisi".
5 - BERETTA: NON CAMBIEREI NOME AD AZIENDA
(Agi) - "Non cambierei il nome ad Alitalia". Lo ha dichiarato il direttore generale di Confindustria, Maurizio Beretta, intervistato per Klauscondicio, commentando la possibilita' di un cambio di nome per l'ex compagnia di bandiera. "Penso che Alitalia sia comunque un marchio forte - ha spiegato - che in questi anni ha goduto anche di una grande visibilita' all'estero".
6 - BERETTA: UN PRESIDENTE CONFINDUSTRIA GAY? PERCHE' NO.
(Agi) - "Un presidente di Confindustria gay? Perche' no?". Cosi' il direttore generale di Confindustria Maurizio Beretta, intervistato per Klauscondicio. "In Confindustria si valutano gli imprenditori per le loro capacita', per i risultati che sono in grado di conseguire per il mondo associativo, quindi nessuna discriminazione - ha sottolineato -. E' sbagliata l'idea di considerare conservatori gli imprenditori.
Se c'e' una categoria sociale che per necessita' deve essere innovativa e' proprio la nostra". Secondo Beretta quindi gay, single e anziani sono il motore dell'economia moderna: "Sono le categorie emergenti mononucleari. Gay, single e anziani hanno la possibilita' di spendere di piu' rispetto ad un genitore - ha detto -. C'e' da sottolineare che i modelli di consumo attuali ricalcano l'evoluzione della societa'".
7 - ISTAT: CROLLANO VENDITE DETTAGLIO A GIUGNO, -3,4%...
(Agi) - Crollo delle vendite al dettaglio a giugno. Il dato, comunica l'Istat, ha registrato un calo del 3,4% su base tendenziale e dello 0,5% su base mensile. Il risultato annuo e' il peggiore da aprile 2005, quando l'indicatore segno -3,9%. La variazione tendenziale negativa deriva da una riduzione del 2,3% delle vendite di prodotti alimentari e da un calo del 4,1% dei prodotti non alimentari. Il dato congiunturale e' invece la sintesi della diminuzione dello 0,2% nel comparto alimentare e dello 0,7% in quello non alimentare.
8 - A MERRILL LYNCH L'OSCAR DELLE PERDITE.
R.Fi. per "Il Sole 24 Ore" - Le banche d'affari americane si sa, non stanno vivendo un momento particolarmente felice. Ma il dato messo in evidenza da una ricerca del Financial Times dà davvero la dimensione di quanto sia difficile l'attuale situazione dei colossi finanziari. Da un report risulta che Merrill Lynch ha perso nell'ultimo anno e mezzo un quarto dei profitti accumulati negli ultimi 36 anni. Infatti dal 1971 al 2006 la banca ha portato a casa utili, corretti per l'inflazione, per 56 miliardi di dollari, mentre nel 2007 e nei primi sei mesi del 2008 ha perso qualcosa come 14 miliardi.
Le perdite che la banca ha inanellato nell'ultimo periodo sono inoltre pari alla metà dei profitti accumulati dall'inizio del nuovo millennio. Merrill ha il più alto rapporto fra le perdite dovute al credit crunch e i profitti, rispetto a una lista di 10 grandi gruppi finanziari. Un dato che è un monito: per chi sopravviverà al terremoto del credito i miliardi bruciati negli ultimi mesi sono il segnale che il modello di investimento finora utilizzato ha bisogno di una seria revisione.
9 - WALL STREET IN GARA SULLE OBBLIGAZIONI.
Ma.Mo. per "Il Sole 24 Ore" - Bank of America, una delle più grandi banche degli Stati Uniti, ha deciso di ricomprare 43 milioni di dollari di auction rate securities, obbligazioni entrate nel mirino della Sec perché ritenute troppo rischiose, vendute allo Stato del Massachusetts. Una scelta di immagine dopo che la vicenda è montata al punto tale che le stesse autorità americane hanno condotto indagini sul modo in cui i grandi istituti di Wall Street hanno collocato sul mercato questi titoli. Metodi ritenuti fraudolenti in quanto le banche non avrebbero informato gli investitori sul rischio che correvano.
Le autorità del Massachusetts hanno fatto di più, arrivando a negoziare con Bank of America il buy back di tutte le obbligazioni vendute a clienti individuali, broker e fondi di investimento. La storia assomiglia ai derivati venduti dalle banche alle amministrazioni pubbliche alle quale non sarebbe stato spiegato il rischio che incorrevano nel sottoscrivere questi prodotti finanziari. C'è qualcuno tra loro che riuscirà a fare ricomprare alle banche quei derivati?
10 - LA «MALEDIZIONE» ABN COLPISCE SIR GOODWIN.
G.Ve. per "Il Sole 24 Ore" - La conquista di Abn Amro sarà stata la più grande scalata bancaria mai realizzata, ma di certo non ha portato fortuna ai condottieri che l'hanno realizzata. La crisi del credito infatti si è abbattuta duramente sui compratori, costretti a leccarsi le ferite e a rappezzare i bilanci. Così dopo aver fatto capitolare il numero uno del colosso olandese Rijckman Groenink, adesso sono i vincitori a perdere il posto. L'ultimo a cadere di sella è stato Sir Fred Goodwin, che sarà presto sostituito al vertice di Royal Bank of Scotland, dopo le ripetute pressioni da parte degli azionisti.
La sorte di Lord Goodwin ricorda da vicino quella del suo compagno di gesta, Jean Votron di Fortis, anch'egli capitolato a luglio dopo la sua vittoria più difficile. Della triplice alleanza sembra essere rimasto in salvo solo Santander: l'invicibile armata spagnola naviga in acque tranquille, grazie ai risultati dei mercati emergenti, America Latina in testa. A dispetto dei colleghi, Emilio Botin, ancora in sella, guarda il suo impero dove non tramonta mai il sole.
11 - LO STIPENDIO DI ELLISON NON CONVINCE I FONDI.
G.Ve. per "Il Sole 24 Ore" - Si sa, il quarto posto, anche se si tratta di quello degli uomini più ricchi d'America, lascia sempre un po' di amaro in bocca. E così Larry Ellison, fondatore e amministratore delegato di Oracle, ha chiesto un aumento di stipendio, con la speranza forse di salire sul podio dei paperoni a stelle e strisce. Così facendo è riuscito a mettersi alcollo anche un'altra medaglia,diventando il secondo manager più pagato degli Stati Uniti.
Nella personale gara di Ellison qualche ostacolo può arrivare però dai fondi azionisti di Oracle che si chiedono se fosse davvero necessario elevare a 72 milioni di dollari il compenso del numero uno dell'azienda, una cifra che è 12 volte lo stipendio medio dei suoi colleghi del settore. Così in vista dell'assemblea degli azionisti di ottobre, a poco vale la giustificazione di Ellison che si nasconde dietro ai risultati positivi di Oracle, cresciuta del 29%. L'aumento appena ottenuto dal Ceo è infatti del 38%, ben al di sopra della performance dell'azienda.
12 - GOOGLE PORTERA' AVANTI ACCORDI PUBBLICITARI CON YAHOO.
(Agi/Reuters) - Google non intende rivedere la sua partnership con Yahoo e portera' avanti, a ottobre, gli accordi riguardanti la pubblicita' proveniente dai suoi motori di ricerca, nonostante l'inchiesta aperta dal dipartimento Usa alla Giustizia. Lo fa sapere in un'intervista a Bloomberg tv l'amministratore delegato di Google, Eric Schmidt. "Andremo avanti - dice Schmidt - Stiamo negoziando col governo, ma non ci hanno detto in che modo intendano mettersi d'accordo con noi". Google controlla oltre il 60% del mercato dei motori di ricerca online e Yahoo ne controlla il 16,6%.
Nel giugno scorso i due gruppi hanno siglato un'intesa che consentira' a Google di inviare dai suoi motori di ricerca pubblicita' sui siti di Yahoo. Il dipartimento alla Giustizia Usa sta indagando per capire se l'accordo non finisca per dare a Google troppo potere nella spartizione della torta da 65 miliardi di dollari della pubblicita' search. "Siamo un po' preoccupati - spiega Schmidt a Bloomberg - ma riteniamo anche di avere argomenti forti".
Dagospia 29 Agosto 2008