COLPO DI SCENA: FRANCO TATO' PRESIDENTE HDP, FUORI DAL PATTO SALVATORE LIGRESTI... ( VITTORIA PER ROMITI, SCONFITTA PER MARANGHI E BERLUSCONI)
Da www.repubblica.it
MILANO - Ci sono volute oltre quattro ore. Poi, per Salvatore Ligresti, è arrivata la fumata nera. Per la direzione del patto di sindacato della Hdp, la holding che controlla, tra l'altro, il Corriere della Sera, "Non ci sono le condizioni per un allargamento del patto alla Premafin dell'ingegner Ligresti".
La riunione, preceduta da giorni di voci e indiscrezioni, è iniziata alle 18.30 in via Turati, a Milano, e ha visto sedersi attorno al tavolo gli undici "uomini forti" di Hdp. Tra questi i grossi calibri del capitalismo italiano, tra cui il presidente della Fiat Paolo Fresco e quello della Pirelli Tronchetti Provera; e ancora Cesare Romiti e il banchiere Giovanni Bazoli.
Proprio quest'ultimo è stato, assieme a Corrado Passera, uno dei grandi oppositori dell'ingresso di Salvatore Ligresti nel patto di sindacato di Hdp, che era invece sponsorizzato da Mediobanca e, all'interno della holding, da Luigi Lucchini, Giampiero Pesenti e Roberto Bertazzoni.
I possibili mutamenti nella proprietà avevano messo in allarme anche i giornalisti del Corriere della Sera, che ancora ieri, alla vigilia della riunione decisiva, erano tornati a chiedere garanzie sull'indipendenza della testata. Richiesta alla quale il presidente della Fiat Paolo Fresco aveva risposto invitando i giornalisti "a dormire sonni tranquilli".
Sempre nell'incontro odierno la direzione del patto di sindacato di Hdp ha accettato la richiesta di dimissioni del presidente di Nicolò Nefri. E domani il consiglio di amministrazione della holding darà l'imprimatur ufficiale alla decisione dei soci che hanno indicato come nuovo presidente Franco Tatò, già amministratore delegato di Mondadori e dell'Enel.
Dagospia.com 10 Settembre 2002
MILANO - Ci sono volute oltre quattro ore. Poi, per Salvatore Ligresti, è arrivata la fumata nera. Per la direzione del patto di sindacato della Hdp, la holding che controlla, tra l'altro, il Corriere della Sera, "Non ci sono le condizioni per un allargamento del patto alla Premafin dell'ingegner Ligresti".
La riunione, preceduta da giorni di voci e indiscrezioni, è iniziata alle 18.30 in via Turati, a Milano, e ha visto sedersi attorno al tavolo gli undici "uomini forti" di Hdp. Tra questi i grossi calibri del capitalismo italiano, tra cui il presidente della Fiat Paolo Fresco e quello della Pirelli Tronchetti Provera; e ancora Cesare Romiti e il banchiere Giovanni Bazoli.
Proprio quest'ultimo è stato, assieme a Corrado Passera, uno dei grandi oppositori dell'ingresso di Salvatore Ligresti nel patto di sindacato di Hdp, che era invece sponsorizzato da Mediobanca e, all'interno della holding, da Luigi Lucchini, Giampiero Pesenti e Roberto Bertazzoni.
I possibili mutamenti nella proprietà avevano messo in allarme anche i giornalisti del Corriere della Sera, che ancora ieri, alla vigilia della riunione decisiva, erano tornati a chiedere garanzie sull'indipendenza della testata. Richiesta alla quale il presidente della Fiat Paolo Fresco aveva risposto invitando i giornalisti "a dormire sonni tranquilli".
Sempre nell'incontro odierno la direzione del patto di sindacato di Hdp ha accettato la richiesta di dimissioni del presidente di Nicolò Nefri. E domani il consiglio di amministrazione della holding darà l'imprimatur ufficiale alla decisione dei soci che hanno indicato come nuovo presidente Franco Tatò, già amministratore delegato di Mondadori e dell'Enel.
Dagospia.com 10 Settembre 2002