SQUILLOPOLI - LA STAMPA "CANARA" SOTTO ACCUSA: PERCHE' SPUTTANARE TUTTO E TUTTI, SENZA UNO STRACCIO DI PROVE?

Fonte AdnKronos


CERQUETI NON C'ENTRA, 'PANORAMA' SI SCUSA MA L'ERRORE RESTERA' NEL NUMERO IN EDICOLA
Gianni Cerqueti è del tutto estraneo all'inchiesta sul giro di 'squillo' romane. Lo si legge in una nota diffusa dalla direzione di 'Panorama' che aveva diffuso un'anticipazione anche con il nome del giornalista della Rai, ma che poi cita ''accertamenti svolti dalla Polizia'' per escludere ogni coinvolgimento del telecronista nella vicenda. "Per errore -prosegue la nota del settimanale- il suo nome èstato inserito nell'articolo che 'Panorama' pubblicherà domani e che, per ragioni tecniche legate ai tempi di stampa del giornale, non è stato possibile modificare. Panorama -conclude la nota della direzione- si scusa con l'interessato".

"AFFERMAZIONI FALSE E DIFFAMATORIE VERSO MANCINI-MIHAJLOVIC-CHIESA"
La Lazio, tramite un comunicato, respinge le notizie apparse su alcuni organi di stampa e riguardanti un presunto coinvolgimento di suoi tesserati nella vicenda delle 'squillo vip'. "La S.S. Lazio Spa - si legge nel comunicato - in relazione al lancio stampa di Panorama del 10 ottobre 2002 e concernente i propri tesserati Roberto Mancini, Sinisa Mihajlovic ed Enrico Chiesa, respinge come assolutamente false e diffamatorie, le notizie ivi contenute e comunica di avere già dato mandato ai suoi legali di tutelare l'onorabilità dei propri dipendenti in tutte le sedi giudiziarie".

LA ROMA QUERELA, FALSE NOTIZIE SUI NOSTRI TESSERATI
La Roma respinge, tramite un comunicato ufficiale, quanto riportato su alcuni organi si stampa, in relazione al coinvolgimento di alcuni suoi tesserati nel caso delle 'squillo vip'. "L'A.S. Roma spa - si legge nel comunicato - relativamente ai fatti e ai nomi riportati da alcuni organi di informazione e nello specifico dai settimanali 'Panorama' (n. 42 del 17/10/2002) e l''Espresso' (n. 42 del 17/10/2002), respinge le notizie riportate in quanto false e diffamatorie nei confronti dei propri tesserati, gravemente lesive della loro reputazione, nonche' arrecanti un evidente danno agli azionisti della Società quotata in Borsa. Pertanto, a tutela del nome e della rispettabilita' degli stessi, l'A.S. Roma spa, ha dato mandato ai suoi legali di agire in tutte le sedi giudiziarie".



GALEAZZI QUERELA 'STUDIO APERTO': SONO DEL TUTTO ESTRANEO
Giampiero Galeazzi ha presentato alla procura della Repubblica di Roma una denincia-querela verso quanti hanno accostato il suo nome alla vicenda delle squillo vip. Il giornalista della Rai, attraverso l'avvocato Roberto Ruggiero, si riserva di chiedere il risarcimento danni per diffamazione aggravata a mezzo stampa, a cominciare dal servizio trasmesso dal tg di Italia 1, 'Studio Aperto', mercoledì. E si dichiara ''del tutto estraneo'' alla vicenda. ''Da diversi giorni su tutti i mezzi di informazione -si legge nella querela- imperversa la notizia relativa ad un procedimento penale riguardante un presunto giro di prostituzione a Roma, facente capo ad una certa 'Mara'. Tutti gli organi di informazione hanno dato della vicenda un taglio oltremodo scandalistico. Si e' venuto a creare un ingranaggio di elevata potenzialita' denigratoria e diffamatoria difficilmente contestabile, grazie al quale una persona, pur non commettendo alcun reato da cliente, viene trasformato in protagonista quasi correo di una vicenda di sfruttamento della prostituzione''. ''Non puo' discutersi -prosegue la querela- sul fatto che questa valenza diffamatoria e questa potenzialita' denigratoria acquisti uno spessore assolutamente intollerabile quando si coinvolgono personaggi 'assolutamente estranei' a questo gossip giudiziario-scandalistico-mediatico.
Questo e' il mio caso. Il mio nome non compare in nessun documento, non conosco la signora Mara ne' tantomeno ho avuto con lei alcun tipo di rapporto. Non conosco, non frequento, non ho frequentato nessuna delle sue amiche, senza voler dare alcun valore negativo a questa affermazione. Perche' 'io sono assolutamente estraneo' a tutta la vicenda''
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MAFFEI, "IL MIO NOME 'IN PIAZZA' SENZA ALCUNA VERIFICA: ABITO SOLO LI', L'ETICA PROFESSIONALE OBBLIGA A RISPETTARE IL PRIVATO"
"Credo che se fossi l'autore del pezzo non avrei la coscienza a posto. Sono stati fatti nomi e tirate in ballo persone che si sono solo viste in zona. Io abito li'. Che colpa ne posso avere...''.
Fabrizio Maffei spiega così all'Adnkronos il suo stupore per essere stato accostato alla vicenda delle 'squillo dei vip' a Roma. ''Abito poco distante da quell'appartamento, in zona ci sono tutti negozi che frequento e che conosco -aggiunge il conduttore di '90esimo minuto'- e, così come me, molte altre persone coinvolte nella vicenda. Se si apre un qualsiasi giornale si trovano molti posti di quel tipo e magari esistono anche nella zona dell'autore dell'articolo''. ''Resta arrabbiatura, indignazione, impotenza di fronte ad affermazioni senza alcun fondamento. Leggerle sui giornali è una cosa, ma provarle sulla propria pelle è davvero dura. Sono amareggiato professionalmente - continua Maffei - ma ora non voglio mettermi a fare il censore. Oramai, lo sappiamo, va di moda un giornalismo urlato, arrogante, di chi se ne frega delle persone''. ''La riflessione poi -osserva- passa al ruolo di giornalista televisivo. Sembra quasi che venga considerato dai 'colleghi' della carta stampata come qualcosa di diverso. Vieni considerato un personaggio solo perche' vai in televisione, ma non è vero. Sembra, comunque, che si utilizzino due pesi e due misure. Al di là di tutto c'è un'etica professionale che dovrebbe obbligarti a rispettare la sfera privata di un individuo. Va fatta una lunga riflessione sul metodo e sul criterio con cui si fanno certi servizi''.

TUCCI, APPELLO AI GIORNALISTI A RISPETTARE LA PRIVACY
Il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio e Molise invita i colleghi a fare attenzione al rispetto della privacy di persone che sarebbero coinvolte nella vicenda della casa squillo di Via Galiani. ''Su settimanali, quotidiani e telegiornali sono stati pubblicati nomi e cognomi di giornalisti con una leggerezza che mi lascia esterrefatto" - dice Tucci. "E' per questa ragione che io personalmente, e con me tutti i colleghi del Consiglio che ho l'onore di presiedere - prosegue il presidente dell'Ordine- rivolgo una calda raccomandazione a quei colleghi impegnati nella stesura degli articoli di evitare che finiscano nel calderone del bla-bla persone che non hanno nulla a che fare con il cosiddetto scandalo delle squillo. Sia questi giornalisti, come qualsiasi altro professionista".



Dagospia.com 11 Ottobre 2002