POVERA DONATELLA! UNA LONDRA DISASTROSA E IRRICONOSCENTE MANDA A PUTTANE L'OMAGGIO A GIANNI VERSACE (SOLO MADONNA TIMBRA IL CARTELLINO)
Povera Donatella! Sperava che il party per l'inaugurazione della mostra al Vittoria and Albert Museum "A Retrospective of Gianni Versace" sarebbe stato un grande successo mondano. Invece si è trattato di un vero e proprio "flop", mezzo disastro. La lista degli ospiti, preparata dalla sua agenzia di pubbliche relazioni, era un po' scadente. Ma ancor più deludente e stata la partecipazione dei "celebro-lesi".
C'erano molte modelle mezze nude, nei loro Versace che mettevano in bella mostra natiche, cosce, gambe e, soprattutto, belle, generose tette. Sophie Dahl e Anna Frail erano vere e proprie delizie. Meglio del Víagra! Tuttavia mancavano le Veneri nere come Naomi Campbell o quelle bianche come Claudia Schiffer o Linda Evangelista. Orribili stronze. Del tutto irriconoscenti alla memoria del povero Gianni che tanto ha contribuito alla creazione dei loro miti. E certamente, la loro assenza, è stata l'argomento di conversazione obbligata tra le centinaia di ospiti, per lo più sconosciute mezze calzette.
Mancavano anche i personaggi aristocratici, le debuttanti in fiore quelle che quando parlano sembrano cinguettare, i direttori dei grandi giornali, dei programmi della BBC o della I.T.V. C'era Madonna, con il marito Guy Ritchie, reduci dal naufragio americano del loro film molto sado, Swept Away, con la loro figlia, un po' bruttina, Lourdes e c'era Chelsea, figlia di Bill Clinton, mandata a studiare a Oxford ma che percorre Inghilterra e Scozia per non mancare ad alcun evento mondano. Ella, per la verità, appariva molto più presentabile, rispetto a qualche mese fa quando sembrava una carota con ricci fitti fitti in testa. La Cllintonina era insieme alla "italo-americana" Madonna la maggiore attrazione della serata.
Per fortuna mancava la first Lady di Downing Street Cherie Blair che si combina sempre in modo disastroso e che ai vestiti di Versace preferisce le imitazioni "Made in England" come ha mostrato al congresso del Labour Party di Blackpool dove si è presentata in giacca e gonna di pelle nera, molto attillate. Uno stile definito da una giornalista sua amica da "dominatrix" ma più comunemente ritenuto "di effetto comico".
Tuttavia, anche senza Cherie e le altre nuove signore della nomenclatura Labour, il ricevimento allo Albert and Victoria Museum ha certo deluso gli inglesi più snob ed a parte il coverage sul Daily Mail e l'Evening Standard, l'avvenimento e stato trascurato dalla grande stampa britannica. Peccato!
Ma questo del declino di Londra come centro dello splendore mondano, sempre più a favore di New York e di Parigi, è una realtà che ha ripercussioni. sulla qualità dei protagonisti di quelli che erano un tempo salotti dorati.
Paolo Filo della Torre che pur essendo mezzo oscurato dall'Espresso e dalla Repubblica della quale è stato il più ben informato e brillante aristocratico corrispondente per circa ventisei anni, rimane uno dei personaggi-chiave della Londra che conta. Ci spiega: "Negli anni ruggenti dell'Inghilterra di Margaret Thatcher e di Lady Diana, Londra era una città ricca, spensierata. Era il centro mondiale della creatività e del lusso. Del piacere. L'eleganza dominava i salotti. Se andavate in giro per Bond Street o Knightsbridge, la donne sembravano dee e se ne rendevano conto. Parlavano bene, camminavano come fossero delle tigri, si sentivano sexy, oggetti di piacere. Adesso nella Inghilterra del New Labour, domina il grigiore.
I rampolli e le rampolle dei personaggi delle grandi famiglie si eclissano. Magari emigrano non solo a New York o a Parigi ma anche nel Chiantishire. Preferiscono stare tra loro. Londra non è più la stessa. Quindi è molto difficile, a pranzi e feste trovare ospiti interessanti. Non solo siamo a corto di sangue-blu ma anche di personaggi eccelsi perché dotati di cultura, senso dell'umorismo e interessati all'eleganza, o in posizioni rilevanti nel mondo dell'arte, della cultura, della politica ed anche della grande finanza.
A cura di Dago-Royal
Dagospia.com 16 Ottobre 2002
C'erano molte modelle mezze nude, nei loro Versace che mettevano in bella mostra natiche, cosce, gambe e, soprattutto, belle, generose tette. Sophie Dahl e Anna Frail erano vere e proprie delizie. Meglio del Víagra! Tuttavia mancavano le Veneri nere come Naomi Campbell o quelle bianche come Claudia Schiffer o Linda Evangelista. Orribili stronze. Del tutto irriconoscenti alla memoria del povero Gianni che tanto ha contribuito alla creazione dei loro miti. E certamente, la loro assenza, è stata l'argomento di conversazione obbligata tra le centinaia di ospiti, per lo più sconosciute mezze calzette.
Mancavano anche i personaggi aristocratici, le debuttanti in fiore quelle che quando parlano sembrano cinguettare, i direttori dei grandi giornali, dei programmi della BBC o della I.T.V. C'era Madonna, con il marito Guy Ritchie, reduci dal naufragio americano del loro film molto sado, Swept Away, con la loro figlia, un po' bruttina, Lourdes e c'era Chelsea, figlia di Bill Clinton, mandata a studiare a Oxford ma che percorre Inghilterra e Scozia per non mancare ad alcun evento mondano. Ella, per la verità, appariva molto più presentabile, rispetto a qualche mese fa quando sembrava una carota con ricci fitti fitti in testa. La Cllintonina era insieme alla "italo-americana" Madonna la maggiore attrazione della serata.
Per fortuna mancava la first Lady di Downing Street Cherie Blair che si combina sempre in modo disastroso e che ai vestiti di Versace preferisce le imitazioni "Made in England" come ha mostrato al congresso del Labour Party di Blackpool dove si è presentata in giacca e gonna di pelle nera, molto attillate. Uno stile definito da una giornalista sua amica da "dominatrix" ma più comunemente ritenuto "di effetto comico".
Tuttavia, anche senza Cherie e le altre nuove signore della nomenclatura Labour, il ricevimento allo Albert and Victoria Museum ha certo deluso gli inglesi più snob ed a parte il coverage sul Daily Mail e l'Evening Standard, l'avvenimento e stato trascurato dalla grande stampa britannica. Peccato!
Ma questo del declino di Londra come centro dello splendore mondano, sempre più a favore di New York e di Parigi, è una realtà che ha ripercussioni. sulla qualità dei protagonisti di quelli che erano un tempo salotti dorati.
Paolo Filo della Torre che pur essendo mezzo oscurato dall'Espresso e dalla Repubblica della quale è stato il più ben informato e brillante aristocratico corrispondente per circa ventisei anni, rimane uno dei personaggi-chiave della Londra che conta. Ci spiega: "Negli anni ruggenti dell'Inghilterra di Margaret Thatcher e di Lady Diana, Londra era una città ricca, spensierata. Era il centro mondiale della creatività e del lusso. Del piacere. L'eleganza dominava i salotti. Se andavate in giro per Bond Street o Knightsbridge, la donne sembravano dee e se ne rendevano conto. Parlavano bene, camminavano come fossero delle tigri, si sentivano sexy, oggetti di piacere. Adesso nella Inghilterra del New Labour, domina il grigiore.
I rampolli e le rampolle dei personaggi delle grandi famiglie si eclissano. Magari emigrano non solo a New York o a Parigi ma anche nel Chiantishire. Preferiscono stare tra loro. Londra non è più la stessa. Quindi è molto difficile, a pranzi e feste trovare ospiti interessanti. Non solo siamo a corto di sangue-blu ma anche di personaggi eccelsi perché dotati di cultura, senso dell'umorismo e interessati all'eleganza, o in posizioni rilevanti nel mondo dell'arte, della cultura, della politica ed anche della grande finanza.
A cura di Dago-Royal
Dagospia.com 16 Ottobre 2002