PIPPITEL - BANFI SUPER-SHARE BATTE LE CHIAPPE DI JENNIFER LOPEZ; "MAI DIRE DOMENICA" E "LE IENE" FANNO GRANDE ITALIA UNO.

(da Tgcom) In prima serata su Canale5 il film Prima o poi mi sposo con Jennifer Lopez conquista 5.039.000 spettatori, 18.46% di share. Su Rai1 Un posto tranquillo con Lino Banfi, 9.670.000, 34.68%. Su Rai2 Alias, 2.224.000, 7.94%; su Rai3 Elisir, 2.342.000, 8.65%; su Italia1 Mai dire domenica, 4.338.000, 15.44% e a seguire Le iene show, 4.061.000 (14.65%);su Rete4 Cop Land, 2.039.000, 7.64%. Su La7 Stargate, 609.000 (2.24%).

Nel daytime Domenica in (Raiuno), 3.761.000 spettatori (share 20.12%) nella prima parte e 4.949.000 spettatori (share 22.06%) nella seconda; Buona domenica (Canale5), 3.822.000 (20.85%) e 5.153.000 (23.08%) nella fascia serale; su Raidue Quelli che il calcio, 4.268.000 (23.85%)

In seconda serata su Canale 5 Terra!, 1.571.000, 12.11%; su Rai1 Oltremoda, 734.000, 9.95%; su Italia1 Contro campo, 1.778.000, 19.91%; su Rai2 La domenica sportiva, 2.323.000, 15.67%; su Rete4 Lo sguardo dell'altro, 1.665.000, 19.21%; su Rai3 Blu notte, 1.094.000, 10.64%; su La7 Il sogno dell'angelo, 217.000, 2.22%.


LA BANANA DI ITALIAUNO E IL MEZZO BANANO DI MARANO



Aldo Grasso per il Corriere della Sera
Verrebbe da dire che Italia 1 ha operato il clamoroso sorpasso su Raidue ed è diventata la terza rete nazionale suo malgrado, più per forza d'inerzia che per volontà politica. E tutto questo senza nulla togliere al direttore Luca Tiraboschi (che anche è più simpatico e cortese del suo predecessore, Stefano Magnaghi), al marketing, a Pier Silvio Berlusconi. E' che, per evidenti ragioni, Mediaset non ha alcun interesse a umiliare la Rai, a stracciarla negli ascolti, secondo l'aureo insegnamento di Fedele Confalonieri: «Mediaset dovrebbe stare sempre un punto sotto la Rai».

Così com'è comprensibile lo sfogo del maggior imputato, il direttore di Raidue Antonio Marano. Il quale si difende dicendo che non è colpa sua se vanno in onda certe fiction: «Faccio l'affittacamere - ha detto -, quando potrò scegliere io si vedrà chi sbaglia». Già chi sbaglia? Il direttore generale o il marketing o il coordinamento dei palinsesti? Ah, saperlo! Ma ancora più interessante è capire dove sbaglia Raidue. Il pubblico della tv italiana è piuttosto anzianotto e abitudinario (il 16% del totale dell'audience ha più di 65 anni e guarda la tv per almeno 6 ore al giorno), diviso equamente fra le due reti ammiraglie che da anni vivono di offerte blindatissime. Il rovescio della medaglia è che i giovani non guardano la tv.

Dunque, se c'è un territorio da conquistare è quello dei giovani, o di quelli che si sentono tali. Cosa fa Italia 1? Allestisce un palinsesto con due colonne portanti, i telefilm e la comicità. E dunque dentro «Simpson», «South Park», «Smalville», «Dark Angel» e altri appuntamenti (a noi telefili piacerebbe che Italia 1 fosse più rispettosa degli orari, delle traduzioni, della cura filologica ma non si può avere tutto), dentro Gialappa's, Iene, Zelig, così, per giunta, la rete pare anche di sinistra. Poi c'è «Sarabanda» che va bene, fin troppo e non deve allargarsi per non disturbare i grandi manovratori. A rafforzare il senso di identità ci si mette anche «Studio aperto» che ormai è una specie di «Blob», visto l'alto numero di servizi sulla tv che manda in onda.

Cosa fa Raidue? Rinnova il principesco contratto a Michele Guardì e propizia il ritorno di Paolo Limiti e dei suoi «revenant». Anche qui Marano non ha colpe? Continua a fare l'affittacamere per vecchie glorie? E di chi è la colpa di queste grandiose trovate? Chi è che sta affossando di proposito la Rai? Non ci resta che ridere, su Italia 1.


Dagospia.com 10 Febbraio 2003