IL CONCERTO DEL 10 MAGGIO AL COLOSSEO RISCHIA DI SALTARE
IL SOPRINTENDENTE LA REGINA CONTRARIO ALL'USO DELL'ANFITEATRO
PER IL SINDACO VELTRONI E LO SPONSOR TRONCHETTI UN'ASTA DI GUAI.
IL SOPRINTENDENTE LA REGINA CONTRARIO ALL'USO DELL'ANFITEATRO
PER IL SINDACO VELTRONI E LO SPONSOR TRONCHETTI UN'ASTA DI GUAI.
Lassù, tra le fiamme, Nerone lo guarda e sghignazza. Sbircia il sindaco della sua eterna città, Walterino Veltroni, e capitola sulla nuvola colpito da estasi esilarante. Altro che miti insuperabili, riti generazionali, fremiti musicali, schitarrate ballerine. Qui siamo al "vaffa" (se andrà male) o a un ricevimento del Rotary, al presepe dei Telegatti, alla casa di riposo Vecchio Scarpone (se va bene). Se sarà rock, sarà il Festival dello Zombino d'oro.
Ma andiamo con ordine. Nell'esatto momento in cui il Veltroni pop-ardente comunicava agli scriba l'immensa gioia e orgoglio di portare nell'arena del Colosseo il sessantenne Paul McCartney, qui in versione "reliquia insuperabile", sono iniziati i guai. Intanto, l'idea del sindaco - a dir poco classista - prevede due concerti di "Macca": quello del 10 maggio dedicato a 400 "celebro-lesi" ospiti del catino del gladiatore; il giorno dopo, fuori dal Colosseo, esibizione di Paul per la plebe ammassata.
Il Beatle Sopravvissuto ha fatto subito presente al Comune di Roma che la performance per gli Happy Few era per beneficenza, quindi niente ticket omaggio e fuori gli "euri". Bene, in combutta con lo sponsor Telecom, si architetta un soluzione terribile: si farà un'asta dei 400 biglietti via internet. A parte che sono pochi in Italia i tizi fiduciosi di lasciare gli estremi della propria carta di credito, ma col gusto dello scherzo che ci diverte così tanto, potete immaginare i nickname da strapazzo da sparare sul sito-asta di Telecom.
Ma la tegola - e che tegola - deve ancora arrivare sul capino di Veltroni e Tronchetti. Perché entra in ballo - un ballo di San Vito - il "signor No", alias Adriano La Regina. Cioè, il soprintendente che governa i beni archeologici di Roma da 27-anni-27 (ed è saldissimo sulla sua sedia - un miracolo italiano, davvero). Un tipo tosto La Regina, insomma, temuto da tutti. Anche perché tutti quelli che lo hanno combattuto, poi hanno cambiato mestiere. Gli altri, ovvero i ministri, i sindaci, i presidenti della regione, sono saltati come birilli, nel frattempo. Ma lui è sempre il soprintendente.
Di origine siciliana, figlio di un artista - lo scomparso Guido, in onore del quale, con un piccolo conflitto d'interessi, anni fa organizzò una mostra presso la direzione generale del ministero per i beni culturali, al San Michele - La Regina è pronto a entrare in guerra con chiunque. Dai piani regolatori di Tor Marancia all'Ara Pacis, dal Parco dell'Appia Antica alle sfilate di moda ai Mercati Traianei, non risparmia nulla e nessuno. Dalla sua, La Regina ha proprio questa fama: chi lo contesta, non si sa perché, poi abbandona la carica: Rutelli e Sgarbi sono solo gli ultimi esempi. Ora tocca a Veltroni?
Perché il Boss dei Ruderi - come era facile immaginare - non è d'accordo per niente nel concedere l'arena del Colosseo all'autore di "Yesterday" e "Hey Jude". L'amplificazione rock può danneggiare quello che resta dell'anfiteatro più maestoso del mondo, da una parte. Dall'altra, timori di ordine pubblico. La Regina, insomma, ha paura che i fanatici degli antichi Fab Four, in preda a un raptus di nostalgia canaglia, impazienti di goderselo all'interno del Colosseo anziché il giorno dopo tra la plebe da Curva Sud, decidano di passare la sottile linea della ragione e assaltare l'anfiteatro - che poi è praticamente impossibile da proteggere.
Si sa che Veltroni è praticamente svenuto alla ferale minaccia del soprintendente mentre, più pragmatici, i dirigenti Telecom di Tronchetti hanno immediatamente avviato contatti col ministro dei Beni Culturali Giuliano Urbani. Riusciranno i nostri eroi a sbloccare l'ingarbugliatissima situazione? E l'impenetrabile La Regina, dove aver rifiutato per 27 anni qualsiasi "rospo", accetterà di ingoiare lo "scarafaggio"? Il 10 maggio è vicino.
Dagospia.com 10 Aprile 2003
Ma andiamo con ordine. Nell'esatto momento in cui il Veltroni pop-ardente comunicava agli scriba l'immensa gioia e orgoglio di portare nell'arena del Colosseo il sessantenne Paul McCartney, qui in versione "reliquia insuperabile", sono iniziati i guai. Intanto, l'idea del sindaco - a dir poco classista - prevede due concerti di "Macca": quello del 10 maggio dedicato a 400 "celebro-lesi" ospiti del catino del gladiatore; il giorno dopo, fuori dal Colosseo, esibizione di Paul per la plebe ammassata.
Il Beatle Sopravvissuto ha fatto subito presente al Comune di Roma che la performance per gli Happy Few era per beneficenza, quindi niente ticket omaggio e fuori gli "euri". Bene, in combutta con lo sponsor Telecom, si architetta un soluzione terribile: si farà un'asta dei 400 biglietti via internet. A parte che sono pochi in Italia i tizi fiduciosi di lasciare gli estremi della propria carta di credito, ma col gusto dello scherzo che ci diverte così tanto, potete immaginare i nickname da strapazzo da sparare sul sito-asta di Telecom.
Ma la tegola - e che tegola - deve ancora arrivare sul capino di Veltroni e Tronchetti. Perché entra in ballo - un ballo di San Vito - il "signor No", alias Adriano La Regina. Cioè, il soprintendente che governa i beni archeologici di Roma da 27-anni-27 (ed è saldissimo sulla sua sedia - un miracolo italiano, davvero). Un tipo tosto La Regina, insomma, temuto da tutti. Anche perché tutti quelli che lo hanno combattuto, poi hanno cambiato mestiere. Gli altri, ovvero i ministri, i sindaci, i presidenti della regione, sono saltati come birilli, nel frattempo. Ma lui è sempre il soprintendente.
Di origine siciliana, figlio di un artista - lo scomparso Guido, in onore del quale, con un piccolo conflitto d'interessi, anni fa organizzò una mostra presso la direzione generale del ministero per i beni culturali, al San Michele - La Regina è pronto a entrare in guerra con chiunque. Dai piani regolatori di Tor Marancia all'Ara Pacis, dal Parco dell'Appia Antica alle sfilate di moda ai Mercati Traianei, non risparmia nulla e nessuno. Dalla sua, La Regina ha proprio questa fama: chi lo contesta, non si sa perché, poi abbandona la carica: Rutelli e Sgarbi sono solo gli ultimi esempi. Ora tocca a Veltroni?
Perché il Boss dei Ruderi - come era facile immaginare - non è d'accordo per niente nel concedere l'arena del Colosseo all'autore di "Yesterday" e "Hey Jude". L'amplificazione rock può danneggiare quello che resta dell'anfiteatro più maestoso del mondo, da una parte. Dall'altra, timori di ordine pubblico. La Regina, insomma, ha paura che i fanatici degli antichi Fab Four, in preda a un raptus di nostalgia canaglia, impazienti di goderselo all'interno del Colosseo anziché il giorno dopo tra la plebe da Curva Sud, decidano di passare la sottile linea della ragione e assaltare l'anfiteatro - che poi è praticamente impossibile da proteggere.
Si sa che Veltroni è praticamente svenuto alla ferale minaccia del soprintendente mentre, più pragmatici, i dirigenti Telecom di Tronchetti hanno immediatamente avviato contatti col ministro dei Beni Culturali Giuliano Urbani. Riusciranno i nostri eroi a sbloccare l'ingarbugliatissima situazione? E l'impenetrabile La Regina, dove aver rifiutato per 27 anni qualsiasi "rospo", accetterà di ingoiare lo "scarafaggio"? Il 10 maggio è vicino.
Dagospia.com 10 Aprile 2003