IL POMPINO DELLE VANITA' - PIOGGIA DORATA DI CERAMI SULLO STRIP DI VINCENZO MOLLICA: "BAGNA DA SEMPRE I PANNI NEGLI UNIVERSI SQUISITI DEL FUMETTO E DELLA CANZONE" (URGE PANNOLONE)
di Linda Lovelace
Il caldo non attenua gli ardori dei recensori. Questa settimana però c'è un campione incontrastato: Vincenzo Cerami.
Veramente fantasioso e instancabile lo sceneggiatore di Benigni che su "Repubblica" sfinisce il povero Vincenzo Mollica - "Strip, strip, hurrà!" Einaudi, Stile (si fa per dire) Libero. Cerami debutta con un tocco di classe, paragonando l'Ollio della Rai al raffinato autore francese dell'800, Villiers de l'Isle-Adam. Come sarà l'ironia di Mollica? Ma "solare e sinistra"! Poi la confessione, Cerami, leggendo Mollica va "in sollucchero".
Indi la chiamata a correo. Del Giudice - altra capa tosta - è un "altro mollichiano malato" al punto da esibirsi in una travolgente quarta di copertina. La parola, anzi la linguata a Del Giudice, che torna a dimostrarsi il fuoriclasse di sempre. Il molliccio libriccino sarebbe un "burlesque terribilmente serio dove splendore e povertà non hanno redenzione". Bum!
A quel punto la sfida a chi eccita di più il Molliccio è stata lanciata. "Io direi di più" si butta quel vecchio professionista di Cerami: questo "è un romanzetto tragico a cui fanno da contrappunto e anticlimax, per pudore della sofferenza." Cosa? Ma, altra slinguata, "le raffinate illustrazioni di." segue elenco del telefono.
Poi Cerami riattacca con umido ardore: "Sono paginette di versi e prosa, che si fanno più struggenti quando tentano di celare ingenuità e candore" del Molliccio. E di nuovo un balzo in avanti, con una strizzata d'occhi a Flaubert. Lui diceva "Madame Bovary c'est moi!" e Molliccio può dire "Annibale c'est moi!"
Contento lui, anzi contenti loro.Poi una caduta nella coprofilia, d'altronde il caldo è forte. Molliccio "bagna da sempre i panni negli universi squisiti del fumetto e della canzone". Urge pannolone!
A questo punto anche un pornodivo non darebbe più segni di vita. Invece Cerami sa il fatto suo, perché ricomincia alla grande. Ecco Molliccio paragonato allo Zampanò felliniano. Un tocco di neorealismo. Poi il gran finale con la pioggia dorata: "Ma ciò che più gli preme è la bellezza del nulla, l'esaltazione della vanità, il fascino dell'assurdo".
Ma c'è anche il messaggio nella poltiglia: "alla fine il destino è uguale per tutti. Sia per chi ha sperato e ha avuto, sia per chi ha sperato e non ha avuto". Ma chi dei due è Molliccio e chi è Cerumi?
Dagospia.com 3 Luglio 2003
Il caldo non attenua gli ardori dei recensori. Questa settimana però c'è un campione incontrastato: Vincenzo Cerami.
Veramente fantasioso e instancabile lo sceneggiatore di Benigni che su "Repubblica" sfinisce il povero Vincenzo Mollica - "Strip, strip, hurrà!" Einaudi, Stile (si fa per dire) Libero. Cerami debutta con un tocco di classe, paragonando l'Ollio della Rai al raffinato autore francese dell'800, Villiers de l'Isle-Adam. Come sarà l'ironia di Mollica? Ma "solare e sinistra"! Poi la confessione, Cerami, leggendo Mollica va "in sollucchero".
Indi la chiamata a correo. Del Giudice - altra capa tosta - è un "altro mollichiano malato" al punto da esibirsi in una travolgente quarta di copertina. La parola, anzi la linguata a Del Giudice, che torna a dimostrarsi il fuoriclasse di sempre. Il molliccio libriccino sarebbe un "burlesque terribilmente serio dove splendore e povertà non hanno redenzione". Bum!
A quel punto la sfida a chi eccita di più il Molliccio è stata lanciata. "Io direi di più" si butta quel vecchio professionista di Cerami: questo "è un romanzetto tragico a cui fanno da contrappunto e anticlimax, per pudore della sofferenza." Cosa? Ma, altra slinguata, "le raffinate illustrazioni di." segue elenco del telefono.
Poi Cerami riattacca con umido ardore: "Sono paginette di versi e prosa, che si fanno più struggenti quando tentano di celare ingenuità e candore" del Molliccio. E di nuovo un balzo in avanti, con una strizzata d'occhi a Flaubert. Lui diceva "Madame Bovary c'est moi!" e Molliccio può dire "Annibale c'est moi!"
Contento lui, anzi contenti loro.Poi una caduta nella coprofilia, d'altronde il caldo è forte. Molliccio "bagna da sempre i panni negli universi squisiti del fumetto e della canzone". Urge pannolone!
A questo punto anche un pornodivo non darebbe più segni di vita. Invece Cerami sa il fatto suo, perché ricomincia alla grande. Ecco Molliccio paragonato allo Zampanò felliniano. Un tocco di neorealismo. Poi il gran finale con la pioggia dorata: "Ma ciò che più gli preme è la bellezza del nulla, l'esaltazione della vanità, il fascino dell'assurdo".
Ma c'è anche il messaggio nella poltiglia: "alla fine il destino è uguale per tutti. Sia per chi ha sperato e ha avuto, sia per chi ha sperato e non ha avuto". Ma chi dei due è Molliccio e chi è Cerumi?
Dagospia.com 3 Luglio 2003