DEMOPLUTOCRATI/7 - CRAGNOTTI LA "FATTUCCHIERA" CHE DA UOMO DEL MONTE NON RISPETTAVA LE NORME SINDACALI IN KENYA (IL MASSIMO)



Pietrangelo Buttafuoco per Economy


Sergio Cragnotti, eccellente corsaro, non piace alla gente che piace. Piace, infatti, solo a Cesare Geronzi, ma piace perché indifendibile. Fu perfino contestato perché da Uomo del Monte non rispettava le norme sindacali in Kenya, il massimo. Già signore assoluto delle confezioni Cirio, già divinità raggiante della Lazio, Cagnotti è uno che pensa in lingua brasilera e perciò parla un italiano da quinta geometra, ma dall'effetto assai affabulatorio.

Non piace proprio alla gente che piace, tanto che Enrico Cuccia lo battezzò «fattucchiera» per la capacità di fare metamorfosi coi soldi, degne di Amelia sul Vesuvio con il cen di Paperon de Paperoni. È un virtuoso della contabilità creativa, se fosse permessa una metafora in vulgo Cagnotti usa nei bilanci la tecnica sovente indicata nella pelle del sacchetto scrotale: dove lo si tira, va.



Non piace ai piani superiori dell'alta borghesia: viene difficile rendere presentabile questa faccia da legionario, e sebbene Cagnotti sia greco di sangue e brasiliano di adozione, dagli spalti dello stadio ha incarnato l'idea della romanitudine. Gli viene imputato perfino di avere perso per dimostrare che anche a Roma si può essere imprenditori.

Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri, che non sono due da salotti buoni, se lo ricordano bene Cragnotti. Un duro: non mangia, non fa pipì, non si alza, non ride alle barzellette, controlla i milioncini fino all'ultimo. Quando lo incontravano a Roma (avendo avuto da Raoul Gardini l'incarico di seguire la vendita Standa) non c'era volta che i futuri presidenti di Mediaset e del Consiglio non se ne tornassero sfiancati.

Attualmente sconfitto, non piace alla gente che piace perché è un virtuoso dello sfangare, in quella specificità italiana del campare sui debiti delle banche. Niente di diverso dai salotti buoni, ma la maestria di Cragnotti era nell'esibizione sfacciata di questa virtù.

Momentaneamente sconfitto, non ha saputo adeguarsi, Cragnotti resta il magnifico sudamericano che è sempre stato. È uno senza orologio, prende appuntamenti lasciando in sospeso un «sì, domani.». Regala ritardi di almeno due ore, il tempo di una fattura, nel senso dell'affatturare: una macumba.


Dagospia.com 2 Ottobre 2003