DEMOPLUTOCRATI/10 - IL CALTA E LA MALTA: IL POTERE CEMENTIZIO-EDITORIALE DI FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE E I GIRI DI WALTER (VELTRONI).

Pietrangelo Buttafuoco per Economy


Viceré dello Stato pontificio, Calta e malta del potere cementizio, è Francesco Gaetano Caltagirone. È viceré perché si mette all'ombra di un altro cappello, quello del Papa, qualunque Papa o Re, e comunque i confini coincidono perché da Roma a Bologna, il proprietario del Messaggero, l'edificatore dell'Urbe prossima (piano regolatore consentendo), mette radici e progetti.

Per esempio: se lo smagliante genero Pier Ferdinando Casini decide di lanciarsi alla conquista del centrodestra, lui gliel'appoggia. Soldi alla mano. Ma sono idee del futuribile - in realtà la sua influenza è più ampia, universale, propriamente cattolica - e altro schema non può darsi un costruttore che di pensare avanti. A pensare indietro, Caltagirone non ha potuto fare, con la sua Vianini, il buco sulla Bologna-Firenze ed è a pensare indietro che poi piazza nel suo Messaggero fondate ma maliziose inchieste sulla Società Autostrade dei Benetton, inchieste che fanno gridare allo scandalo Vito Gamberale.



E sempre a pensare indietro, Caltagirone non faceva altro sforzo di fantasia che imporre un attento mobbing a Walter Veltroni non permettendo al direttore del suo giornale di far comporre il nome e cognome del sindaco, ma sempre «sindaco», «primo cittadino», «inquilino del Campidoglio», quasi che i computer fossero predisposti a cancellare la combinazione dei caratteri compresi tra W e V.

Adesso no, guardando avanti, assaporando le opportunità dell'espansione prossima di Roma, Calta ha ridato dignità di battesimo al sindaco. L'evento è stato salutato da un divertito passaparola e gli è che questa ristrutturazione dell'Acea è risultata una mano santa. Nel consiglio d'amministrazione fa atto di occhiuta presenza Massimo Caputi, plenipotenziario di Caltagirone, e tanto basta per farsi largo all'ombra del vicereame.

Intelligente con obblighi intellettuali, Caltagirone è uno che legge, macina e assorbe altrui sapienze, pensa sempre al fatto suo e non guarda in faccia nessuno, neppure il fratello Edoardo, proprietario di piccole tivù. Non guarda neppure gli altri tra i Caltagirone, che sono tanti, vari, e tutti di navigata capacità imprenditoriale. Guarda solo il fatto suo il Calta, e la malta.


Dagospia.com 11 Novembre 2003