TERRORE A MOSCA - UNA DONNA CECENA (?) FA LA KAMIKAZE DAVANTI ALLA DUMA, SEDE DEL PARLAMENTO RUSSO. 5 MORTI E 10 FERITI È IL BILANCIO PROVVISORIO.

Da Repubblica.it

Un attentato suicida scuote la Russia due giorni dopo le elezioni federali che hanno consacrato Vladimir Putin e il suo partito alla guida del Paese. Una donna suicida si è fatta esplodere a Mosca nella centralissima via Tverskaia, vicino alla Duma, il Parlamento russo. Ci sono cinque morti e dieci feriti di cui tre gravi.

Un testimone oculare, citato dall'agenzia Interfax, ha detto di aver visto il corpo di una donna senza testa accanto al muro dell'Hotel National, dove è avvenuta l'esplosione. Gli artificieri hanno trovato nella borsa dell'attentatrice un secondo ordigno inesploso.

Il portavoce della polizia Kirill Mazurin, che si trova sul posto, ha detto alla rete televisiva Ntv che è saltato in aria solo un quinto dell'esplosivo che la donna portava con sé, in tutto cinque chili di tritolo. Gli artificieri stanno ora tentando di disinnescare il resto dell'esplosivo.



L'azione suicida è avvenuta accanto all'hotel National e ha semidistrutto una Mercedes che si trovava accanto. In un primo tempo si era infatti ipotizzato che l'origine dell'attentato fosse un'autobomba.

Anche se Mazurin ha smentito, fonti della polizia citate dall'agenzia Interfax non escludono che fossero due le donne kamikaze. Secondo un testimone infatti, due donne (quindi, probabilmente non moscovite) avevano chiesto prima dell'esplosione "dove fosse la Duma". Le fonti ipotizzano che l'esplosione sia avvenuta anzitempo.

L'attentato ha una precisa fisionomia politica, visto che arriva all'indomani dell'annuncio della vittoria schiacciante delle forze politiche schierate con il presidente Putin.

Nessuno per il momento ha ancora citato ufficialmente la matrice cecena dell'attentato. Ma è inevitabile collegare la nuova azione di stamane alla lunga catena di attentati rivendicati dalle forze cecene più estremiste, dall'assedio del Teatro Dubrovka, proprio a Mosca lo scorso anno, all'attentato di venerdì su un treno al confine con la Cecenia, un'altra azione portata a termine da tre donne.


Dagospia 9 Dicembre 2003