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    L'ARGENTINA STAPPA LA PERON - IL TRIONFO ALLE PRIMARIE DEL PARTITO PERONISTA DI ALBERTO FERNANDEZ E CRISTINA KIRCHNER MANDA A PICCO I MERCATI - MAURICIO MACRI QUATTRO ANNI FA VINSE CON UNA RICETTA LIBERISTA E CON LA PROMESSA DI PORTARE IL PAESE FUORI DALLE SUE CRISI CICLICHE, CON L'APPOGGIO DEL FONDO MONETARIO - MA BUENOS AIRES È DI NUOVO IN DIFFICOLTÀ CON UN TASSO DI POVERTÀ ALTISSIMO E L'INFLAZIONE INCONTROLLABILE...


     
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    Francesco Olivo per “la Stampa”

     

    alberto fernandez cristina kirchner alberto fernandez cristina kirchner

    Riecco il peronismo e le Borse vanno a picco. Si chiamano Paso («primarie aperte, simultanee e obbligatorie»), dovevano essere una prova generale delle presidenziali argentine di ottobre, ma sono diventate l' antipasto del ritorno del peronismo alla Casa Rosada. Il voto di domenica sembra aver risolto, infatti, il dubbio su chi sarà il prossimo presidente, non Mauricio Macri sconfitto pesantemente, ma Alberto Fernández e soprattutto la sua ingombrante vice, Cristina Fernández Kirchner.

    mauricio macri mauricio macri

     

    Il loro «Frente de Todos» ha sfiorato il 47%, contro il 33% del «Juntos por el cambio», dell' attuale presidente della repubblica. La vittoria è stata così netta che rischia di rendere quasi una formalità le presidenziali, quelle vere, fissate per il 27 ottobre, con il secondo turno un mese dopo (nel caso in cui nessuno superi il 45%). Quindi formalmente Macri resta presidente, in corsa per la rielezione, ma la sua leadership è azzoppata.

     

    Il voto di domenica ha un peso molto importante e forse decisivo, anche perché in Argentina è obbligatorio andare a votare, pena il pagamento di una multa. Le primarie sono state introdotte nel 1999 per scegliere i candidati che i partiti poi presentano alle presidenziali. Ma stavolta tutte le liste avevano scelto il leader, così il voto ha assunto il significato di un mega sondaggio nazionale.

     

    alberto fernandez cristina kirchner alberto fernandez cristina kirchner

    Il risultato è molto diverso da quello che si attendeva Mauricio Macri, il presidente che quattro anni fa vinse con una ricetta liberista e con la promessa di portare l'Argentina fuori dalle sue crisi cicliche e violente, con l'appoggio del Fondo Monetario internazionale.

    Ma il Paese è di nuovo in difficoltà con un tasso di povertà altissimo e l' inflazione che pare incontrollabile nei suoi alti e bassi.

     

    Quando ancora non erano stati annunciati i risultati ufficiali, Macri già ammetteva la sconfitta: «È un voto frutto della rabbia», aggiungendo senza troppa convinzione, «credo ancora nella vittoria a ottobre». I primi a non crederci, però, sono i mercati, letteralmente terrorizzati dalla probabile vittoria della coppia Fernández-Kirchner: l' indice Merval ha ceduto il 30%, il peso argentino ha perso il 24% sul dollaro, coinvolgendo nelle perdite anche la Borsa brasiliana.

    mauricio macri mauricio macri

     

    Il ritorno del peronismo potrebbe cambiare gli equilibri della regione, tanto che il presidente brasiliano Jair Bolsonaro fiuta il pericolo per la destra latino americana: «La gente di Cristina Kichner è la stessa di Dilma Rousseff, di Maduro, di Chavez e di Castro».

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