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    ARIDATECI “IL NOCCIOLINARO” DELL’OLIMPICO – I TIFOSI DELLA ROMA E DELLA LAZIO UNITI NEL CHIEDERE IL RITORNO DI “BAFFO” ROLANDO, LO STORICO VENDITORE DI NOCCIOLINE E ‘FUSAJE’ A CUI ERA STATO VIETATO L’ACCESSO ALLO STADIO PER MANCANZA DI LICENZA – LUI CONFESSA: "NON CI HO DORMITO. ERANO 44 ANNI CHE ENTRAVO ALL'OLIMPICO. FATEMI TORNARE: ERA UNA PASSIONE PIU’ CHE UN LAVORO" - LA ROMA HA FATTO SAPERE CHE LO FARÀ ENTRARE COME SEMPRE. ORA SI ATTENDE LA LAZIO...


     
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    rolando il nocciolinaro dell'olimpico rolando il nocciolinaro dell'olimpico

    Filippo Testini per www.ilpaesesera.it

     

     

    Il battito delle sue mani ne annunciava sempre l’arrivo. Maglia a manica rigorosamente corta (anche d’inverno), jeans, baffo pronunciato e braccia nerborute. Eccolo, il nocciolinaro dello stadio Olimpico. Rolando, detto Baffo. O “Nocciolina”. Una vera istituzione per chi, romanista o laziale, abbia frequentato la curva Sud o la Nord. Da quasi mezzo secolo lo si poteva trovare sugli spalti per le partite casalinghe di Roma o Lazio – senza disdegnare rugby e Nazionale – ma ora non è più così. Il Coni, viste le rigide norme apportate all’interno dello stadio, non consentirà più la vendita delle sue “fusaje”, lanciate anche da metri di distanza come marchio di fabbrica.

     

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    Ora per trovarlo bisogna arrivare ai lotti del Corviale, il serpentone di cemento alla periferia sud ovest della capitale. È lì che abita, in una cantina che è anche il suo magazzino dove impacchetta noccioline. Qualche piano più sopra c’è il resto della sua famiglia.

     

    «Un mese e mezzo fa – racconta proprio Rolando a Il Paese Sera – durante una partita della Lazio in curva Nord una persona mi ha detto che non potevo entrare con la merce. Ci sono rimasto male, anzi malissimo. Non ci ho dormito. Erano 44 anni che entravo allo stadio. Io ho tutti e due gli abbonamenti».

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    Più che un lavoro era una passione: «Forse mi vogliono sostituire. La merce che vendevo era buona, sia le noccioline sia le fusaje le facevo io, le mettevo a bagno con acqua e sale. Questo mi permetteva di guadagnare qualcosa in più nella vita. Per far capire quanto ci tenevo – conclude Rolando – io mi mettevo spesso, e lo faccio tutt’ora, qui in quartiere a regalare le bustine ai bambini oppure al centro anziani».

     

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    Anche i parenti, soprattutto una delle tre sorelle, conferma: «Gli hanno tolto una passione, non meritava tutto questo. Proveremo a parlare con le cooperative che gestiscono la vendita di questo tipo di merce». Tifosi romanisti e laziali, mai come questa volta, sembrano essere uniti e lanciano un appello secco e deciso: «Ridateci il nocciolinaro».

     

    E per ora la cascata d’affetto sembra aver dato un primo risultato. La Roma ha fatto sapere che farà entrare Rolando come sempre. Ora si attende anche la decisione della Lazio.

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