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    “CHIAMARSI CASAMONICA NON VUOL DIRE ESSERE UN CRIMINALE” – DAL QUADRARO CON FURORE ARRIVA ARMANDO CASAMONICA. HA DEBUTTATO DA PROFESSIONISTA NELLA BOXE CON UNA VITTORIA: "SUI SOCIAL MI DANNO DEL MAFIOSO, MA IO SONO UN ATLETA ONESTO. QUESTA GENTE NON SA CHE MIO PADRE E MIO NONNO LAVORAVANO ONESTAMENTE NEL CINEMA, IO MI ALLENO DURAMENTE TUTTI I GIORNI E NON FACCIO NULLA DI MALE…”


     
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    Alessandro Cristofori per “il Messaggero”

     

    armando casamonica armando casamonica

    Un cognome può condizionare l'intera vita di una persona. Specie se è pesante. Ma il cognome non lo scegliamo e non lo ha scelto nemmeno Armando Casamonica, pugile ventenne nato e cresciuto nel quartiere Quadraro e fresco di debutto - con vittoria - da professionista nei pesi superleggeri: sabato scorso, sul ring di Rozzano, ha battuto ai punti il serbo Dragojevic.

     

    «Da piccolo non ero molto interessato al pugilato - racconta - Mi piacevano più altri sport, ma poi ho iniziato a frequentare la Quadraro Boxe e in palestra ho fatto uno degli incontri più importanti della mia vita. Il maestro Silvano Setaro».

     

    Il rapporto tra i due è indissolubile. Quando l'allievo parla del maestro si scioglie completamente: «A lui devo tantissimo. Lo considero come un fratello maggiore e ormai siamo una cosa sola. Ascolto sempre i suoi consigli e soprattutto è stato fondamentale in diverse occasioni, sia umanamente che professionalmente». Casamonica su questo ha un aneddoto curioso:

     

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    «Ero in ritiro con la nazionale a Spoleto. Qualche anno fa ero molto più immaturo e quando mi deprimevo volevo starmene per conto mio e non vedere nessuno. Vivevo un momento psicologico molto difficile. Silvano mi venne a prendere e mi fece stare con lui tutto il giorno. Mi costrinse a seguirlo ovunque. Mangiavo e mi allenavo con lui. Fu molto importante e oggi lo ringrazio ancora molto».

     

    CURRICULUM DOC Armando Casamonica, nonostante la giovane età, ha già un curriculum di tutto rispetto: campione italiano Schoolboy (2014), campione italiano junior (2016), due volte campione italiano Youth (2017 e 2018) e guanto d'Oro nel 2019. Il successo più recente, come anticipato, è di sabato scorso, quando al primo incontro da professionista si è imposto ai punti sul serbo Milovan Dragojevic nel Memorial Parente andato in scena al palazzetto dello Sport di Rozzano.

     

    Un talento innegabile che lo rende erede di una dinastia. Romolo Casamonica è stato campione italiano Welter e ha partecipato anche ai Giochi di Los Angeles 1984, mentre Sandro Casamonica è stato campione internazionale Wba dei superleggeri:

     

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    «Non mi dà fastidio questo paragone con chi mi ha preceduto - precisa Armando - è stata una mia scelta intraprendere questo sport che amo moltissimo perché ti trasmette un senso di disciplina facendoti diventare uomo. Un pugile impara a prendersi le proprie responsabilità in tutti i campi e quindi anche questa cosa non mi provoca particolari turbamenti».

     

    LE OFFESE A proposito di turbamenti. Il suo cognome può essere purtroppo associato anche alla criminalità organizzata. Ma Armando mette le cose in chiaro: «Non nascondo che mi sono arrivati messaggi sui social dove mi danno del mafioso o mi insultano pesantemente. La mia colpa sarebbe quella di portare questo cognome. Questa gente però non sa che mio padre e mio nonno ad esempio lavoravano onestamente nel cinema, io mi alleno duramente tutti i giorni e non faccio nulla di male. Il mio dovrebbe essere un cognome come gli altri». Come Rocky Balboa anche Armando si allena facendo footing. A differenza del personaggio di Stallone, La furia del Quadraro non corre per le strade di Philadelphia ma in un parco alla Romanina.

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    E durante il training ci confessa di pensare a due sogni. Uno sportivo: «Mi piacerebbe vincere un titolo importante. Non so quale. Ma voglio vincere per ripagarmi di tutti i sacrifici che sto facendo». E uno per la sua vita: «Tra qualche anno, quando mi sarò consolidato nella boxe, mi piacerebbe far capire a tutti che chiamarsi Casamonica non vuol dire essere un criminale». Mettere ko i pregiudizi. Armando è pronto a vincere questo match.

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