2014: GINATTA, IL SOCIO DI ANDREA AGNELLI CHE VUOL SALVARE TERMINI IMERESE
- BLUTEC: ARRESTATI PRESIDENTE E AD PER TERMINI IMERESE
roberto ginatta
(ANSA) - Roberto Ginatta e Cosimo di Cursi, rispettivamente presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato della Blutec, la società che ha rilevato l'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, sono stati posti agli arresti domiciliari dalla Guardia di Finanza con l'accusa di malversazione ai danni dello Stato. Contestualmente, è stato emesso un decreto di sequestro preventivo dell'intero complesso aziendale e delle relative quote sociali, nonché delle disponibilità finanziarie, immobiliari e mobiliari riconducibili agli indagati fino all'importo di 16 milioni e 516 mila euro.
L'attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese e condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo, riguarderebbe i finanziamenti statali, attraverso Invitalia, per la riapertura dello stabilimento, dove Blutec avrebbe dovuto produrre auto elettriche. A Roberto Ginetta e Cosimo Di Cursi è stata notificata anche una misura interdittiva, per la durata di 12 mesi, che riguarda il divieto di esercitare imprese e uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese.
- BLUTEC: FIOM, GRANDE BLUFF È STATO SVELATO
operai blutec
(ANSA) - "Il grande bluff è stato svelato, il quadro si è chiuso". Così la Fiom siciliana commenta gli arresti del management di Blutec, proprietaria della fabbrica di Termini Imerese, accusato dalla Procura di malversazione ai danni dello Stato.
- BLUTEC: GDF ESEGUE SEQUESTRO STABILIMENTO RIVOLI
(ANSA) - Lo stabilimento di Rivoli (Torino) della Blutec è stato messo sotto sequestro dalla Guardia di Finanza. L'ambito è quello dell'inchiesta - coordinata dalla procura di Termini Imerese - che ha portato agli arresti domiciliari Roberto Ginatta e Cosimo di Cursi, rispettivamente presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato. L'intervento dei finanzieri è ancora in corso.
- BLUTEC, AZIENDA È E CONTINUA AD ESSERE OPERATIVA
blutec termini imerese
(ANSA) - "L'azienda è e continua ad essere operativa". Lo precisa una nota di Blutec, in amministrazione giudiziaria per effetto di un provvedimento di sequestro del Tribunale di Termini Imerese. "Sono attualmente in corso le attività di immissione in possesso della società e nelle prossime ore sarà cura dell'amministratore nominato prendere contatti con tutti gli stakeholders interessati, clienti, partner commerciali, fornitori, per garantire continuità del ciclo produttivo e tutela dei posti di lavoro".
- DI MAIO, NON ABBANDONEREMO LAVORATORI
(ANSA) - "Gli arresti del management della Blutec (rpt Blutec) di Termini Imerese confermano alcune perplessità delle parti sui piani d' investimento. Non abbandoniamo i lavoratori che sono le vittime di questa storia. Dobbiamo prima di tutto metterli in sicurezza. Ho già dato mandato agli uffici del Ministero di contattare l'amministratore giudiziario per salvaguardare i livelli occupazionali". Così il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, in una nota, ribadisce l'impegno del Ministero sulla vertenza Blutec.
- BLUTEC: DE PALMA, A RISCHIO OLTRE MILLE POSTI LAVORO
blutec termini imerese
(ANSA) - "L'arresto dei vertici di Blutec mette a rischio l'occupazione di oltre un migliaio di lavoratori complessivamente coinvolti negli stabilimenti, da Termini Imerese a quelli del Piemonte, dell'Abruzzo e della Basilicata. E' urgente la convocazione di un tavolo al Mise per trovare tutti gli strumenti utili a mettere in sicurezza le lavoratrici e i lavoratori". Lo afferma, in una nota, Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive.
"Era già fortissima - aggiunge - la preoccupazione in tutti gli stabilimenti, in particolare a Termini Imerese, visto che nell'ultimo incontro al Mise la proprietà ha presentato quello che abbiamo definito un piano industriale di 'carta'. Nelle prossime ore decideremo con le lavoratrici e lavoratori le iniziative da intraprendere utili a salvaguardare l'occupazione".
blutec termini imerese
- EX FIAT DI TERMINI IMERESE, LA PROCURA INDAGA SULLA BLUTEC
Nino Amadore per ''Il Sole 24 Ore'' del 19 ottobre 2018
La Blutec, l’azienda che ha rilevato lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese con l’obiettivo di rilanciarlo, finisce nel mirino della magistratura. La scorsa settimana, su disposizione della Procura di termini Imerese che ha aperto un’inchiesta, i finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria sono entrati in fabbrica nella zona industriale del palermitano e hanno sequestrato alcuni documenti e i file dei computer. L'indagine della Procura guidata da Ambrogio Cartosio ha l’obiettivo di fare luce sulla parte del finanziamento da 21 milioni incassata da Blutec per il rilancio dello stabilimento: i magistrati vogliono capire dove sono finiti quei soldi e come sono stati utilizzati.
Blutec, un altro anno per rilanciare Termini
Bersani e gli operai di Termini Imerese con le maschere di Marchionne
Gli investigatori stanno ricostruendo i movimenti di denaro della società che per fare ripartire la produzione aveva ottenuto il finanziamento da Invitalia, l’agenzia per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa partecipata al 100% dal ministero dell'Economia. Per Invitalia, Blutec avrebbe utilizzato i fondi non rispettando il perimetro dell'accordo di programma. Ad aprile l’Agenzia che fa capo al Mise ha inviato all'azienda una contestazione sulla rendicontazione: alcune spese non sono state ritenute ammissibili perché fuori dal contesto progettuale e altre sarebbero risultate non documentate. L’agenzia ha anche avviato la procedura di recupero del finanziamento erogato. Tra le parti è stata definita una bozza di accordo per la restituzione del finanziamento ma non è ancora stata sottoscritta, come è emerso nell'ultimo vertice che si è tenuto al Mise, lo scorso 4 ottobre.
Alcuni lavoratori di Termini Imerese durante la manifestazione di ieri a Palermo
In questi anni un centinaio di metalmeccanici, sui 700 ex Fiat, è rientrato al lavoro da quando Blutec, due anni fa, ha riaperto lo stabilimento. Le aziende dell’indotto hanno chiuso, i dipendenti licenziati e rimasti senza sussidio. Erano due i progetti 'ipotizzati' da Blutec per l’area industriale: uno da 95 milioni di euro riguardava la produzione di componentistica per auto; l’altro da 190 mln di euro la produzione di auto ibride. Il primo aveva ricevuto il vaglio di Invitalia, il secondo no.
L'accordo di programma quadro, siglato quattro anni fa, destinava 360 milioni di euro tra fondi statali e regionali per la riqualificazione dell'area. Progetti sui quali i sindacati hanno manifestato tante perplessità al Mise. La Fiom e il sindaco di Termini Imerese hanno chiesto al governo di avviare la ricerca di nuovi investitori industriali e altre aziende che possano realizzare il piano di reindustrializzazione e rioccupazione dei lavoratori.
Fiat TERMINI IMERESE
Termini, Blutec e poi il deserto
Preoccupato per l’evolversi della vicenda si dice il sindaco di Termini Imerese Francesco Giunta: «L'amministratore delegato di Blutec, in maniera molto trasparente e corretta, già nel corso del tavolo ministeriale del 4 ottobre al Mise, aveva spiegato che c'era stato in blitz della guardia di finanza nello stabilimento di Termini Imerese - racconta il primo cittadino -. Questa notizia non ha fatto altro che aggravare le nostre grandi preoccupazioni, visto che la Blutec dovrà restituire i 21 milioni di euro a Invitalia con sei rate trimestrali, dovrà contestualmente riproporre un piano industriale alternativo e dovrà battersi su altri fronti come la vicenda dell'inchiesta giudiziaria.
Protesta Termini Imerese MAschera di Marchionne Dal Giornale
Tutto ciò crea fortissima preoccupazione a noi, ai sindacati e ai lavoratori. Ho chiesto al governo che vengano acquisite nuove manifestazioni di interesse per valutare altre opportunità rispetto a Blutec - aggiunge il sindaco - Riteniamo che Blutec non sia in questo momento in grado, almeno da sola, di sostenere la reindustrializzazione e il sostegno occupazionale che la nostra città merita».