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    “JACK LO SQUARTATORE” HA GLI OCCHI A MANDORLA - IN CINA FINISCE IN MANETTE IL SERIAL KILLER DEL GANSU: ERA UN INSOSPETTABILE NEGOZIANTE. IN 28 ANNI HA UCCISO 11 DONNE (TUTTE VESTITE DI ROSSO) - AVEVANO SMESSO DI CERCARLO, IL PLURIOMOCIDA È STATO INDIVIDUATO PER CASO


     
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    JACK LO SQUARTATORE CINESE JACK LO SQUARTATORE CINESE

    Guido Santevecchi per “corriere.it”

     

    Dopo quasi trent’anni di caccia la polizia cinese ha arrestato il «Jack lo Squartatore del Gansu». Lo hanno preso grazie alla prova del Dna: il criminale era un insospettabile negoziante, tale Gao Chengyong di 52 anni, padre di due figli. Ha confessato. 

     

    Le vittime: violentate e uccise. I cadaveri mutilati

    La prima vittima aveva 23 anni e fu uccisa in casa con 26 pugnalate dopo essere stata stuprata. Era il 1988 e la polizia di Baiyin, nella provincia settentrionale cinese del Gansu, non trovò il colpevole e archiviò il caso come irrisolto.

     

    Ma poi a Baiyin fu uccisa un’altra giovane, anche lei trovata a casa, con il corpo fatto a pezzi a coltellate. Gli investigatori cominciarono a pensare che i due delitti fossero opera di uno stesso assassino. Seguirono altri nove cadaveri di ragazze e anche di una bambina di otto anni, tutte uccise e smembrate in casa e tutte violentate. Era un serial killer quello in azione nel Gansu. 

     

    L’ossessione per il colore rosso

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    Incrociando i dati, i detective cinesi osservarono che le vittime indossavano abiti di colore rosso ed erano con ogni evidenza state seguite fino a casa dal maniaco, che agiva di giorno. Violenza sessuale, poi infieriva con il coltello, dava il colpo di grazia alla gola e mutilava i cadaveri.

     

    «Ci troviamo di fronte a un pervertito sessuale che odia le donne, un maniaco che cela le proprie emozioni, un asociale, ma paziente, capace di programmare le azioni», disse lo psichiatra del Dipartimento criminale. La stampa cinese cominciò a scrivere di un Jack lo Squartatore del Gansu. 

     

    La ricompensa

    Primo delitto nel 1988, ultimo nel 2002: 11 vittime in 14 anni, poi Jack lo Squartatore si placò, come l’assassino della Londra vittoriana che massacrava le prostitute dell’East End e non fu mai arrestato. Nel 2004 la polizia offrì una ricompensa di 200 mila renminbi (circa 25 mila euro di oggi) a chi avesse fornito informazioni utili, ma nessuno si fece avanti. 

     

    Il killer smascherato per caso

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    Però negli archivi della polizia criminale erano stati conservati campioni di DNA recuperati sulle scene dei delitti. E il caso ha voluto che a marzo di quest’anno, 28 anni dopo il primo delitto, a Baiyin sia stato messo agli arresti domiciliari per un reato di poco conto un anziano pensionato; di routine, come si fa adesso, gli fu prelevato il DNA e di routine qualcuno pensò di compararlo con i campioni risalenti ai delitti dello Squartatore. Erano simili, molto simili.

     

    Il cerchio si è stretto intorno ai parenti dell’anziano e si è chiuso sul nipote: Gao Chengyong, 52 anni. Lo hanno arrestato nel suo negozio di generi alimentari e dopo poco ha confessato. La gente del posto è sollevata ma anche scossa: per tutti questi anni nessuno aveva sospettato di quel commerciante taciturno.

     

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