Marco Giusti per Dagospia
MARCO GIUSTISiamo ormai in tempi di saldi cinematografici e per questo fine settimana (previsto) da caldo africano arriva la non troppo riuscita opera prima di Madonna, "W.E.", dedicata alla grande storia d'amore tra Wallis Simpson e il principe Edoardo. Ohibò! Con la festa dei 60 anni della Regina Elisabetta, magari qualche vecchietta ci casca, ammesso capisca cosa voglia dire il titolo.
M. B., cioè Muller e Baratta, quando andavano d'accordo, lo presentarono a Venezia fuori concorso il secondo giorno della Mostra dell'anno scorso. Ebbero Madonna in conferenza stampa, ma il film venne ovviamente sbeffeggiato. E non fu neanche un gran lancio, visto che, presentato con un budget da 15 milioni di dollari, il film ne portò a casa in America solo 600.000 (e poco di più in Inghilterra).
WE IL FILM DI MADONNA LA LOCANDINA DI WE IL FILM DI MADONNADel resto era esattamente come ce lo eravamo aspettato, scrivevamo allora, e non sarà migliorato a un anno di distanza. Un mischione di coattaggine (nemmeno Simona Ventura avrebbe osato tanto...), ingenuità, soldi inutilmente sprecati, desideri di grandezze di tutti i tipi, maschi dipinti come in un videoclip, musica eccessiva, trionfo di scarpe, vestiti firmati di ogni epoca ("è uno Schiapparrelli!" geme Wallis Simpson quando il Principe Edoardo glielo sbraga in una cena scicchettona rivelando il loro legame finora segreto).
Insomma un disastro cultissimo, un capolavoro di arroganza e cafoneria, un divertimento continuo per i fan di Madonna, ma anche per chi si è rotto della piccola borghesia del cinema italiano. Lei, Madonna, ci prova a fare il grande film d'autore, ma la coattaggine pop della Madonna rockstar è troppo più forte e prende sempre il sopravvento.
WE IL FILM DI MADONNAFortunatamente. Altrimenti sarebbe stata una noiosa fiction con i camerieri che versano il vino in continuazione, la povera Abbie Cornish che crede di essere in un film di Jane Campion e tradisce l'imbarazzo ogni momento, macchine da presa che inseguono la languida elegantissima Wallis per lunghi e inutili corridoi.
madonnaSe a Venezia i critici ufficiali sbuffavano e scappavano, i più cinici se la spassavano. La protagonista del film, Wally, cioè Abbie Cornish, è mal sposata con un medico traditore, che non la fa lavorare e la riempie di corna (per quello la mena pure). Lei, cresciuta nel mito di Wallis Simpson e del suo amore per Edoardo, mentre da Sotheby's parte una mostra e un'asta di memorabilia della coppia, ripercorre a tal punto la vita della sua divinità che se la ritrova in casa e per la strada a darle buoni consigli, tipo " Viva la vita!".
Insomma, un delirio di cattivo gusto da americana ricca che vuole fare il grande film storico. Per fortuna il delirio spesso supera i confini della fiction e dell'ovvietà e partono eccessi pop e videoclippari che rilanciano il film verso eccessi trash che non possiamo non amare. Come se Simona Ventura facesse un film su Enza Sampò con la supervisione di Alfonso Signorini.