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    “FUGGITE GIOVANOTTI CHE ARRIVA LA POLIZIA, SPARATE A TUTTA FORZA STA BRUTTA COMPAGNIA" – LA CANTAUTRICE (PER MANCANZA DI PROVE) TERESA MERANTE INNEGGIA AI LATITANTI E ATTACCA GLI AGENTI - L'IRA DEL SINDACATO DI POLIZIA CHE DENUNCIA LA "FOLK-SINGER" CALABRESE ALLA PROCURA DI ROMA – "CIÒ CHE ALLARMA È CHE SUI SOCIAL QUESTA SEDICENTE ARTISTA ABBIA UN SEGUITO DI QUASI 90MILA PERSONE…” – LA HIT SUL "CAPO DEI CAPI" RIINA - VIDEO


     
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    Da affaritaliani.it

    teresa merante teresa merante

     

    Canta in calabrese e “inneggia ai latitanti” col suo brano “U latitanti” nel quale definisce gli agenti “brutta compagnia”. La denuncia di Domenico Pianese, segretario nazionale del sindacato di polizia, Coisp.

     

    "Stiamo preparando attraverso l’avvocato Carmen Di Meo del Foro di Roma, che si è messa a completa disposizione, un esposto alle Procure della Repubblica di Roma e di Reggio Calabria nei confronti della cantante calabrese Teresa Merante per istigazione a delinquere.

     

    I suoi brani, compreso 'U latitanti', non solo inneggiano alla peggiore forma di delinquenza, ma sono un vero e proprio pugno allo stomaco per chi, come gli appartenenti alle Forze dell'Ordine, lavora ogni giorno rischiando la vita per estirpare dal Paese il cancro della criminalità organizzata".

     

    teresa merante teresa merante

    Così in una nota Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp. "Questa signora, che si definisce cantautrice, è interprete di una canzone che inneggia ai latitanti della 'ndrangheta e alle loro attività mentre invita a 'sparare a tutta forza' contro i poliziotti, definiti 'brutta cumpagnia' e pezzenti.

     

    Nel suo 'curriculum' musicale infatti non ci sono che brani di questo tenore. Ciò che allarma, dunque, è che sui social questa sedicente artista abbia un seguito di quasi 90mila persone e che influenzi con i suoi messaggi devianti una grossa fetta dell'opinione pubblica.  Proprio per questo, segnaleremo anche ai social network di intervenire per censurare questi contenuti che istigano alla violenza e all’odio sociale”. contenuti conclude. 

     

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