Paolo Baroni per “La Stampa”
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Via libera Ue al finanziamento di RePowerEu, il piano che consente ai singoli Paesi di avere nuove risorse da aggiungere ai rispettivi Pnrr per combattere il caro energia e ridurre la dipendenza dalla Russia. «Abbiamo trovato un importante accordo che vede l'Italia come prima beneficiaria della quota di finanziamenti a fondo perduto» commenta la presidente della Commissione problemi economici e monetari del Parlamento europeo Irene Tinagli. Per l'Italia, secondo quanto ha dichiarato la settimana scorsa la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, l'accordo raggiunto la scorsa notte da Consiglio e Parlamento Ue dovrebbe infatti valere all'incirca 9 miliardi di euro.
GIORGIA MELONI SERGIO MATTARELLA URSULA VON DER LEYEN
In termini pratici gli stati membri potranno aggiungere un nuovo capitolo ai loro piani nazionali di ripresa e finanziare in questo modo investimenti (e riforme) per aumentare resilienza, sicurezza e sostenibilità del sistema energetico europeo attraverso la necessaria riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e la diversificazione dell'approvvigionamento energetico (compresa la costruzione di nuovi gasdotti ed oleodotti), anche aumentando l'adozione delle energie rinnovabili e piani di efficienza energetica.
«Mentre l'Europa sta voltando le spalle al gas russo, RePowerEu è il nostro piano per garantire un futuro di energia pulita - ha commentato ieri Ursula von der Leyen -. Questo accordo sblocca risorse significative per implementare il nostro piano, a beneficio dell'intera Ue». «L'accordo contribuirà alla nostra indipendenza energetica e alla transizione climatica», ha commentato a sua volta il commissario all'Economia Paolo Gentiloni.
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Una volta che Consiglio e Parlamento europeo avranno approvato formalmente il RePowerEu alla dotazione finanziaria del Recovery verranno aggiunti 20 miliardi di euro. Le nuove risorse arriveranno per il 40% dall'anticipo della vendita di quote Ets sulle emissioni di Co2 e per il 60% dal Fondo l'innovazione. In aggiunta a questo gli stati potranno poi recuperare fino al 10% dei fondi strutturali 2014-2020 non ancora spesi per destinarli ad aiuti diretti a imprese e Pmi alle prese con il caro energia.
Per l'Italia si tratta di altri 4 miliardi che vengono scongelati. Il governo italiano, al contrario di altri Paesi non ha preparato progetti aggiuntivi da finanziare col RePowerEu, puntando tutto su una revisione profonda del Pnrr. A Bruxelles, invece, adesso si aspettano che prima di mettere in discussione il Piano di ripresa l'Italia punti ad una integrazione del RePowerEu nel Pnrr.
GAS N ROSES - MEME BY CARLI giorgia meloni ursula von der leyen 1 VLADIMIR PUTIN E IL GAS