Giulio Cardone,Matteo Pinci per “la Repubblica”
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Devono aver passato l'inverno ad attendere il momento. Poi, la primavera a guardare il telefono aspettando una telefonata che non è mai arrivata. Ora che è estate, Dybala e Belotti, Romagnoli e Bernardeschi, dovranno cambiare status. Erano svincolati di lusso, tra 48 ore saranno diventati disoccupati. Una volta, arrivare a scadenza di contratto voleva dire due cose: poter esercitare uno strumento di ricatto sulla propria società, del tipo "dammi quanto voglio o me ne vado gratis".
paulo dybala
In alternativa, andare a prendere cifre mostruose altrove. Ma i tempi sono cambiati. C'è stata una pandemia che ha imposto ai club di rivedere le voci di spesa. E convinto più d'una società che a volte perdersi non è il peggiore dei mali possibili: in fondo, un giocatore che arriva a scadenza non produce minusvalenze a bilancio, visto che il costo è stato ammortizzato, e anzi ci si può liberare senza traumi di uno stipendio a cifre prepandemiche.
Senza contare che sempre meno club considerano di pagare tanto per calciatori sopra i 25 anni, quindi ogni anno più difficili da rivendere. A essere danneggiata è soprattutto la classe media, che per anni ha beneficiato di contratti da star, spazzati via dalla crisi in atto: o fai la differenza o di te si può fare a meno. Per questo anche chi compra non vede più nel parametro zero un affare.
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Il problema è che i calciatori, che brillano per talento ma un po' meno per senso degli affari, non hanno capito che arrivare a costo zero non vuol dire più avere potere contrattuale e stipendi più alti. E soprattutto, che i loro rappresentanti - procuratori, genitori, fratelli o mogli - non possono più pensare di esser pagati come se il cartellino fosse loro.
Chi si è scottato più di tutti è Paulo Dybala. Le idee di un contratto a 7 zeri (chiedeva circa 10 milioni netti all'anno) si sono scontrate con una bassissima prospettiva di richieste: il Milan gli ha offerto 4 milioni netti, l'Inter gliene garantirebbe 6 a certe condizioni, ma deve prima liberarsi di due tra Sanchez, Correa e Dzeko.
andrea belotti
E allora ha congelato l'affare. Negli ultimi giorni Dybala si è offerto anche alla Roma. Ora, dicono in Argentina, sarebbe addirittura pentito per com' è andata con la Juventus. Che invece è già orientata altrove. Anche perché il calcio sta dimostrando coi fatti che a volte lasciar andare i giocatori a scadenza è l'ultimo dei problemi.
alessio romagnoli
Il Milan ha preferito perdere gratis Donnarumma piuttosto che soddisfarne richieste fuori dalle proprie possibilità. Il Milan ha vinto lo scudetto con Maignan, mentre Gigio da quando ha firmato col Psg non ne ha infilata una buona, dall'errore costato l'eliminazione dalla Champions a quelli con l'Italia in Nations League. Ora Maldini ha fatto il bis con Romagnoli, che dopo la rottura delle trattative aspettava la "sua" Lazio, ma rischia di doversi accontentare del piccolo Fulham.
bernardeschi
Storia simile a quella di Belotti. Tre anni fa il Milan era pronto a pagarlo a peso d'oro. Ora che è gratis, per non restare senza squadra aspetta il Monaco. Mentre Bernardeschi, che la Juve aveva pagato 40 milioni, s' è sentito dire "qui non servi più". Poi c'è anche chi è semplicemente indeciso. Come Mertens, che dopo essere stato offerto sia a Sarri che a Mourinho è tornato a chiedere al Napoli il prolungamento, giurando di non aver mai pensato di andare via. In fondo, l'unica offerta era arrivata dall'Anversa.
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