Estratto dell’articolo di Lorenzo Lamperti per www.lastampa.it
vladimir putin e xi jinping a pechino
L'Artico continua a scaldarsi. Non solo per le manovre contrapposte di Russia e Paesi della Nato, ma anche per quelle della Cina, sempre più presente anche a quelle latitudini. L'Istituto di ricerca della China State Shipbuilding Corporation ha infatti reso noto che sta progettando inviare un sommergibile con equipaggio per esplorare i fondali polari, segnale chiaro delle crescenti ambizioni cinesi nella regione.
Il sommergibile sarebbe stato progettato per essere calato attraverso un foro nello scafo della nave da ricerca polare Tan Suo San Hao (Explorer Three). Il tutto con tecnologie sviluppate a livello nazionale, sottolinea il South China Morning Post. Si prevede che entrerà in servizio e inizierà le prove in mare l'anno prossimo, dopo il completamento dei lavori di preparazione nella provincia meridionale del Guangdong.
ARTICO - MISSIONE CINESE
Le navi da ricerca polari sono limitate dalla presenza di banchi di ghiaccio, quindi lo sviluppo di navi sottomarine è un modo per aggirare il problema. Gli obiettivi dichiarati della futura missione sono "la ricerca scientifica polare, l'esplorazione e la produzione di risorse minerarie di petrolio e gas in acque profonde, la costruzione e la manutenzione di condotte sul fondo marino, le operazioni di ricerca e salvataggio". [...]
Gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione per la crescente presenza della Cina nell'Artico. Già dal 1994 è in servizio la prima nave rompighiaccio, la Xue Long (letteralmente "Drago delle nevi"), costruita in Ucraina, a Kherson. Sì, proprio una delle città teatro dell'invasione russa. Corsi e ricorsi di una storia che vede Pechino rafforzare il suo interesse sull'Artico in concomitanza dell'avvento di Xi Jinping.
Dopo il lancio della Belt and Road Initiative, la Nuova Via della Seta, Pechino ha predisposto anche la cosiddetta "rotta polare". Nel 2013 la Cina è entrata nel Consiglio artico come membro osservatore. Nel 2014, dall'Australia, Xi definisce per la prima volta la Cina un "grande potere polare".
AEREI RUSSI NELL ARTICO
Più si aprono le rotte e più Pechino si proietta nella zona, forte anche di un rapporto sempre più stretto con la Russia. Nel 2018 viene promulgata la strategia ufficiale cinese per l'Artico, con la Cina che si definisce in maniera inedita uno "stato semi-artico", nonostante tra Pechino e il Polo Nord intercorra una distanza di alcune migliaia di chilometri. Con la pubblicazione di un nuovo libro bianco sulla regione, Pechino si guadagna il diritto di svolgere ricerca scientifica, navigazione, sorvolo, pesca e installazione di cavi sottomarini e tubi.
[...] Già in costruzione una terza rompighiaccio, che sarà in grado di gestire ghiacci spessi più di 2 metri. Mezzi come questi consentiranno alla Cina di operare nell'area polare per quasi tutto l'anno. Oltre alla ricerca, i vantaggi possono essere anche commerciali.
Lo scioglimento dei ghiacci sta creando nuove rotte che farebbero risparmiare molto tempo alle navi commerciali cinesi per arrivare dalla metropoli di Shanghai al cruciale porto di Rotterdam, nei Paesi Bassi. [...]
chi controlla il circolo polare artico
Una maggiore presenza cinese potrebbe però anche portare a un aumento delle tensioni strategiche con gli Usa. Il Mar Baltico sta diventando una sorta di "mare della Nato" dopo l'ingresso della Finlandia e della Svezia nell'Alleanza Atlantica, che vuole aumentare il proprio coinvolgimento sul versante artico. Proprio laddove è di casa la Russia, che resta per ora la principale forza navale della regione.
La Flotta del Nord russa vanta circa 25 sottomarini e una ventina di navi di superficie: portaerei, incrociatori, fregate e navi anfibie. Il Cremlino ha intenzione di rafforzare il contingente, mentre pare destinata a un maggiore coinvolgimento proprio la Cina per controbilanciare il consolidamento della Nato in acque che da gelide in futuro potrebbero diventare bollenti.
truppe italiane nato - esercitazione al circolo polare artico IL CIRCOLO POLARE ARTICO