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    ARTSPIA MARKET - TRA POCHI GIORNI PARTE ARTISSIMA LA FIERA PIU' TRENDY D'ITALIA: 194 GALLERIE, MIGLIAIA DI OPERE E DECINE DI PERFORMANCE DI CUI VOLENDO SI PUO' ACQUISTARE IL VIDEO O ADDIRITTURA IL DIRITTO DI REPLICA


     
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    Stefano Bucci per "La Lettura" Corriere della Sera

     

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    Ci sarà chi si spruzzerà un’intero flacone di profumo Chanel e poi si aggirerà per la fiera «invadendo lo spazio con la sua fragranza invisibile ma prepotente». Ci sarà chi sosterà in incognito all’ingresso dell’Oval di Torino (magari sotto le mentite spoglie di un addetto alla biglietteria) «compiendo un’azione discreta che passerà inosservata agli spettatori distratti» (a chi dovesse riconoscerlo toccherà in omaggio un’opera unica dello stesso artista). Ci sarà poi chi farà utilizzare a un campione mondiale di ciclocross acrobatico una copia della Ruota di bicicletta , il celeberrimo ready-made creato da Duchamp nel 1913, quasi fosse un banale monociclo (con la semplice aggiunta di due pedali) «per ritrovarne il valore d’uso comune».

     

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    E ancora: studenti dell’Accademia che si muovono sorreggendo un tavolino scultura corredato di un cipresso; scultori alle prese con la plastilina; pianisti di piano bar che ripropongono le hit di Frank Sinatra e Tina Turner (ma con testi diversi, tutti di denuncia politica); sfilate di moda con abiti e indumenti prestati da amici e conoscenti; musica e consigli «strategici per trovare lavoro»; monologhi da recitare arrampicati sulla statua equestre di Marco Aurelio. Sarà tutto questo Per4m(Per/four/m, gioco di parole per indicare la performance) , la nuova sezione dedicata solo alla perfomance che rappresenta la principale novità di Artissima 2014 , la fiera internazionale d’arte contemporanea diretta da Sara Cosulich Canarutto in programma da venerdì 7 a domenica 9 novembre all’Oval Lingotto Fiere di Torino.

    Artissima Artissima

     

    Una fiera che, in cifre, propone per la sua ventunesima edizione 194 gallerie (137 straniere, 57 italiane) divise in sei sezioni, cinquanta curatori coinvolti e 45 mila euro di premi. In particolare Main section sarà dedicata alle «gallerie più rappresentative del panorama artistico mondiale» (in pratica quelle dello star system); New entries presenterà le più interessanti giovani gallerie con meno di cinque anni di vita; Arts Editions proporrà il meglio in materia di edizioni, multipli e stampe d’artista; Present Future avrà come protagonisti i talenti emergenti («invitati da un team di giovani curatori internazionali»); Back to the future getterà uno sguardo sulle esperienze artistiche degli anni Settanta, Ottanta e Novanta. Per proseguire poi il progetto di un museo avviato lo scorso anno con One Torino , Artissima si è affidata a Maurizio Cattelan che in qualità di curatore-non curatore (affiancato da Myriam Ben Salah e Marta Papini) ha immaginato per Palazzo Cavour Shit and Die un percorso inaspettato attraverso le collezioni e i musei cittadini: dal Museo Lombroso alla Gam, da casa Mollino al Museo del Risorgimento. Mentre manifestazioni come Luci d’artista , Paratissima , The Others e mostre come quelle in corso alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, alla Gam, al Castello di Rivoli, alla Fondazione Merz, alla Pinacoteca Agnelli confermano il ruolo di Torino come capitale italiana dell’arte contemporanea (specialmente a novembre).

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    «È la prima volta — spiega con orgoglio la direttrice — che le performance e i performer entrano a pieno titolo, e non in uno stand collaterale come a Frieze, in una fiera d’arte. Ed è la prima volta che si definiscono canoni precisi e precise quotazioni di mercato per una forma di espressione così evanescente». Una forma basata «su azioni di arte, danza, musica, poesia e teatro inscenate dal vivo direttamente dall’artista o da altri soggetti da lui scelti alla presenza di un pubblico». Nei quattro giorni di Per4m si alterneranno 16 artisti rappresentati da 16 gallerie (7 italiane e 9 straniere) scelti (oltre che da Cosulich Canarutto) da Simone Menegoi, Tobi Maier e Natalia Sielewicz: idealmente sono i seguaci dei dada e dei futuristi, di gruppi come Gutai e Fluxus, di Klein e di Manzoni, dei body artist e degli action painter, di tutti quegli artisti che (come Beuys o Gilbert & George) avevano anticipato ognuno a suo modo quella che oggi viene appunto definita performance e che ha trovato i suoi rappresentanti più noti in personaggi come Marina Abramovic, Yoko Ono, Bruce Naumann o Tino Seagal (premiato con il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 2013 per una performance canora presentata in catalogo come «Titolo non ancora assegnato»). «Le opere selezionate — aggiunge Menegoi — spaziano da creazioni basate su un rapporto classico, frontale, fra attore e spettatore a situazioni che invece sollecitano la partecipazione diretta dei visitatori, intrecciando spesso media diversi oppure concentrandosi su uno solo».

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    Le performance in mostra all’Oval (alcune realizzate per l’occasione, altre adattate per Artissima ) oscillano tra un minimo di 5 mila a un massimo di 50 mila euro, con un range medio di 10 mila. Anche se poi ci sono altri costi da aggiungere. Ma che cosa si comprerà? «Se l’artista partecipa direttamente alla performance, si acquisterà solo il video, le fotografie, le immagini e la documentazione. Ma se la performance prevede un gruppo di interpreti si potrà acquistare il diritto di replica».

     

     

    sarah cosulich canarutto artissima sarah cosulich canarutto artissima

    Aggiustamenti e adattamenti «a parte», come nel caso di Six-Thirty Till Nine di Cally Spooner, chi acquisterà la performance da piano-bar creata dall’artista britannica dovrà pensare in separata sede anche a trovare (e a pagare) il pianista e il pubblico che assista al concerto. Proprio come è successo per Good Feeling in Good Times (2003) di Roman Ondák: la Tate Modern di Londra che aveva acquistato il lavoro di Ondák aveva dovuto pensare a reclutare le quaranta persone in coda davanti all’ingresso del museo. Quello che conta è che le regole dettate dall’artista siano rispettate alla lettera. In Italia ci sarebbe già, secondo la direttrice di Artissima , un piccolo gruppo di collezionisti privati che hanno scelto la via della performance (tra i musei pubblici troviamo invece Rivoli, Museion, Maxxi, Madre).

     

    performance a Frieze Live performance a Frieze Live

    In mani private oggi si trova ad esempio This Is New (2003), ancora di Seagal, che metteva in scena «la cruda realtà quotidiana» facendola recitare, in occasione della mostra organizzata nel 2008 a Milano dalla Fondazione Nicola Trussardi, da uno dei custodi di Villa Reale: all’ingresso del museo aveva il compito di declamare la notizia del giorno letta direttamente dalle pagine di un quotidiano (oggi è lo stesso collezionista a leggere le news ogni volta che i suoi ospiti entrano nella stanza).

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    Aspettando l’inaugurazion e di Artissima, martedì a New York (alle 18) si festeggia il decimo compleanno di Performa la biennale dedicata proprio alla performance in programma nel novembre 2015: Paradiso è il titolo della food performance che Jennifer Rubell (con il contributo di Francesco Vezzoli e Stefano Tronchi) realizzerà nel salone della Williamsburgh Saving Bank. Un «omaggio alle donne del Rinascimento» che però non dimentica una star come Cindy Sherman e un’antesignana come Joan Jonas in mostra all’Hangar Bicocca di Milano fino al primo febbraio. Ma anche un omaggio all’Italia visto che Rubell ha voluto prendere ispirazione «da uno dei primi esempi di performance d’artista, quella Festa del Paradiso messa in scena da Leonardo da Vinci per celebrare il matrimonio di Isabella d’Aragona e Gian Galeazzo Sforza» .

     

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