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    MAI PIU’ LEGA - CASALEGGIO E GRILLO NON VOGLIONO PASTICCI DI GOVERNO, STANNO ASCOLTANDO CON ATTENZIONE LE VOCI DI COLORO CHE INVITANO A NON FIDARSI PIU’ DI SALVINI E CHE SUGGERISCONO DI DARE PER CONCLUSO IL RAPPORTO CON IL LEADER LEGHISTA - C'È CHI QUANTIFICA IN 150 I PARLAMENTARI PRONTI A RIBELLARSI SE DI MAIO DAVVERO CEDESSE A OFFERTE LAST MINUTE DEL “CAPITONE”…


     
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    Mauro Evangelisti per “il Messaggero”

     

    «Non ci fidiamo di Salvini. Ma non ci fidiamo neppure di Di Maio», scherzano nel Movimento 5 Stelle. Sia chiaro, è solo una battuta. La linea ufficiale pentastellata bolla come fake news la proposta del leader leghista di pacificazione, con tanto di offerta di Palazzo Chigi a Luigi. Però, aleggia ancora la preoccupazione che qualcuno desideri tornare con Salvini.

    salvini grillo salvini grillo

     

    «Tornare? Perché quando ci siamo lasciati con Salvini?», scherza su WhatsApp un parlamentare. A proposito della fiducia in Di Maio: è vero che il capo politico non ha risposto alla proposta di ricucitura del leghista, però tra i grillini serpeggia il timore che Luigi possa umanamente ragionare con Oscar Wilde: perché si sa, l'unico modo per liberarsi di una tentazione è cedervi. Sarà pure una fake news, ma se Salvini offrisse davvero Palazzo Chigi...

     

    NEI PANNI DI LUIGI

    «Mettiamoci nei panni di Di Maio per un attimo - analizza chi conosce bene le storie pentastellate -: Zingaretti ha posto come condizione per l'accordo il fatto che ci sia un ricambio totale rispetto al governo attuale, Luigi uscirebbe dall'esecutivo. Se invece accetta un'eventuale proposta di Salvini, si trova a Palazzo Chigi. Non è esattamente la stessa cosa».

     

    grillo di maio casaleggio grillo di maio casaleggio

    Raccontano che in tanti abbiano spiegato a Di Maio che Salvini vuole solo prendere tempo, che comunque poi dopo qualche mese si andrebbe a votare. Non solo: sia Grillo, sia Casaleggio non vogliono pasticci, stanno ascoltando con attenzione le voci di coloro che invitano a non fidarsi di Salvini e che suggeriscono di dare per concluso il rapporto con il leader leghista. Anche nei gruppi di Camera e Senato il desiderio di mollare il capitano leghista sta prendendo forza, le ultime capriole salviniane hanno incendiato gli animi. C'è chi quantifica in 150 i parlamentari pronti a ribellarsi se Di Maio davvero cedesse a offerte last minute di Matteo Salvini.

     

    GRILLO SALVINI RENZI BERLUSCONI GRILLO SALVINI RENZI BERLUSCONI

    Non si tira indietro, ad esempio, Nicola Morra, presidente della Commissione antimafia, che parlando a Radio24 scrive la parola fine sulla breve e intensa relazione M5S-Lega: «Credo che il comportamento del ministro dell'Interno - perché mi sembra sia ancora ministro e non abbia rassegnato ancora le dimissioni - sia un comportamento folle. Siamo stati stressati, costretti a fronteggiare un'emergenza di pura irrazionalità.

     

    La politica è razionalità e invece qualcuno la vive come umoralità da sondaggio, per cui, se il sondaggio ti va bene e devi staccare la spina, dimostri un bassissimo senso di responsabilità verso il Paese: per me è finito tutto là». Ma la lista di chi dice no a Salvini è lunga. Giancarlo Cancelleri, leader in Sicilia del Movimento: «Salvini non merita una seconda chance». E definisce l'alleato leghista «un traditore del popolo».

    BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO

     

    Luigi Gallo, presidente della Commissione Cultura del Movimento 5 Stelle, su Facebook è lapidario e ai confini del territorio della querela parlando di Salvini: «Rinchiudetelo in qualche posto. Ha veramente bisogno di aiuto, di una comunità di recupero, altro che restare ministro».

     

    E via di questo passo, anche se in realtà una parte del Movimento continua a essere scettica sull'accordo con il Pd (tra gli altri Paola Taverna, Manlio Di Stefano e Stefano Buffagni). Ecco allora che per tutto il giorno la comunicazione ufficiale del Movimento trasmette messaggi di chiusura al corteggiamento del Salvini pentito: «Non ci interessano poltrone, non ci interessano giochi di palazzo. Per noi è importante il taglio dei 345 parlamentari per dare un grande segnale di cambiamento. Punto». Poi, per carità, il senatore Mario Michele Giarrusso, precisa che Salvini deve lasciare il Viminale ma sul proseguimento dell'intesa con la Lega aggiunge: «Mai dire mai».

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