La pornografia prodotta in Gran Bretagna sarà parzialmente censurata. Da lunedì sono in vigore le nuove regole dell’”Audiovisual Media Services Regulations”: attori, produttori e registi possono dire addio alla lunga lista di pratiche che erano abituati a mostrare in video.
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La “British Board of Film Censors” ha fatto un emendamento al “Communications Act” del 2003 così, sotto la nuova legge, il video-on-demand (VoD) del porno on line è soggetto alle stesse regole porno su DVD.
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Da oggi sono vietati lo “spanking” (sculacciare), il “caning” (punizione corporale), le frustate aggressive, la penetrazione con oggetti associati a violenza, l’abuso fisico e psicologico (non importa se consensuale o non consensuale), l’urolagnia (eccitazione sessuale legata alla funzione di urinare), l’eiaculazione femminile (solo quella femminile, quella maschile resta perfettamente legale), lo strangolamento, il “facesitting” (un partner si siede sul volto dell'altro per ricevere cunnilingus o anilungus), il “fisting” (introduzione del pugno nei genitali). Queste ultime tre sono considerate “pericolose per la vita”.
Con queste misure la gente non smetterà comunque di vedere il genere di porno che desidera, dato che i video girati all’estero restano accessibili, ma simili restrizioni non fanno differenza fra sesso consensuale e sesso non consensuale e sembrano più basate su un giudizio morale. Perché vietare l’eiaculazione femminile?
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Dichiara Itziar Bilbao Urrutia, dominatrice che produce porno-femminista: «La nuova legge è assurda e surreale. Che senso ha bandire il “facesitting”? Che c’è di pericoloso? E’ una attività innocua, che spesso si fa da vestiti».
Erika Lust, famosa regista di film erotici, si dice rattristata dalla nuova legge: «Non solo perché i miei colleghi inglesi patiranno ripercussioni nel lavoro, ma perché le restrizioni colpiscono soprattutto le pratiche da cui le donne traggono piacere. Il porno è sempre stata un’industria dominata dagli uomini e ora siamo tornati indietro, a una moralità di stampo vittoriano.
Eppure avevamo fatto dei progressi, le donne cominciano a parlare più liberamente della propria sessualità, è nato il porno-femminista, film per adulti pensati per un pubblico specificatamente femminile. Siamo nel 2014, dovremmo sapere che la sessualità è parte della natura umana. Gli adolescenti guardano il porno prima ancora di aver fatto la prima vera esperienza sessuale, dovremmo educarli a capire cosa sia il sesso “normale” e lo facciamo vietando l’eiaculazione femminile?
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Dovremmo insegnare l’importanza del piacere femminile, non censurarla. Così invece torniamo all’era del porno noioso, non realistico, basato sulle fantasie maschili dove la donna è sottomessa. Dovremmo ripensare a cosa è “pericoloso” e cosa è “normale” e ricordarci che è più importante educare che regolare».
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