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    ASPI E SPERA - DOPO LA RIVOLTA DEGLI AZIONISTI, CDP E ATLANTIA RIMETTONO SUL TAVOLO LA PRIMA IPOTESI, ARTCIOLATA IN DUE TEMPI: PRIMA UN AUMENTO DI CAPITALE RISERVATO A CDP E L'INGRESSO DEGLI ALTRI SOCI SELEZIONATI DALLA STESSA CASSA, QUINDI LO SCORPORO DI ASPI DA ATLANTIA E NEL 2021 LA QUOTAZIONE DI AUTOSTRADE, DISTRIBUENDO AI VECCHI SOCI 1 AZIONE DI QUESTA «NUOVA ASPI» PER OGNI TITOLO ATLANTIA


     
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    Paolo Baroni per “la Stampa

    fabrizio palermo fabrizio palermo

     

    Sul dossier Autostrade il governo cerca di stringere i tempi: «l' accordo arriverà a breve» assicura la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli che ha convocato per domani al Mit i rappresentanti di Aspi per valutare il piano economico finanziario presentato dalla società e la bozza di accordo e di atto aggiuntivo frutto delle intese definite nel Consiglio dei ministri del 14 luglio.

     

    La nuova mediazione

    E mentre spunta l' altolà della Fondazione Crt, azionista di Atlantia col 4,85% che chiede al Tesoro di tutelare gli azionisti di minoranza, su un altro tavolo - quello tra Atlantia e Cassa Depositi - si lavora al memorandum of understanding che fisserà i paletti del cambio di proprietà del gruppo destinato a passare dalla galassia Benetton (che controllano Atlantia col 30,2%) alla cordata che ruota attorno alla Cassa depositi (che avrà il 33% di Aspi).

     

    luciano benetton luciano benetton

    Cdp punta ad una operazione di mercato condotta nella massima trasparenza e per questo ha ipotizzato di entrare in Aspi solo al momento della quotazione assieme agli altri investitori istituzionali (che prenderanno il 22%), soluzione che però da subito ha suscitato le critiche di diversi fondi ed investitori, a partire dagli inglesi di Tpi. E per questo ieri durante il confronto fra i legali e gli advisor delle due parti durato l' intero pomeriggio si è tornati a ragionare anche sulla prima versione dell' operazione, magari con qualche aggiustamento, così come era stata comunicata dal governo il 14 luglio.

     

    Un piano articolato sostanzialmente in due tempi: prima un aumento di capitale riservato a Cdp e l' ingresso degli altri soci selezionati dalla stessa Cassa, quindi lo scorporo di Aspi da Atlantia e nel 2021 la quotazione di Autostrade mettendo sul mercato il 37% che rimarrebbe ad Atlantia (un altro 8% fa capo a Silk road e a fondi esteri) distribuendo ai vecchi soci 1 azione di questa «nuova Aspi» ogni azione detenuta in Atlantia. Una soluzione, questa, che tutelerebbe meglio i loro interessi e che sarebbe nella sostanza condivisa anche da Cdp. Oggi, quando riprenderà il confronto tra le parti, se ne dovrebbe sapere di più.

     

    Fondazione Crt scrive al Mef

    ALESSANDRO RIVERA ALESSANDRO RIVERA

    La lettera inviata al direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera dal presidente della Fondazione Crt Giovanni Quaglia ha la data di lunedì 27 luglio. E in particolare evidenzia come dopo l' intervento unilaterale effettuato col Milleproroghe che ha già deprezzato notevolmente Autostrade, se venisse adottata la soluzione proposta da Cdp «si creerebbe un ulteriore grave pregiudizio nei confronti di tutti gli investitori». Questo perché «dopo aver investito in Atlantia, anche perché deteneva l' 88% di Autostrade, si troverebbero senza alcuna responsabilità, privati della partecipazioni in Aspi, per di più ad un prezzo ben lungi dall' essere un valore di mercato equo».

     

    A ciò si aggiungerebbe «l' ulteriore pregiudizio derivante dal fatto che Atlantia sarebbe obbligata a collocare sul mercato una quota rilevante della propria partecipazione residua in Autostrade con evidenti riflessi negativi sul prezzo dell' ipo, che per potersi realizzare dovrà essere effettuata a forte sconto rispetto al già penalizzante valore odierno di Aspi».

     

     Di qui le richiesta a Rivera, «di porre la massima attenzione nel verificare i contenuti del "mou" in corso di negoziazione», sia perché rispecchi il tracciato indicato da palazzo Chigi, sia con riferimento alle modalità di definizione del valore di Aspi», con la richiesta «di tener nel dovuto conto le legittime aspettative di equità di cui gli azionisti di minoranza, ivi compresa questa Fondazione (che nel loro insieme rappresentano circa il 70% dell' azionariato di Atlantia) sono portatori, nella convinzione che per poter aver credibilità sui mercati internazionali, non debbano mai essere sacrificati i principi di certezza del diritto e di fiducia alla base di ogni duratura scelta di investimento».

    FONDAZIONE CRT FONDAZIONE CRT

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