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    CAZZI AMARISSIMI PER ASSANGE - LA DECISIONE DELL’ALTA CORTE DI LONDRA, CHE HA DATO L'OK ALL'ESTRADIZIONE NEGLI STATI UNITI, ESPONE IL BIONDINO DI WIKILEAKS AL RISCHIO DI ESSERE CONDANNATO A 175 ANNI DI CARCERE - NEGLI USA DEVE RISPONDERE DI 18 CAPI DI ACCUSA TRA CUI LA DIFFUSIONE DI DOCUMENTI SEGRETI E ATTI DI SPIONAGGIO - ASSANGE È DETENUTO NEL CARCERE DI MASSIMA SICUREZZA DI BELMARSH A LONDRA DAL 2019. PRIMA DI ALLORA HA PASSATO 7 ANNI NELL'AMBASCIATA ECUADORIANA A LONDRA, DOVE SI ERA RIFUGIATO PER SFUGGIRE AD UN MANDATO DI CATTURA INTERNAZIONALE...  


     
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    julian assange ripulito per l'udienza preliminare julian assange ripulito per l'udienza preliminare

    Alessandra Rizzo per “la Stampa”

     

    Julian Assange può essere estradato negli Stati Uniti per affrontare le accuse di spionaggio. La decisione dell'Alta Corte di Londra ribalta la sentenza di primo grado e infligge un duro colpo alla battaglia del fondatore di WikiLeaks per la libertà. «Un giudizio sbagliato e pericoloso», accusa la sua partner, che annuncia un ricorso alla Corte Suprema britannica «il prima possibile».

     

    supporter di assange fuori dal tribunale di westminster 3 supporter di assange fuori dal tribunale di westminster 3

    Il verdetto di ieri accoglie il ricorso del team legale americano contro la decisione del gennaio scorso, che aveva negato l'estradizione dalla Gran Bretagna per il rischio di suicidio. Secondo l'Alta Corte, gli Usa hanno offerto assicurazioni sufficienti a proteggere la salute mentale di Assange. In particolare, hanno assicurato che potrà evitare il carcere di massima sicurezza in Colorado e che, se condannato, avrà diritto a scontare la sua pena in Australia.

    julian assange ripulito per l'udienza preliminare 2 julian assange ripulito per l'udienza preliminare 2

     

    «Non c'è motivo per cui questa corte non debba prendere per buone le assicurazioni date» o «per presumere che gli Stati Uniti non siano in buona fede», si legge nella sentenza. Il caso viene rinviato al tribunale di grado inferiore, che passerà il dossier al ministro degli Interni, cui spetta la decisione nel merito dell'estradizione. La sentenza segna l'ultimo capitolo, per ora, di una saga che dura da oltre dieci anni, cioè da quando WikiLeaks ha pubblicato 70 mila documenti top-secret della difesa Americana sulle operazioni in Afghanistan.

     

    JULIAN ASSANGE ALLA FINESTRA JULIAN ASSANGE ALLA FINESTRA

    Assange, australiano, 50 anni, un passato da hacker con il nome latino di Mendax (bugiardo), nel frattempo è diventato un'icona globale, ma anche un personaggio controverso: a seconda delle opinioni, un campione della libera informazione che costringe i governi a rendere conto delle proprie azioni, o un criminale paranoico e pericoloso che mette a repentaglio la vita di soldati e informatori in zone di guerra. In America, Assange deve rispondere di 18 capi di accusa tra cui la diffusione di documenti segreti e atti di spionaggio, con una possibile condanna fino a 175 anni di carcere.

     

    il gatto di assange 1 il gatto di assange 1

    Lui sostiene che i suoi guai giudiziari siano da sempre motivati da un desiderio di vendetta, un mero pretesto per portarlo negli Usa. «Come può essere giusto, come può essere possibile estradare Julian nel Paese che ha tramato per ucciderlo?», ha detto la compagna Stella Moris, circondata dalle telecamere e dai sostenitori di Assange, che si sono radunati fuori dalla corte al grido di «Assange libero» e «Il giornalismo non è un crimine».

     

    Assange è detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh a Londra dal 2019. Prima di allora aveva passato sette anni nell'ambasciata ecuadoriana a Londra, dove si era rifugiato per sfuggire ad un mandato di cattura internazionale seguito ad accuse in Svezia per stupro e abusi sessuali (accuse da lui negate, con gli inquirenti che hanno poi sospeso l'indagine).

     

    julian assange julian assange

    Per le associazioni per i diritti umani e la libertà di stampa, Washington vuole semplicemente reprimere le voci critiche, e il verdetto mina il fondamentale compito di controllo dei giornalisti. «Crediamo fermamente che Julian Assange sia stato preso di mira per il suo contributo al giornalismo», ha detto Christophe Deloire, segretario generale di Reporters Sans Frontières. «È tempo di porre fine una volta per tutte a questa persecuzione che va avanti da più di un decennio. È tempo di liberare Assange». La giustizia britannica la pensa diversamente. Assange resterà in carcere, in attesa di sapere se sarà effettivamente estradato o se ci saranno invece ulteriori colpi di scena.

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