baglioni pausini
Ernesto Assante per la Repubblica
Caro Castaldo, non sono d' accordo. Non credo, come hai scritto tu ieri, che sia mancata una grande canzone al festival. Anzi, non penso nemmeno che non ci siano potenziali hit. E vorrei provare a convincerti.
Partiamo da un aneddoto.
assante castaldo
Domenica mattina, via del Corso, centro di Roma, la via dello shopping, con il sole e tanti romani a passeggio: due negozi su tre avevano a tutto volume le playlist con le canzoni del festival, i restanti non usavano musica italiana: classica dance o successi internazionali. Non è statistica, lo so, ma fa un certo effetto, soprattutto pensando agli anni passati.
Perché, è bene ricordarlo, per moltissimo tempo delle canzoni del festival non è importato nulla a nessuno: pochi le amavano, pochissimi le ascoltavano, un infinitesimo rappresentava davvero la canzone italiana, la pop e quella d' autore.
Il cambiamento è iniziato con Fazio, è proseguito con Conti, ma nessuno era arrivato ad ottenere i risultati che ha ottenuto Baglioni.
Facciamo i conti? Le canzoni dello scorso anno che hanno avuto un relativo o buon successo sono state quattro, Occidentali' s Karma di Gabbani, Il diario degli errori di Bravi, Che sia benedetta di Fiorella Mannoia, Fatti bella per te di Paola Turci.
Due anni fa, a occhio, le canzoni che hanno avuto davvero successo sono state due: Nessun grado di separazione della Michielin e quella del vincitore dei giovani, Amen di Gabbani. Risalendo al 2015 abbiamo forse Nek con Fatti avanti amore, certamente Lorenzo Fragola con Siamo uguali, Malika Ayane con Nostalgico presente, per non dire del 2014 dove ad essere rimasta a galla è praticamente solo una canzone, Nu juorno buono, presentata da Rocco Hunt nelle nuove proposte.
GAZZE'
Quest' anno di successi potenziali ce ne sono decisamente di più, le canzoni di Meta e Moro, Annalisa, Lo Stato Sociale, Kolors, Max Gazzè, Le vibrazioni, già molto programmate dalle radio, e potremmo contare anche Ron, Diodato e Roy Paci e Noemi. Oltre ai due giovani, Ultimo e Mirkoeilcane, da non sottovalutare. E, se ci vogliamo fidare della volatilità di iTunes, persino Ornella Vanoni.
Certo ci sarebbe stata bene una maggiore e importante presenza dell' hip hop nazionale, certo avere solo Tommaso Paradiso come ospite non ha reso sufficiente giustizia a tutta una nuova generazione di autori italiani, ma non crediamo ci si possa davvero lamentare in termini assoluti.
annalisa
Soprattutto se è vero, com' è vero, che Baglioni ha messo al centro solo le canzoni. Che se fossero state tutte soltanto mediocri non avrebbero prodotto il plateale riscontro di pubblico che invece ha ricevuto il festival.
Canzoni che ci piacciono? Non tutte, ovviamente. Forse pochissime sono quelle che davvero metteremmo nella nostra playlist da oggi (Gazzè, Diodato e Roy Paci, Lo Stato Sociale, Ron, ma già se fossero solo queste sarebbe un record), ma il gusto dei giornalisti non rispecchia quasi mai quello del grande pubblico, come conferma la vittoria di Licitra a X Factor in barba alla forza dei nostri favoriti Måneskin.
Baglioni ha cercato il meglio ed è riuscito a rappresentare (a suo modo, alla maniera di Sanremo) il buon momento che la canzone italiana sta attraversando.
Una fotografia se non fedelissima di certo non manipolata. Un festival della canzone italiana, non un fake.
moro meta
gino castaldo carlo fuortes ernesto assante ernesto assante