S.Mon. per il “Corriere della sera”
BERNARD TAPIE
«Il mio cancro si è appena preso un bel pugno in faccia», ha detto Bernard Tapie a La Provence , il quotidiano di cui è proprietario, subito dopo la sorprendente assoluzione.
L' uomo d' affari ed ex ministro dell' era Mitterrand ieri non era in tribunale a Parigi, ma ha parlato al telefono dalla camera all' ospedale Saint-Louis dove è in cura per la recidiva del tumore allo stomaco e all' esofago. «È la prova che bisogna sempre battersi fino all' ultimo», ha aggiunto.
Tapie, 76 anni, era processato per l' arbitrato che oltre 10 anni fa gli assicurò la cifra record di 403 milioni di euro al termine della disputa con il Crédit Lyonnais. Una vicenda che è andata al di là della figura di Tapie per coinvolgere il mondo economico e politico francese: ieri è stato assolto anche l' attuale ceo di Orange (primo operatore telefonico, ex France Télécom), Stéphane Richard, che all' epoca dei fatti era direttore di gabinetto dell' allora ministra delle Finanze Christine Lagarde, poi passata al Fondo monetario internazionale e qualche giorno fa nominata al vertice della Bce al posto di Mario Draghi.
christine lagarde
Paradossalmente, Lagarde è finora l' unica a pagare: processata nel 2016 dalla Cour de justice de la République, l' organo competente per gli atti commessi dai membri del governo nell' esercizio delle loro funzioni, venne condannata per «negligenza» ma dispensata della pena. A fine 2007 la ministra Lagarde aveva affidato a un arbitrato il compito di chiudere il contenzioso tra Tapie e Crédit Lyonnais per la cessione di Adidas. Il tribunale arbitrale stabilì che lo Stato francese, incaricato di liquidare il passivo del Crédit Lyonnais, avrebbe dovuto risarcire Tapie con 403 milioni e Lagarde, a sorpresa, aveva preferito non fare appello contro la decisione.
BERNARD TAPIE
Tapie invece ieri era accusato di truffa e sottrazione di fondi pubblici perché secondo i procuratori aveva chiesto al suo avvocato Maurice Lantourne di mettersi d' accordo con l' arbitro Pierre Estoup. Accuse non provate, secondo la sentenza giudicata «inverosimile» da Laurent Mauduit. Autore del libro inchiesta «Tapie, scandalo di Stato», Mauduit sottolinea due incoerenze: la giustizia civile ha già riconosciuto la truffa e annullato il risarcimento dei 403 milioni, e Lagarde è stata condannata. La Procura ha 10 giorni per presentare un appello.