Paolo Manazza per "Corriere.it"
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Chissà se poteva immaginare la fama che gli avrebbe dato quel suo quadro. Nell’inverno del 1917 Amedeo Modigliani era in un momento travagliato. Lo aveva sempre detto al suo amico scultore Jacques Lipchitz: «Voglio vivere una breve, ma intensa vita». Probabilmente lo sapeva benissimo che quel suo stile selvaggio e bohémien lo stava uccidendo.
Afflitto da tubercolosi fin dall’infanzia, questo grandissimo artista italiano sembra aver sempre saputo che non era nato per vivere a lungo in questo mondo. La sua è la storia del poeta che nonostante abbia trascorso gran parte del suo tempo nel fango, lo ha fatto sempre guardando le stelle.
La serie di nudi dipinti nel 1917
ASTA MODIGLIANI
Fu in quel freddo inverno del 1917, il peggiore della prima guerra mondiale, che Modì dipinse una serie magistrale di «Nudi». Tra cui questo «Nu couché», il quadro che ieri notte a New York in un’asta Christie’s dopo nove minuti e mezzo di gara a colpi di rilanci milionari è stato alla fine acquistato per 170.405.000 dollari. Il precedente e ora frantumato record di Modì era di 70.725.000 dollari realizzato nel 2014 da Sotheby’s a New York da una «Tête» (scolpita in pietra e alta 73 centimetri) che era stimata 30 milioni. La cosa incredibile è che «Nu couché» è appartenuto alla collezione di Gianni Mattioli il quale nel 1949 lo acquistò per poco più di 5 milioni di lire.
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L’acquirente potrebbe essere cinese
Tra i potenziali acquirenti potrebbe nascondersi un magnate cinese. Gli esperti Christie’s hanno constatato che l’esposizione di questo dipinto prima della vendita all’asta, in Cina, ha creato un’ondata di straordinario interesse e stupore. Fatto sta che la stima iniziale, già considerata stratosferica, era di 100 milioni di dollari. Ma alla fine il suo prezzo è quasi raddoppiato. Un montagna di soldi che probabilmente avrebbero lasciato pressoché indifferente Modigliani. Che poteva contare per lui tutto questo denaro rispetto alla gloria immortale?
«Nu Cuché», un capolavoro assoluto
Un quadro come «Nu couché», a detta di tutti, è uno dei più grandi fatti indiscussi nella vita straordinaria di questo pittore. Si tratta di un capolavoro assoluto nella sua arte. Un magnifico e radicale dipinto di grande inventiva, di straordinaria grazia formale, di un sottile e appassionato potere erotico veramente sorprendente.
nu couche modigliani
Da solo racchiude e riafferma le ragioni della leggenda duratura di Modigliani e della sua continua capacità di affascinare e ispirare. Fu esposto nel dicembre dello stesso anno nella Galerie Berthe Weill di Parigi insieme ad altri quattro nudi.
L’esposizione pubblica provocò un tale turbamento e una così grande ressa davanti alla galleria che il giorno seguente la polizia, per motivi di ordine pubblico, ordinò che la mostra fosse immediatamente sospesa e i locali chiusi.
L’amore tragico di Modì per Jeanne
Per la cronaca, nonostante l’artista avesse conosciuto proprio nel 1917 il suo grandissimo amore Jeanne Hébuterne, la donna ritratta nuda in «Nu couché» è semplicemente una tra le modelle che gli procurava il suo mecenate e mercante Léopold Zboroswki.
tete modigliani
Modì si rifiutò sempre di immortalare Jeanne, la sua musa, senza vestiti o in pose eccessivamente sensuali. Il loro amore fu così immenso e fuori dalla norma che il giorno seguente la morte di Modigliani (il 24 gennaio del 1920) Jeanne, incinta al nono mese, si gettò dal quinto piano della casa dei genitori dove era stata condotta e morì sul colpo.
Nonostante l’immane tragedia di queste due vite vissute intensamente ma spezzate giovanissime, oggi l’immagine di Modigliani è famosa in tutto il mondo e porta con sé un pezzo della storia del Novecento italiano. Oltre che l’incanto dell’amore per la sua Jeanne.
nu assis sur un divan nu couche
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amedeo modigliani autoritratto amedeo modigliani