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    ASTRO MORENTE - RUBIO ALLA DERIVA, L’ESTABLISHMENT REPUBBLICANO MOLLA IL SENATORE ISPANICO E LUI FA COMIZIETTI DAVANTI A 200 PERSONE - ‘LITTLE MARCO’ SPERAVA NEL SUO EX MENTORE JEB BUSH PER VINCERE IN FLORIDA, MA LUI NON HA MOSSO UN DITO - E TRUMP AVANZA COME UN CARROARMATO


     
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    Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

     

    marco rubio marco rubio

    In Florida i sostenitori di Marco Rubio hanno atteso invano l’appoggio della famiglia Bush. Niente, neanche una telefonata o un sms di incoraggiamento. George W. Bush, invece, ha abbracciato un altro candidato che probabilmente vincerà in questo Stato. Hillary Clinton: lei sì che ha buone probabilità di arrivare alla Casa Bianca. La confidenza, la familiarità sprigionate dall’immagine diffusa da un giornalista della Cnn, valgono più di tanti ragionamenti politici.

     

    La foto risale a venerdì 11 marzo, al funerale di Nancy Reagan: un gesto privato tra George e Hillary, che potrebbe tornare utile per raffigurare il nuovo passaggio di consegne tra le due dinastie. E che scatena le critiche anche dall’entourage del rivale di Hillary nella corsa per la nomination democratica, Bernie Sanders. Molto dipende da quello che accadrà oggi nelle primarie in Florida (99 delegati) e, anche, nell’Ohio (66) in campo repubblicano: chi arriva primo prende tutto il pacchetto.

    marco rubio stivaletti col tacco marco rubio stivaletti col tacco

     

    C’è aria da resa dei conti tra i conservatori del «Great Old Party»: Donald Trump potrebbe spazzare via le residue speranze di Marco Rubio, il portabandiera favorito dall’establishment. Lungo la litoranea che da Palm Beach porta a Miami compaiono pochi cartelli con la scritta: «Questa è la terra di Marco Rubio». Ma l’unica cosa che trasmettono è la malinconica sensazione dell’inadeguatezza dei mezzi a disposizione del giovane senatore.

    HILLARY GEORGE W BUSH HILLARY GEORGE W BUSH

     

    Perché è rimasto solo? O meglio perché il partito non lo ha appoggiato fino in fondo? «Ecco che cosa è successo in Florida: quando Jeb Bush si è ritirato dalla corsa, ha chiuso tutti i cavalli nella stalla. E Rubio è rimasto a piedi». L’appassionato di ippica è anche un dirigente del partito repubblicano di Miami, che però preferisce non essere citato.

    Nel resto degli Stati Uniti quel cognome presidenziale non è servito a fare breccia tra gli elettori, anzi si è trasformato in un argomento polemico sfruttato da Trump. Ma qui, tra Miami, Tampa, Orlando, Bush significa ancora relazioni importanti, capacità organizzativa.

    jeb bush jeb bush

     

    Jeb, però, dopo la sconfitta in South Carolina, non ha voluto schierarsi con nessuno. Ed è sparito. Trump ha prontamente riempito il vuoto. Con un modulo di elementare efficacia. Sfrutta l’attenzione mediatica esasperata, accettando tutti gli inviti in tv: non importa quale sia il canale. Tanto che diversi osservatori hanno concluso che la costruzione politica del miliardario newyorkese sia solo virtuale. Ma girando sul territorio si vede dell’altro. Anche in Florida i suoi luogotenenti si lavorano sistematicamente i bacini elettorali.

    DONALD TRUMP MOSTRA LE MANI E GARANTISCE SUL SUO PISELLO DONALD TRUMP MOSTRA LE MANI E GARANTISCE SUL SUO PISELLO

     

    Grande attenzione, per esempio, ai 3,3 milioni di over sessanta (su 16 milioni di abitanti): una delle più grandi comunità di pensionati degli Stati Uniti. Molti di loro hanno votato per i Bush e, secondo logica, dovrebbero passare a Rubio. Ma quando l’altra sera il giovane senatore si è presentato a The Villages, palme, laghetti e 150 mila pensionati del ceto medio-alto, si è trovato di fronte 200-300 persone. Meno delle 630 buche da golf sparse nel distretto. Demagogia televisiva più clientelismo capillare uguale venti punti percentuali di vantaggio nei sondaggi. Questa è l’equazione di Trump, data ancora una volta per vincente.

    TRUMP TRUMP

     

    marco rubio marco rubio

     

    donald trump in nevada donald trump in nevada

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