1 – ATLANTIA: "DA ANNUNCIO REVOCA IMPATTO SU AZIONI E BOND. A SOCIETÀ VALORE RESIDUO DELLA CONCESSIONE"
autostrade benetton
Atlantia, la holding che controlla Autostrade per l'Italia, si difende all'indomani dell'annuncio da parte del governo di volere revocare la concessione autostradale alla società che gestiva il tratto di autostrada interessata dal crollo di Ponte Morandi a Genova.
Con una nota Atlantia spiega che l'annuncio della revoca è arrivato senza una contestazione specifica, e in ogni caso invoca il pagamento da parte dello Stato del valore residuo della concessione. Somma che potrebbe rivelarsi molto ingente.
CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
"Atlantia S.p.A - spiega la nota - in relazione a quanto annunciato in merito all'avvio di una procedura finalizzata alla revoca della concessione nella titolarità della controllata Autostrade per l'Italia, deve osservare che tale annuncio è stato effettuato in carenza di qualsiasi previa contestazione specifica alla concessionaria ed in assenza di accertamenti circa le effettive cause dell'accaduto".
CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
La società poi critica poi il governo per le modalità con cui ha annunciato la volontà di revocare la concessione, con prevedibili ripercussioni sul titolo in Borsa.
"Le modalità di tale annuncio - rileva la società - possono determinare riflessi per gli azionisti e gli obbligazionisti". In ogni caso, spiega quindi la nota, "pur considerando che anche nell'ipotesi di revoca o decadenza della concessione - secondo le norme e procedure nella stessa disciplinate - spetta comunque alla concessionaria il riconoscimento del valore residuo della concessione, dedotte le eventuali penali se ed in quanto applicabili".
2 – CROLLO PONTE: AUTOSTRADE, PRONTI A RICOSTRUIRLO IN 5 MESI
Da www.agi.it
autostrade benetton
"In relazione all'annuncio dell'avvio della procedura di revoca della concessione", Autostrade per l'Italia si dichiara, in una nota, "fiduciosa di poter dimostrare di aver sempre correttamente adempiuto ai propri obblighi di concessionario, nell'ambito del contraddittorio previsto dalle regole contrattuali che si svolgerà nei prossimi mesi".
"È una fiducia - si legge ancora - che si fonda sulle attività di monitoraggio e manutenzione svolte sulla base dei migliori standard internazionali. Peraltro non è possibile in questa fase formulare alcuna ipotesi attendibile sulle cause del crollo".
"Autostrade per l'Italia sta lavorando alacremente alla definizione del progetto di ricostruzione del viadotto, che completerebbe in cinque mesi dalla piena disponibilità delle aree. La società continuerà a collaborare con le istituzioni locali per ridurre il piu' possibile i disagi causati dal crollo", conclude la nota.
3 – A PICCO I BOND DI ATLANTIA DOPO IL DISASTRO DEL PONTE MORANDI
Marco Sabella per www.corriere.it
CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
La chiusura di Piazza Affari per la festività di Ferragosto non permette di misurare la tensione del momento sui titoli coinvolti. Ma i mercati obbligazionari internazionali reagiscono colpendo pesantemente i bond di Atlantia. Scivolano infatti ai minimi storici le obbligazioni della società dei Benetton — Atlantia, appunto — proprietaria di Autostrade per l’Italia che detiene la concessione della rete autostradale italiana.
CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
Dopo il disastro del crollo del Ponte Morandi e le minacce del governo di ritirare le concessioni, le obbligazioni con scadenza luglio 2027 cedono il 4,01% a 92,8 mentre il bond da 700 milioni con scadenza settembre 2029 scivola del 4,3% a 91,79. I credit default swap, gli strumenti che assicurano contro un default del debito di Atlantia, sono schizzati ai massimi da 5 anni.
fratelli benetton
Martedì Atlantia aveva perso il 5,4% dopo diverse sospensioni per eccesso di ribasso con una caduta delle quotazioni che ha toccato anche il 9-10%. Ciò significa che in una sola seduta il valore della società è diminuito di oltre un miliardo e la sua capitalizzazione è scesa a 20 miliardi circa.
I cali hanno interessato anche gli altri titoli del settore: in particolare quelli del gruppo Gavio, Sias e Astm, hanno ceduto rispettivamente il 3,38% e il 4,31%. Atlantia — ricordiamolo — ha come primo azionista con il 30,2% il gruppo Benetton, che nel 1999 è stato protagonista, partecipando alla privatizzazione di Autostrade, di una delle più importanti “riconversioni” del portafoglio di attività: dalla originaria società di abbigliamento a big dei servizi infrastrutturali.
crollo ponte morandi 3
E ora la stessa Atlantia si appresta a diventare il primo operatore al mondo completando l’acquisizione della spagnola Abertis realizzata attraverso un’offerta congiunta con Acs-Hochtief: la società comune, di cui Atlantia avrà la maggioranza con oltre il 50% (ed esprimerà l’amministratore delegato) sarà attiva da settembre.
Intanto dopo il crollo del ponte a Genova, Autostrade per l’Italia si prepara a riunire un cda straordinario: il consiglio, secondo quanto si apprende, potrebbe riunirsi la prossima settimana. Si apprende anche che il presidente di Autostrade per l’Italia Fabio Cerchiai e l’ad Giovanni Castellucci non prevedono di rassegnare le dimissioni.
Vigili del fuoco al lavoro sulle macerie del ponte Morandi crollato a Genova
L’intervento dell’ex ad Vito Gamberale
«Il governo deve muoversi con incisività ma anche con prudenza» e farebbe bene a «chiedere un nuovo assetto manageriale terzo e di garanzia esterno ed estraneo alla più recente storia», tutelando la società e gli azionisti gran parte dei quali di livello istituzionale, ha dichiarato l’ex amministratore delegato di Autostrade Vito Gamberale, sottolineando l’estraneità della famiglia Benetton che, come azionista di controllo ha sempre delegato la gestione ai manager.
«Il mio ricordo della famiglia Benetton - riferisce - è di un raro esempio di assoluto rispetto della gestione manageriale e confondere le eventuali responsabilità dei manager con quelle della proprietà sarebbe del tutto improprio anche perché coinvolgerebbero azionisti istituzionali di livello mondiale.
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Non c’è dubbio che l’attuale management ha dato un’impronta fortemente orientata alla redditualità ed è per questo - sono parole di Gamberale - che io ho lasciato l’azienda in disaccordo con una gestione della holding di controllo tutta orientata agli aspetti finanziari e alle esasperazioni reddituali». «È bene far presente che non si possono ignorare i diritti degli azionisti anche perché il mancato rispetto dei patti può scoraggiare gli investimenti nel nostro paese visto che Atlantia è un asset di grande rilevanza a livello europeo e mondiale», dice ancora.
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Poche ore dopo la tragedia, infatti, i ministri Cinquestelle Di Maio e Toninelli avevano pesantemente attaccato la Società Autostrade (e l’azionista di maggioranza Benetton). «Autostrade per l’Italia deve pagare tutto, le concessioni vanno tolte e Benetton deve risarcire», avevano detto. E nel pomeriggio di mercoledì arriva l’annuncio del premier Giuseppe Conte: «Avvieremo la procedura per la revoca della concessione a società Autostrade».
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