1.USA: CYBER-SICUREZZA, ATTACCO HACKER UNA SERIA MINACCIA
(ANSA) - Il maxi attacco hacker contro le istituzioni americane scoperto nei giorni scorsi "rappresenta un grave rischio" per il governo, le infrastrutture critiche e il settore privato. L'allarme arriva dall'agenzia Usa per la sicurezza informatica (Cisa) in un nuovo avviso, riporta la Cnn. L'attacco (che ha colpito tra l'altro l'agenzia per la sicurezza nucleare e il dipartimento per l'energia), è stato condotto utilizzando "tattiche, tecniche e procedure che non sono ancora state scoperte", spiega la Cisa se mai citare i russi, su cui però convergono i sospetti.
hacker russia
Nei giorni scorsi è stato scoperto l'attacco più sofisticato e di vasta portata degli ultimi anni ai danni dagli Usa. Gli hacker hanno avuto tra l'altro l'accesso alle email di importanti dipartimenti dell'amministrazione. Secondo la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency, la vulnerabilità del software SolarWinds Orion rivelata in questo attacco non è l'unico modo in cui gli hacker hanno compromesso tante reti online. L'agenzia sta continuando a indagare su altri metodi di intrusione utilizzati dall'inizio dell'attacco, iniziato mesi fa.
Nel frattempo, continua ad aumentare l'elenco delle agenzie federali e delle società private colpite da questo maxi attacco hacker. Microsoft ha identificato più di 40 dei suoi clienti in tutto il mondo, l'80% negli Stati Uniti ed il resto in altri sette paesi: Canada, Messico, Belgio, Spagna, Regno Unito, Israele ed Emirati Arabi Uniti. "È certo che il numero e l'ubicazione delle vittime continueranno a crescere", ha affermato il presidente della compagnia Brad Smith, aggiungendo che Microsoft ha lavorato per informare le organizzazioni colpite.
trump biden
2.ATTACCO AL CUORE DELLA MACCHINA-USA COSÌ GLI HACKER RUSSI DIVENTANO INVISIBILI
Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
L'attacco informatico, probabilmente partito dalla Russia, che attraverso due società informatiche - FireEye e SolarWinds - è arrivato fino al cuore di migliaia di amministrazioni pubbliche degli Stati Uniti appare sempre più grave ogni giorno che passa. E ora un esperto di peso come Thomas Bossert, che è stato consigliere per la sicurezza interna di Donald Trump e, prima, di George Bush, avverte che l'infiltrazione nelle reti Usa è avvenuta usando sistemi molto sofisticati che i tecnici chiamano di «accesso persistente»: anche se la penetrazione viene scoperta, può essere impossibile arrestarla. Gli hacker riescono, infatti, a restare nascosti nei sistemi, cancellando le loro tracce. Bisogna smantellare i sistemi e ricostruirli da zero: un lavoro di anni.
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Il quadro tracciato da Bossert è allarmante - oltre a spiare, i russi potrebbero sabotare, mandare false comunicazioni di governo - e le sue conclusioni politiche sono drastiche: l'ex collaboratore di Trump sostiene che quello subito dall'America è un supply-chain attack , un tipo di aggressione informatica che richiede anni di lavoro e un enorme utilizzo di risorse economiche e tecnologiche.
Solo uno Stato è in grado di lanciare una simile offensiva e le tracce trovate nell'intrusione in SolarWinds, portano verso la Svr, l'agenzia dei servizi segreti di Mosca che usa le tecnologie più sofisticate. Per questo Bossert (che ora dirige Trinity Cyber, un'altra azienda di sicurezza informatica) chiede al suo ex datore di lavoro, di reagire con fermezza: Trump dovrebbe mobilitare tutte le risorse per la sicurezza nazionale e mostrare a Vladimir Putin che gli Usa considerano le sue azioni inaccettabili, chiamando poi a raccolta gli alleati per punire la Russia in modo coordinato.
joe biden
Difficilmente Trump ascolterà il suo ex consigliere, visto che in questi anni il presidente, amichevole con Putin, ha indicato la Cina come unico grande nemico (a parte l'Iran). Ma il problema è grosso anche per Joe Biden. Il presidente eletto è stato di sicuro assai più duro con Putin: in un libro di memorie ha raccontato che nell'unico incontro avuto col leader russo nel 2011, da vice di Obama, gli disse «la guardo negli occhi e non penso che lei abbia un'anima».
JOE BIDEN VLADIMIR PUTIN
Putin gli avrebbe risposto: «Vedo che ci capiamo perfettamente». Quelli erano tempi in cui, pur in un confronto duro, Obama considerava la Russia solo una potenza regionale in calo economico e demografico: il ruolo di grande avversario strategico era passato alla Cina. Anche Trump, per motivi diversi, ha puntato i riflettori soprattutto su Pechino. Ma anche molti esperti democratici di sicurezza hanno condiviso la scelta di concentrarsi sulla minaccia cinese, convinti che oggi l'insidia delle armi basate su tecnologie digitali superi quella degli ordigni nucleari degli arsenali russi.
Da qui la volontà di contrastare una Cina che punta al primato nell'intelligenza artificiale e sta diffondendo nel mondo le sue reti tecnologiche, soprattutto quelle 5G, che potrebbero diventare vulnerabili a massicce intrusioni informatiche. Quanto sta emergendo dal caso FireEye - 18 mila amministrazioni violate dai pirati informatici, Biden avvertito che anche tutte le sue comunicazioni potrebbero essere ascoltate a Mosca, i rischi di sabotaggio - probabilmente spingerà il nuovo governo ad affrontare il Cremlino in modo più attento e determinato.
HACKER RUSSI