Da ansa.it
YAHYAH FARROUKH
Si chiama Yahyah Farroukh il secondo giovane arrestato per l'attacco di venerdì di Parsons Green, nella metropolitana di Londra. Lo riporta SkyNews, mostrando alcune foto e precisando che al pari del primo fermato, un 18enne indicato come l'autore materiale dell'attentato di cui non é ancora nota l'identità, avrebbe "legami" con Penelope e Ronald Jones, i due anziani benefattori del Surrey che per anni hanno dato ospitalità a ragazzi rifugiati. Secondo vari media, Farroukh è siriano, di Damasco.
L'attentatore un rifugiato siriano già fermato - Si chiude il cerchio attorno ai potenziali responsabili dell'attacco alla metropolitana di Londra avvenuto venerdì scorso. Secondo le rivelazioni del Mirror online, il 18enne finito in manette sarebbe un rifugiato siriano affidato alla coppia di anziani benefattori, Penelope e Ronald Jones, residenti a Sunbury-on-Thames, nel Surrey, la cui abitazione è stata passata al setaccio dagli agenti dell'anti-terrorismo. Ieri sera è stato arrestato a Hounslow, nell'ovest di Londra, un secondo sospetto, di 21 anni, e questo fa pensare che più di una persona fosse dietro l'attentato ma allo stesso tempo le autorità hanno voluto rassicurare sui "buoni progressi" compiuti nelle indagini.
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Per questo l'allerta anti-terrorismo, che era stata innalzata al massimo livello, quello "critico", è scesa a quello inferiore, "grave", con un attacco che resta comunque altamente probabile. Inizia tramite le testimonianze raccolte dai vicini dei Jones, del tutto estranei alla vicenda e che da decenni si prodigano per aiutare bambini e ragazzi, ad emergere il ritratto del 18enne. Un giovane in arrivo dalla Siria, che già due settimane fa era stato fermato dalla polizia ma poi rilasciato. "Con lui c'erano stati molti problemi - ha detto la vicina Serena Barber - c'era anche un altro ragazzo di origine siriana ma lui invece era molto tranquillo".
Secondo un amico dei Jones, il teenager aveva lasciato la casa da poche settimane, dopo aver compiuto 18 anni. E' anche emerso che la sua cattura è avvenuta al porto di Dover poco prima che si imbarcasse su un traghetto per sfuggire alla polizia inglese. Non trovano invece ancora conferma le voci raccolte sempre fra i residenti di Cavendish Road, dove abitano i Jones, secondo cui sarebbero stati ritrovati esplosivi ed armi collegati all'attacco.
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Un'altra perquisizione è stata compiuta a Stanwell, sempre nel Surrey, in connessione con l'arresto avvenuto a Hounslow. Il principale sospetto attentatore sarebbe partito da Sunbury-on-Thames per arrivare dopo mezz'ora di treno alla stazione di Wimbledon e da lì salire sulla carrozza della District Line stipata di pendolari dove ha piazzato il suo 'secchio-bomba' deflagrato vicino a Parsons Green. Continua a far discutere il fatto che il 18enne fosse finito nel 'radar' delle autorità. Voce non smentita dal ministro degli Interni Amber Rudd, sebbene oggi parlando alla Bbc abbia definito "pura speculazione" il controverso tweet pubblicato dal presidente americano Donald Trump subito dopo l'attacco alla Tube in cui affermava che i responsabili erano noti a Scotland Yard. Pur ribadendo che non è ancora chiara la matrice dell'attentato - "non c'è la conferma che sia opera dell'Isis" - il capo dell'Home Office ha voluto comunque rassicurare sui progressi fatti nelle indagini. "Vorrei dire a tutti di essere vigili ma non spaventati", ha detto, per poi annunciare che nei prossimi giorni verranno ritirati i militari dalle strade che restano però fortemente pattugliate da circa 1000 agenti, molti dei quali armati. Tutto questo accade mentre Londra guarda avanti e propone all'Unione europea per il dopo Brexit un accordo sulla collaborazione per la sicurezza e contro la criminalità e il terrorismo. In particolare punta a mantenere meccanismi di cooperazione fra le forze di polizia e condividere una serie di principi fra cui la protezione dei dati personali e la difesa dei diritti umani.
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PENNY E RON, EROI DEL QUARTIERE
Giuseppe Sarcina per il Corriere della Sera
La villetta a schiera dipinta di viola è circondata da una barriera d' acciaio della polizia alta due metri. Tre tendoni gialli e blu coprono l' entrata e il giardino posteriore. L' abitazione di Penelope e Ronald Jones, Penny e Ron per i vicini, «due pilastri della comunità», è oggi un viavai di agenti, di cani della polizia, di specialisti in tute bianche.
«Una casa di pazzi», diceva Penny una volta, indicando pazientemente l' allegra baraonda dei tanti ragazzi in affidamento che aveva ospitato: 268 nell' arco di più di 40 anni, un impegno sociale che nel 2010 l' aveva portata con il marito a Buckingham Palace per ricevere dalla regina Elisabetta il titolo di MBE (Membro dell' Ordine dell' Impero britannico).
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Gli anziani coniugi Jones - 71 anni lei, 88 lui - si sono rifugiati da amici. Probabilmente, quando sono stati fatti uscire di casa a braccia alzate come due malviventi, si sono infrante le loro speranze di aver creato un mondo migliore. Il presunto attentatore di Parsons Green sarebbe uno dei minori ai quali hanno «aperto il cuore». Stando ai vicini, il diciottenne arrestato sabato a Dover è tra gli ospiti più recenti di Cavendish Road, dove Ron e Penny ultimamente accoglievano soprattutto profughi. «In questi mesi c' erano due ragazzi, uno era tranquillo, l' altro era sempre nei guai», ha detto Serena Barber, che abita a un centinaio di metri di distanza.
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Stando a un dipendente del comune, il 18enne era un profugo iracheno che era rimasto orfano e abitava nel Regno Unito da tre anni. Scotland Yard non conferma, ma stando a indiscrezioni gli inquirenti sarebbero risaliti all' indirizzo di Sunbury-on-Thames, tranquilla zona residenziale del Surrey, dopo aver riconosciuto il ragazzo attraverso le immagini delle telecamere a circuito chiuso, diffuse domenica sera dall' emittente Itv News . Sarebbe stato lui a confezionare l' ordigno e a piazzarlo sul treno della District Line. Sempre stando ai vicini, gli agenti avrebbero ritrovato nel giardino della villetta diversi esplosivi, un fatto che sembra confermato dalle barriere erette attorno alla casa.
In seguito a un secondo arresto a Hounslow - un 21enne - il livello di allerta nazionale è stato riabbassato da «critico» a «severo» (un ulteriore attentato, ovvero, è probabile, ma non imminente).
La responsabile degli Interni Amber Rudd ha sottolineato che è da escludere che il 18enne abbia agito da solo e che non ci sono le prove di un coinvolgimento di Isis, ma gli ultimi sviluppi non consoleranno una coppia con sei figli loro e una voglia infinita di aiutare il prossimo che si è amorevolmente presa cura di un' enorme tribù: Penny e Ron Jones «non chiuderebbero la porta a nessuno», dice Barber.
secchi esplosivi nella metro di londra
«Lei è una madre straordinaria, per questi ragazzi ha fatto tantissimo, li accompagnava al ministero per sistemare i documenti anche se non era tenuta a farlo. Tutti qui li conosciamo, sono stimati e apprezzatissimi membri della comunità, non si tirano mai indietro». È il ritratto che emerge anche dalle parole di Alison Griffiths, l' assistente sociale che è stata spesso in contatto con loro. «Sono straordinari, fanno un lavoro che non tanti vogliono fare». «Li conosco da una vita. Saranno distrutti», si rammarica l' amico Nicky Rider, anche perché per i Jones accogliere ragazzi travagliati era una missione.
C' erano «alti e bassi», ma negli ultimi anni avevano deciso di dedicarsi ai profughi per dare loro un nuovo inizio. «Hanno visto tante cose brutte», aveva raccontato Penny in un' intervista, citando in particolare un caso che l' aveva commossa, quello di un ragazzo scappato dal suo Paese a piedi e da solo dopo aver perso i genitori. «La gente crede che la lingua possa essere un problema, ma non lo è. Hanno esigenze culturali diverse. Impariamo a cucinare insieme.
Ci rispettiamo». Nonostante fossero cristiani e praticanti, stando ai vicini i Jones non si sarebbero mai permessi di imporre la loro religione sui ragazzi che avevano in affidamento. Il cuore aperto di questi coniugi d' oro, questa volta, forse non è bastato.
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