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    ATTENTI SE SUONA IL CITOFONO: POTREBBE ESSERE ERNESTO RUFFINI CHE VI DICE CHE NON È PER NIENTE AMAREGGIATO DELLA SUA RIMOZIONE DALL'AGENZIA DELLE ENTRATE! - L'AVVOCATO PROMOSSO DA RENZI E GENTILONI HA DATO INTERVISTE A TUTTI I QUOTIDIANI SPECIFICANDO CHE ''LA DECISIONE DELLE ENTRATE È LEGITTIMA. PERCHÉ L'ABBIANO FATTO NONOSTANTE ABBIA RECUPERATO 20 MILIARDI DI EVASIONE FISCALE? CHIEDETELO AL GOVERNO''


     
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    1. «RECUPERATI 20 MILIARDI DALL' EVASIONE SI PUÒ ANDARE OLTRE, C' È TANTO DA FARE»

    Luca Cifoni per ''Il Messaggero''

     

    Direttore Ernesto Maria Ruffini, lei ha guidato l' Agenzia delle Entrate per un anno, dopo aver gestito Equitalia. Nel 2017 il risultato della lotta all' evasione è arrivato a 20 miliardi. Si aspettava di poter continuare il lavoro avviato?

    «Il lavoro avviato non è solo il mio ma quello delle migliaia di colleghe e colleghi che continuano a impegnarsi per il bene del Paese. Le Agenzie fiscali operano in piena continuità e questo, mi creda, è un bene per tutti. E dalla lotta all' evasione abbiamo recuperato appunto 20 miliardi.

     

    ERNESTO MARIA RUFFINI ERNESTO MARIA RUFFINI

    Quanto a me è la legge sullo spoil system che consente al governo di fare le proprie scelte in piena autonomia. Da parte mia sono pronto a un cordiale passaggio di consegne con il mio successore. L' Agenzia non è di Ruffini, non ho mai creduto nell' uomo solo al comando. Non è un lavoro per solisti, ma un lavoro di squadra formato da quasi 40 mila colleghi in entrate e quasi 8 mila in riscossione. Sono entrato tre anni fa in punta di piedi, come avvocato chiamato a servire lo Stato e i cittadini; torno come cittadino e da cittadino semplice continuerò a servirlo nella vita di tutti i giorni».

     

    Ma come ha saputo della sua sostituzione? Aveva parlato con il ministro Tria?

    «Come l' abbia saputo non mi pare importante. Con il ministro avevo parlato nei giorni scorsi per relazionarlo in modo esauriente sull' attività delle Entrate e della riscossione».

     

    Come lascia le Agenzie?

    ROSSELLA ORLANDI ROSSELLA ORLANDI

    «Quanto spazio ho per rispondere? In questi tre anni ho ricevuto tante lettere e messaggi da cittadini, molti, ovviamente, con velate critiche e arrabbiature che capisco. Ma non è l' Agenzia che decide quante tasse devono pagare gli italiani. Le garantisco però che molti di loro e molti imprenditori, in più occasioni, hanno apprezzato un nuovo fisco, servizi più moderni e maggiore trasparenza nei rapporti. Lascio due Agenzie che hanno imparato a dialogare in modo più efficiente, costruttivo e trasparente tra loro per garantire un miglior servizio al Paese. L' Agenzia delle Entrate potrà organizzare il prossimo concorso per dirigenti il cui bando è pronto per la firma di chi mi succederà».

     

    Pensa che il governo cambierà drasticamente la strategia di politica tributaria? Cosa resterà del lavoro fatto negli ultimi anni?

    «Ogni governo che si succede alla guida del nostro Paese ha l' onore e l' onere di realizzare i progetti per i quali sono stati votati. Credo che sia interesse di tutti i governi quello di semplificare il rapporto tra fisco e cittadini e di garantire le risorse necessarie per il bene di tutti. Abbiamo rimesso le lancette dell' orologio della riscossione e delle entrate sullo stesso fuso orario del Paese e dei cittadini, investendo sulla digitalizzazione e sul taglio della burocrazia. C' è ancora molto da fare. Come ho più volte osservato, il fisco è un cantiere sempre aperto. Nessuno potrà mai dire di aver finito il lavoro.

    ERNESTO MARIA RUFFINI EQUITALIA ERNESTO MARIA RUFFINI EQUITALIA

     

    Le faccio un esempio: Riscossione negli ultimi due anni ha inviato in media dieci milioni di atti in meno rispetto al biennio precedente. Eppure, grazie alla digitalizzazione, a un diverso approccio e a una maggiore apertura alle rateizzazione abbiamo raggiunto livelli massimi della riscossione anche al netto degli effetti della rottamazione».

     

    L' attuale maggioranza ha nel suo programma la cosiddetta pace fiscale. Come si concilia l' obiettivo di rimettere in pista contribuenti in oggettiva difficoltà con quello di non peggiorare la fedeltà fiscale di medio-lungo periodo?

    «Mi consenta di non fare valutazioni di tipo politico. In questi anni l' ho sempre evitato. Posso solo osservare che il ministro Tria ha più volte affermato che non si tratterà di un condono. Non dimentichiamoci inoltre, che la maggioranza degli italiani è onesta e leale nei confronti del fisco e degli altri cittadini. Anche per questo ho voluto e ho insistito e devo ringraziare il Mef e la Ragioneria Regionale dello Stato per la realizzazione di un progetto che ritengo importante in questo percorso: la possibilità per ogni cittadino di sapere per la prima volta e con semplicità come lo Stato usa le nostre tasse.

     

    ANTONINO MAGGIORE ANTONINO MAGGIORE

     

     

    2. " RIMUOVERMI NON PREMIA IL MERITO - I RISULTATI DELLA LOTTA ALL' EVASIONE SONO STATI EVIDENTI"

    Estratto dall'articolo di Gabriella Colarusso per ''la Repubblica''

     

    Poco più di un anno fa era toccato a Rossella Orlandi passare la mano in omaggio allo spoils system, passione e tabù di ogni governo. Oggi è Ernesto Maria Ruffini, chiamato prima da Matteo Renzi a Equitalia e poi da Paolo Gentiloni all' Agenzia dell' Entrate, a dover lasciare. Al suo posto arriva un militare, il generale Antonino Maggiore.

     

    (…)

     

    Eppure l' ultima relazione della Corte dei conti dice che l' evasione fiscale in Italia rimane sostanzialmente invariata: un fenomeno patologico.

    «Nel 2016 alla commissione finanze del Senato ho fornito i numeri del montante delle imposte non riscosse che si è stratificato dal 2000 al 2017, circa 50 miliardi al netto delle riscossioni che non sono andate a buon fine perché i soggetti non avevano risorse per far fronte al pagamento o erano falliti o deceduti. C' è da lavorare ma i risultati ci sono stati. In questi tre anni le riscossioni sono cresciute costantemente anche al netto dei provvedimenti delle rottamazioni».

     

    Questo per il pregresso. Poi ci sono i 110 miliardi di evasione fiscale all' anno di cui parla la commissione Giovannini. Perché non si riesce ad aggredirla?

    «Bisogna velocizzare i processi di accertamento e riscossione».

     

    Si dice da tempo. Come?

     «Digitalizzando i processi, con la precompilazione della dichiarazione dei redditi, la trasmissione telematica di una serie di dati per consentire la condivisone delle banche dati. Nel 2019 partirà la fatturazione elettronica».

     

    Sarà sufficiente?

    ERNESTO MARIA RUFFINI ERNESTO MARIA RUFFINI

    «Serve la trasmissione degli scontrini elettronici, cioè il collegamento di tutti i ricevitori di cassa a una base dati dell' agenzia delle Entrate, che consentirà anche alle partite iva e al mondo imprenditoriale di avere una dichiarazione dei redditi precompilata, ora solo per le persone fisiche. Ecco un progetto che mi piacerebbe vedere realizzato.

     

    Lei è il teorico del fisco amico, volontarietà più che imposizione: rivendica ancora questa filosofia?

    «Non mi piace questa definizione, credo sia impropria, gli amici ce li scegliamo, il fisco no. Penso che il fisco debba essere affidabile e debba essere visto come un serio alleato da parte dei cittadini. E per farlo servono leggi chiare e semplici».

     

    Sembra si vada in un' altra direzione: siamo un Paese così insofferente alle tasse da aver bisogno di un generale a capo dell' Agenzia?

    «No, ma dico una cosa: sono un avvocato ma non ho trasformato l' agenzia in uno studio legale. Chi mi succederà viene qui come direttore dell' Agenzia.

    ANTONINO MAGGIORE 1 ANTONINO MAGGIORE 1

     

    Ha gestito due rottamazioni: da un governo che parla di pace fiscale ci si sarebbe potuti aspettare una sua riconferma. Che è successo?

    «Bisogna chiedere a chi ha fatto questa scelta».

     

    Paga la Leopolda e il rapporto con Renzi?

    «Ho più volte ascoltato il governo attuale dire che si sarebbe mosso scegliendo il merito, il valore delle persone e i risultati ottenuti. È una scelta legittima del governo».

     

     

    L' ha saputo anche lei su Twitter come Reggi?

    «Non seguo Twitter».

     

     

     

    3. L' AMAREZZA DI RUFFINI: CHE FINE HA FATTO IL MERITO? HO RECUPERATO PIÙ GETTITO

    Lorenzo Salvia per il ''Corriere della Sera''

     

     

    (…) Paga il fatto di essere stato nominato dai governi del Pd?

    LUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE

    «Non credo. Il nuovo governo ha sempre detto che si sarebbe mosso giudicando il merito e i risultati».

     

    E allora perché la mandano via? Le somme recuperate dall' evasione sono aumentate, così come i servizi a disposizione del contribuente.

    «Non lo so, dovete chiedere al governo. Ma ripeto la scelta è legittima».

     

    (…)

     Quando la Lega propose per la prima volta la misura disse che era applicabile a 800 miliardi di euro con il Fisco. Ruffini ha indicato una cifra molto più bassa, 50 miliardi di euro, poi confermata dallo stesso ministro dell' Economia Giovanni Tria.

    Si è messo di traverso sulla «pace fiscale» e per questo il governo ha deciso di rimuoverla?

     «Ma no. Io quel dato l' avevo fornito al Parlamento in tempi non sospetti, addirittura nel febbraio del 2016. Non potevo certo cambiarlo».

     

    Della proposta della Lega, però, non ha mai parlato.

    «Non ho mai preso posizione pubbliche nei confronti dei provvedimenti fiscali. Non l' ho fatto nemmeno per la rottamazione. L' Agenzia si limita ad applicare le leggi, non può e non deve scriverle».

    salvini salvini

     

    Dopo la sua rimozione, Luigi Di Maio ha detto che chi riscuote i soldi delle tasse deve essere dalla parte dei cittadini. Non è stato così?

    «Posso rispondere dei miei pensieri, delle scelte legittime del governo risponde chi ha l' onore e l' onere di ricoprire quel ruolo. Io sono sempre stato dalla parte dei cittadini onesti per recuperare risorse da chi si era sottratto ai propri doveri nei confronti della collettività».

     

    Delusione, ma soprattutto orgoglio per il lavoro fatto: «Sono onorato di aver servito lo Stato». E si dice anche «pronto a collaborare con il successore per una transizione la più collaborativa possibile: ci siamo sentiti, gli lascio la firma del bando per il concorso dei dirigenti». Lei aveva scelto la linea del Fisco amico, nominare un generale significa cambiare orientamento? «No. Io sono avvocato, con il mio arrivo l' Agenzia non si è trasformata in un ufficio di legulei. Quando ci si siede qui si assume un ruolo diverso. Certo, molto è stato fatto ma molto resta da fare».

     

    Cosa?

    AGENZIA ENTRATE AGENZIA ENTRATE

    «Spetta al Parlamento decidere ma servirebbe un ulteriore taglio degli adempimenti, la riduzione delle scadenze, un monitoraggio che renda ancora più trasparente l' attività dell' Agenzia. Ormai da cittadino, spero si segua questa strada».

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