Ecco come sono andate le cose...La nostra amata Roma è gestita da Paperino e Pluto #DeRossi #DDR16 pic.twitter.com/AJOfoJdusL
— ErNinja™ (@stockazz) 16 maggio 2019
Andrea Pugliese per gazzetta.it
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Prima Ranieri che di fatto si schiera dalla parte del suo capitano, poi due audio di De Rossi che nello spazio di una mattinata fanno il giro dei telefonini di Roma (e non solo), e che certificano le ricostruzioni contrastanti del capitano e della Roma. Con tanto di Tapiro finale per Daniele e la manifestazione di protesta annunciata per oggi pomeriggio (ore 15) degli ultrà sotto la nuova sede dell' Eur. Insomma, la giornata giallorossa di ieri è stata di quelle surreali. Tanti momenti con un unico comun denominatore, l' addio (tormentato) tra la Roma e De Rossi.
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Dopo le 48 ore precedenti (già caldissime di per sé), ieri il via è stato dato dalla conferenza di Ranieri. Dove, di fatto, di Sassuolo-Roma non si è parlato. Il campo principale, come è ovvio, è stato la situazione di De Rossi. «Come i giocatori scelgono altri club, le società scelgono altri giocatori. È la legge del calcio - dice Ranieri -. Ma con Daniele, visto quanto vale per la Roma e i tifosi, andava detto in altro modo. Se fossi rimasto anche il prossimo anno avrei detto: "Io lo voglio ancora". So che giocatore, uomo e capitano è. Nel calcio esistono tanti modi di essere leader, lui è quello ideale.
totti alla conferenza di addio di de rossi
Ragiona sempre di squadra e mai per ego personale».
Concluse le parole di Ranieri, ecco che iniziano a girare i due audio di De Rossi, diventati presto pubblici anche su social e siti. «Ho detto: voi dite che sto male? Allora datemi centomila euro a presenza. Se faccio dieci gare è un milione, con 30 tre milioni, con zero gioco gratis.
UN GIOVANE DANIELE DE ROSSI
Che problema c' è? Al che Fienga mi dice: è quello che ti volevo offrire io, più un bonus fisso. Ma è un discorso nato e morto così, mentre mi diceva che non mi avrebbero tenuto. Dopo 40 minuti sono a casa, mi richiama: "Ho parlato con il presidente, se è così va bene". Ma come va bene? È un anno che non ci parliamo, nessuno mi offre niente e ora mi dite: "Se vuoi farti il contratto fattelo..."». Per De Rossi, quindi, l' idea del contratto a gettone nata come una battuta avrebbe poi trovato il sì di Pallotta. Ma nell' audio non spiega perchè a quel punto non lo avrebbe accettato.
Dignità e orgoglio personale? E qui nascono le versioni contrastanti, perché da Trigoria trapela che tra la Roma e il giocatore c' erano stati precedenti incontri per informarlo delle strategie del club.
IL MURALE DI DANIELE DE ROSSI
Colloqui in cui lo stesso De Rossi, infortunato, mostrava dubbi sulle sue scelte future. È vero, che nella conferenza di martedì Fienga si era scusato «per un discorso che è avvenuto solo ieri e non prima» ma il Ceo si riferiva alla comunicazione della decisione. In più, per la Roma non ci sarebbe mai stato alcun ripensamento. Anzi, Pallotta - saputa l' idea del contratto a gettone - avrebbe chiesto ai suoi di ringraziare Daniele, declinando. E offrendogli invece aiuto rispetto alla sua idea di giocare nella Mls visto che alcuni soci sono azionisti di club americani. In questo clima, non poteva mancare la consegna del Tapiro d' oro a Daniele. Avvenuta ieri sera. «Vediamo, tra poco saprò dove giocherò e se potrò dare molto o poco - commenta De Rossi -. Un po' ci sono rimasto male. Ma il nostro lavoro è così.
pallotta baldini
C' è chi gioca e chi prende decisioni. Come dirigente mi avrebbero tenuto, ma io vorrei provare a giocare ancora...». Oggi sarà un' altra a giornata calda.
LE RAGIONI DI BALDINI: PER IL BENE DEL CLUB...
Stefano Boldrini per la Gazzetta dello Sport
Nell' amarezza e nel fastidio di queste ore, Franco Baldini non ha perso il gusto toscano per la battuta: quando gli è stato riferito che in un ponte di Londra era stato esposto l' altra notte uno striscione contro di lui, ha commentato: «Sarà successo sicuramente al Blackfriars».
Sotto al bridge dei Frati Neri, fu trovato impiccato il 18 giugno 1982 il banchiere Roberto Calvi, figura chiave del crac del Banco Ambrosiano. Immagine lugubre, ma lo striscione ha invece come sottofondo le luci del Tower Bridge.
striscione contro baldini
In una stagione piena di negatività, con l' esonero di Eusebio Di Francesco, le possibilità di qualificazione in Champions ridotte al lumicino - a proposito di luci -, il derby di ritorno perso 3-0, le dimissioni dell' ex direttore sportivo Monchi e l' addio di Daniele De Rossi, la Roma ha centrato il record di essere la prima squadra ad essere contestata all' estero: lo striscione contro Baldini apre una nuova frontiera. Non c' è una firma, ma un nome: Roma.
A Londra esiste un club, i Lupi di Londra, che si è limitato a riprodurre sulla pagina Facebook lo striscione contro il dirigente toscano sotto la scritta «Mai un' azienda».
Baldini non vuole parlare. Da tempo ha scelto la strada del silenzio, anzi dell' oblio: dal lontano 5 giugno 2013, quando si dimise dal ruolo di amministratore delegato della Roma.
VANTO DI OSTIA DANIELE DE ROSSI MURALES
In questi sei anni, zero interviste. Il dirigente toscano ha lavorato al Tottenham fino alla primavera del 2016 ed è poi rientrato nell' orbita della Roma nell' estate 2016, come consulente del presidente Pallotta.
Neppure lo striscione londinese spinge Baldini ad aprire bocca. E' convinto che sia questa la scelta migliore per il bene della causa. Ci sarebbero da spiegare diverse cose sulla vicenda De Rossi, ma il rifiuto, nonostante le sollecitazioni, è totale. Chi ha deciso di non confermare il capitano della Roma? Perché dopo 18 anni di maglia giallorossa il presidente Pallotta o lo stesso Baldini non si sono assunti la responsabilità di comunicare in prima persona le decisioni dell' azienda Roma, al calciatore? Baldini è convinto che la linea seguita sia stata corretta e che rientri nelle prerogative di un club fare scelte scomode, anche con i «totem». Lo sostiene in privato, ma non vuole dirlo in pubblico.
de rossi 4 LO STRISCIONE DEI TIFOSI DELLA ROMA A FAVORE DI DE ROSSI E CONTRO PALLOTTA JAMES PALLOTTA striscione contro pallotta a new york kolarov de rossi