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    AUMENTANO I RICOVERI PER COVID DI BAMBINI TRA ZERO E CINQUE ANNI - I PICCOLI ARRIVANO IN CONDIZIONI NON GRAVI MA CI SONO CASI DI INSUFFICIENZE CARDIACHE E CIRCOLATORIE - GLI ARRIVI NEI REPARTI SONO AUMENTATI DEL 46% IN UNA SETTIMANA - E' IL PICCO MASSIMO DALL'INIZIO DELLA PANDEMIA…


     
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    Chiara Baldi per "la Stampa"

     

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    «Picco massimo» dall'inizio della pandemia: è il refrain che quattordici ospedali pediatrici italiani, riuniti sotto il cappello dell'Aopi, ripetono da qualche giorno, mentre continuano ad accogliere bimbi affetti da Covid nei loro reparti. Soprattutto quelli della fascia 0-5 anni - scoperti dal vaccino - che arrivano in condizioni non gravi.

     

    Ma non mancano pure casi più complessi e per i quali l'attenzione è massima, come nel caso del bimbo di un mese - uno dei più piccoli di tutta Italia e il più giovane del Piemonte - che ieri è stato trasferito dall'ospedale di Novara, dopo essere già stato preso in carico dalla struttura di Verbania, al Regina Margherita di Torino: il neonato necessita infatti della circolazione extracorporea, la «Ecmo», una tecnica che supporta le funzioni vitali per pazienti con insufficienza cardiaca e circolatoria.

     

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    Il bimbo è attualmente in miglioramento ma i sanitari restano cauti, anche perché da esami e analisi è risultato che l'infante abbia anche un altro virus e batterio in circolo. Per la professoressa Franca Fagioli, direttrice del dipartimento di Patologia e Cura del bambino del nosocomio torinese, «il quadro clinico è complicato e deve perciò indurci alla prudenza, anche se stiamo registrando lievi ma continui miglioramenti».

     

    Proprio al Regina Margherita sono attualmente ricoverati per Covid dodici bambini, un numero anche sei volte superiore ai dati di settembre e che conferma la grande diffusione del virus, in questo periodo, tra i più giovani. «Il 20-30 per cento dei contagi riguarda l'area pediatrica, per questo diventa fondamentale la vaccinazione», ha spiegato Fagioli, che nel frattempo ha fatto riconvertire un intero reparto per i casi Covid.

     

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    Oltre la metà ha meno di 4 anni Se per la Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, nella settimana tra il 21 e il 28 dicembre i pazienti Covid under 18 sono cresciuti del 46% rispetto ai sette giorni precedenti e di questi il 56% ha meno di 4 anni, per la Aopi la situazione dei ricoveri dei piccoli è in peggioramento ovunque e in modo «uniforme», soprattutto per quanto riguarda i minori di 5 anni: al Meyer di Firenze ci sono attualmente undici ricoverati per coronavirus di cui nessuno grave ma l'ospedale sta lavorando con la rete pediatrica Toscana per «aggiornare i criteri per le ospedalizzazioni con le pediatrie degli altri ospedali, usufruendo anche della piattaforma usata durante la recente ondata di bronchioliti».

     

    Il «picco massimo» di bimbi ospitati nei reparti si registra però anche al Santobono Pausilipon di Napoli, dove ci sono 18 ricoverati; all'ospedale materno-infantile Filippo Del Ponte di Varese, che non registra casi gravi; all'Istituto Pediatrico di Padova Salus Pueri che ha 29 piccoli che richiedono in particolare «necessità di isolamento perché hanno diverse patologie»; al Burlo Garolfo di Trieste; all'Ismep G. Di Cristina di Palermo; al Giovanni XXIII di Bari, dove ci sono undici bambini e al Presidio pediatrico Salesi di Ancona che ha avuto un «picco di ricoveri nei giorni scorsi e ora ha sette casi non gravi».

     

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    Di situazione preoccupante seppur non grave parlano invece al Bambin Gesù di Roma che registra «casi in aumento» e anche agli Spedali Civili di Brescia dove attualmente sono ospitati nei reparti Covid dieci bimbi e la direzione ha già attivato le pediatrie limitrofe. A Bologna, al Policlinico Sant' Orsola-Malpighi, invece, ci sono stati sei accessi al pronto soccorso che hanno richiesto l'isolamento, mentre ad Alessandria, al Presidio ospedaliero pediatrico Cesare Arrighi ci sono quattro under 11 nell'area Covid.

     

    Il rischio, però, è che i numeri peggiorino portando gli ospedali a rivedere le programmazioni di visite e interventi. Pronti all'aumento dei posti Per il momento, spiega l'Aopi, «tutte le strutture sono pronte ad ampliare il numero di posti letto per eventuali nuovi ingressi». Anche se la stessa associazione invita tutti i genitori a far vaccinare i propri figli: al momento, infatti, sono state inoculate poco più di 326 mila dosi, coprendo l'8,92% del totale.

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    «In questo momento - commenta il professor Gian Vincenzo Zuccotti, direttore di Pediatria e Pronto soccorso pediatrico dell'ospedale Buzzi di Milano e preside della facoltà di Medicina dell'università Statale - è fondamentale che i pediatri invitino al vaccino. Al Buzzi abbiamo attualmente 8 bimbi, di cui solo uno sopra l'anno di vita, ricoverati e per quanto la situazione da noi non sia critica, è importante che chi può immunizzarsi lo faccia».

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