Alessandro Di Matteo per “la Stampa”
matteo salvini luigi di maio
Stavolta un passo avanti è stato fatto, almeno così assicurano sia Lega che M5S: l' autonomia rafforzata per Lombardia, Veneto e Emilia Romagna sembra un po' più vicina dopo il vertice di governo di mercoledì sera che avrebbe risolto le divergenze sui soldi. E il nuovo incontro di lunedì potrebbe risolvere gli ultimi nodi. Luigi Di Maio è convinto di avere ottenuto correzioni che scongiurano il rischio di una «secessione dei ricchi», Matteo Salvini ritiene che le modifiche pretese dai 5 Stelle e da Tria sulla ripartizione delle risorse non cambino la sostanza dell' autonomia.
zaia salvini maroni
Già il consiglio dei ministri della prossima settimana potrebbe dare il via libera alle bozze di intesa tra governo e regioni. I 5 stelle ritengono di avere ottenuto correzioni importanti. Al termine del vertice di mercoledì sera, Di Maio si sarebbe detto «soddisfatto». Per i 5 stelle «si va verso una proposta equilibrata, a tutela anche delle altre regioni. L' autonomia si farà, è nel contratto, ma va fatta bene».
matteo salvini attilio fontana
La novità più importante riguarda l' eliminazione del meccanismo del «costo medio» e l' istituzione di un «fondo di perequazione» che dovrà garantire le regioni più povere. Ma se Salvini e la Lega «di governo» sono soddisfatti, meno contenti sembrano i presidenti di regione, a cominciare dai leghisti Attilio Fontana (Lombardia) e Luca Zaia (Veneto), fino a Stefano Bonaccini (Emilia Romagna). Il timore è che dopo mesi di trattativa interna al governo tutto venga poi rimesso in discussione in Parlamento. A mettere in allarme i governatori sono state le aperture di Salvini sulla possibilità di modificare il testo che uscirà dal Consiglio dei ministri.
matteo salvini luca zaia 3
«Una "riformicchia non mi interessa" - ha detto ieri Fontana - La cosa positiva è che si è entrati nel merito, ora bisognerà cercare di capire il Parlamento come interverrà. L' accordo non può essere modificato in assenza delle regioni». Altri esponenti lombardi, a microfoni spenti, sono ancora più chiari: «La verità è che rischiamo che già la bozza di intesa del governo sia già molto depotenziata dai ministri 5 stelle. Se poi nel passaggio parlamentare viene ulteriormente annacquata, rischiamo di ritrovarci una cosa che la Lombardia potrebbe non firmare...».
stefano bonaccini
Anche Zaia, pur definendo «un buon segnale» il mezzo accordo di mercoledì, avverte che non si firmeranno «intese al ribasso». Bonaccini, poi, è ancora più duro: «Ci si dica o sì o no, non ci si prenda in giro». Qualche esponente M5S è convinto: «Ora esploderanno i problemi tra i governatori leghisti e Salvini». Ma probabilmente peccano di ottimismo. Si vedrà se Salvini accetterà davvero che il Parlamento rimetta mano alle intese. E comunque, aggiunge un esponente leghista, «gli accordi si faranno anche se non saranno quelli che vogliono i governatori. Ma Salvini ha spiegato che non intende rompere sull' autonomia lasciando un' autostrada a Di Maio al Sud. E nessuno in questo momento può contestarlo».
MATTEO SALVINI ANGELA MERKEL LUIGI DI MAIO IN IO TI SPREADDO IN DUE salvini e zaia GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO CHERNOBYL BY LUGHINO Fontana, Salvini, Tajani e Conte al Salone del Mobile luigi di maio matteo salvini