Marco Menduni per ''la Stampa''
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È arrivata l'ora dei conti. Del bilancio dei danni. Della rabbia che trasforma la crisi delle autostrade liguri in carte bollate. Esposti alla magistratura, richieste di risarcimento, class action. Colpita con violenza, l'intera economia ligure passa al contrattacco.
Rischia il collasso per il micidiale uno-due dell'emergenza Covid e poi dei collegamenti impercorribili. Un esempio? Il mondo dell'autotrasporto dichiara 1,5 milioni di perdite al giorno per i 6 mila mezzi che transitano solo in ambito portuale.
È arrivato in procura l'esposto-denuncia del presidente della Regione Giovanni Toti contro il Ministero dei Trasporti, che punta soprattutto sulle sicurezza: «Il piano sta mettendo a grave rischio le persone sul nostro territorio», spiega il governatore. L'ultimo week end, quello delle quattro ore per raggiungere la Riviera di Ponente e delle sei ore per approdare al Tigullio partendo da Torino e da Milano, ha registrato come conseguenza una valanga di disdette.
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«Abbiamo perso un milione e mezzo al giorno - spiega Americo Pilati, il presidente di Federalberghi - Ora chiediamo ai clienti che hanno rinunciato di metterci per iscritto il perché: l'impossibilità di raggiungere la destinazione». Il settore (1.400 alberghi con una media di 50 camere) chiederà i danni. Perdite di almeno un milione al giorno dichiarano anche i baristi e i ristoratori: «È arrivata la batosta - si accalora Alessandro Cavo presidente di Fipe Confcommercio - nel momento in cui cercavamo di rialzarci dopo il Covid. Anche noi siamo pronti a un'azione per avere il risarcimento dei danni».
A una class action si preparano i balneari: «La proponiamo, guidata dalla Regione che è sempre stata attenta alle nostre imprese», dice il presidente ligure di Assobalneari Italia Fabrizio Licordari. Gli operatori stimano uno sprofondo da 600 mila euro (sempre al giorno) in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nei fine settimana. Poi c'è la ribellione dei sindaci. Carlo Bagnasco ha denunciato Autostrade per i danni subiti da Rapallo «ma anche - sottolinea- per la compromissione della sicurezza dei cittadini».
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A Ponente la stessa mossa è arrivata dal primo cittadino di Arenzano Luigi Gambino: «Siamo Davide contro Golia, non si può andare avanti così». In una regione che ribolle e nella quale le categorie non sono più disposte ad accettare il blocco perenne delle comunicazioni, il mondo del lavoro si mobilita per organizzare una manifestazione a Roma. Insieme imprenditori e sindacati, rappresentanti del cluster portuale e dei trasporti. Ci saranno anche gli autotrasportatori.
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Una lunga carovana di Tir dalla Lanterna alla Capitale. Giuseppe Tagnochetti, coordinatore di Trasportounito: «Le nostre imprese hanno il tempo contato. I camion sono fermi ore e ore in autostrada, i danni sono enormi, consegnare le merci è impossibile». Giovanni Mondini, presidente di Confindustria Genova, suona la carica: «Andremo a Roma ma speriamo si muova qualcosa prima, altrimenti sarà troppo tardi». Alla protesta si uniscono i sindacati: proclamano per il 24 luglio uno sciopero generale dei trasporti di merci e persone in Liguria.
Aderiscono Cgil e Uil, non la Cisl. In una Liguria in tilt arriva l'amministratore delegato di Autostrade Roberto Tomasi. Incontra a Genova i vertici dell'Autorità Portuale, di Confindustria, della Camera di Commercio. Il suo messaggio: per evitare che quel che sta accadendo possa ripetersi, c'è la necessità che «venga definita e approvata urgentemente una normativa univoca nazionale che chiarisca in modo definitivo e inequivocabile le modalità e i tempi di ispezione delle gallerie sul territorio italiano per tutti i gestori infrastrutturali».
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