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    AVANTI MELONI DI BUDA! AL GRIDO DI “DIFENDO DIO, PATRIA E FAMIGLIA”, LA DUCETTA A BUDAPEST RISPOLVERA LA RETORICA DA COLLE OPPIO E CORTEGGIA IL FILORUSSO ORBÁN IN VISTA DELLE EUROPEE (IMMAGINIAMO I SALTI DI GIOIA A WASHINGTON) - LA SORA GIORGIA CHIEDE AL PREMIER UNGHERESE DI CONDANNARE LA RUSSIA SULL’UCRAINA, PER SUPERARE IL VETO DEI CONSERVATORI POLACCHI E POI POLEMIZZA: “MI HANNO ATTACCATA PER IL VIDEO IN CUI DICO “SONO UNA MADRE, SONO CRISTIANA”. IL PENTASTELLATO CONTE LA INFILZA: “NON CREDO CHE GLI ELETTORI L’ABBIANO VOTATA PER SOSTITUIRE PAPA FRANCESCO...” (MA DIO HA CHIESTO LA SUA DIFESA? O GLI E' STATA ASSEGNATA D'UFFICIO?)


     
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    Antonio Fraschilla per “la Repubblica” - Estratti

     

    meloni orban meloni orban

    Ospite in casa del più filorusso e critico contro l’Unione europea, ma ormai unica possibile sponda per allargare il suo raggio di azione a Bruxelles dopo il flop del progetto di intesa tra conservatori e popolari. Giorgia Meloni cammina sul filo delle contraddizioni: rispolvera il suo cavallo di battaglia «sono una donna, sono una madre, sono una cristiana», per solleticare lo spirito di Viktor Orbán che l’ha invitata al forum sulla crescita demografica organizzato dagli ultra conservatori; e poi, faticosamente, cerca di portare su posizioni più accettabili le idee di Orbán, a partire dalla guerra in Ucraina.

     

    meloni orban meloni orban

    Ma le contraddizioni restano tutte su un asse, Italia-Ungheria, che va contro il filoatlantismo sbandierato dalla leader di FdI e la “moderazione” nelle critiche all’Ue.

     

    Meloni vola a Budapest come principale relatrice al forum sulla crescita demografica sponsorizzato dal 2015 da Orbán. Un incontro, per dare una idea, dove a introdurre i lavori è uno psicologo canadese, Jordan Patterson, che sostiene tesi come quella che gli esseri umani stanno bene «solo se in famiglia» e che non c’è «sanità» se i bambini frequentano omosessuali o genitori divorziati. Meloni, con Orbán seduto in prima fila, si inserisce subito in questo filone dove famiglia, Dio e patria sono tutto: «C’è una grave crisi demografica che certamente investe l’Italia e tutta l’Europa: una crisi che ha origini lontane e radici che affondano anche nelle sabbie mobili del mito della denatalità e di una impostazione culturale ostile alla famiglia».

     

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    Da qui la teoria del concetto di famiglia «attaccato» dal nuovo mainstream mediatico liberale: «Qualche anno fa sono diventata popolare perché durante un discorso ho detto “Io sono Giorgia, sono una madre, sono una donna, sono italiana, sono cristiana”. Mi hanno attaccata, ma il video è diventato virale. Io sono convinta che serva una grande battaglia per difendere la famiglia e Dio». Frase che attira la risposta caustica del leader M5s Giuseppe Conte: «Non credo che gli elettori l’abbiano votata per sostituire papa Francesco».

     

    La presidente del Consiglio sostiene di voler replicare il modello ungherese di Orbán, che aiuta la famiglia tradizionale e solo quella: «La famiglia non limita la libertà di nessuno e accresce la ricchezza di tutti. Riteniamo che lo Stato non possa sostituirsi alla famiglia. Dove nella storia si è tentato di farlo – come nell’Europa dell’Est sotto il dominio sovietico – gli esiti valgono come monito per tutti a non ripetere l’esperimento».

    Poi prende la parola Orbán che elogia Meloni («Che emozione la vittoria della destra in Italia», dice) e attacca duramente l’Europa: «L’Ue è in mano a un élite liberale che pensa di riscrivere le leggi di natura, come quando ha sostenuto tesi secondo cui i maschi possono procreare».

    giorgia meloni viktor orban meme by edoardo baraldi giorgia meloni viktor orban meme by edoardo baraldi

     

    (...) Colloquio nel quale chiede ad Orbán di aderire al gruppo dei Conservatori, da lei guidato, nell’Europarlamento per rafforzare il gruppo in vista delle europee e fare da contrappeso alla maggioranza Ursula che punta a vincere le prossime europee. Ma in cambio gli chiede di ammorbidire certe posizioni sull’Ucraina, considerato il veto dei conservatori polacchi su Orbán per le posizioni filorusse e la contrarietà all’ingresso in Ue del paese invaso da Putin. 

     

    (...)

     

     

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