Francesco Persili per Dagospia
sacchi ancelotti 3
Una volta Maradona disse a Sacchi: “Ma nel tuo Milan corre forte anche Ancelotti?”. Arrigo rispose: “No, pensa veloce'". Dal campo alla panchina, non è cambiato "Carlo Magno", l’allenatore che ha vinto i 5 più importanti campionati europei e la quarta Champions. Pensa più veloce degli altri. Nei quarti contro il Chelsea, sotto di 3-0, ha azzeccato i cambi che hanno permesso al Real di portare a casa la qualificazione. Nella sfida con il City ha tirato fuori dal cilindro Rodrygo, "l’hombre del partido". Nella finale con il Liverpool ha lasciato da parte gli orpelli estetici: “Il bel gioco? “Rischiare di uscire da dietro palla al piede con il pressing della squadra di Klopp non mi sembrava il caso. Vinicius ha fatto gol, Courtois ha parato: finita la gita”. I detrattori lo accusano: “Più cul…atello che anima”.
ancelotti striscione juve
Ci convive da una vita Ancelotti con lo scetticismo e le accuse, le più violente. A Torino, sponda bianconera, una frangia di pseudo-tifosi lo fulminò: “Un maiale non può allenare” (e lui: “Una grave mancanza di rispetto nei confronti del maiale, animale nobile”).
A Napoli, dove “alcuni scienziati” dissero che era arrivato "solo per trovare lavoro al figlio", fu accusato di non essere un “domatore”: “I presidenti mi invitavano a usare la frusta. Ho sempre risposto: non la so usare. Dipende dal carattere, se usassi la frusta non sarei credibile”.
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Dopo la parentesi Everton era finito sul carrello dei bolliti: “Sa vincere solo con le grandi squadre", dicevano. Ancelotti si è preso la rivincita, eliminando a una tutte le rivali (Psg, Chelsea, City e Liverpool) più accreditate per la vittoria finale della Champions.
È stato sempre dato per finito troppo presto, Carletto. “Con quel ginocchio che si ritrova abbiamo dato una sòla al Milan”, dissero alla Roma quando Ancelotti passò alla corte di Sacchi che convinse Berlusconi a comprarlo nonostante i problemi al ginocchio. Inutile dire che poi con il Milan vinse tutto. Nel calcio conta la testa, pensare più veloce degli altri, avere grandi calciatori. "Il calcio è semplice", sostiene Ancelotti: “Le statistiche rilevanti sono solamente due: i gol fatti e i gol subiti...”. Avercene di “bolliti” così.
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