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    AVETE CAPITO PERCHÉ CONTE VUOLE ‘SBUROCRATIZZARE’ IL PAESE? GLIELO CHIEDE L’EUROPA! – L’OPERAZIONE SEMPLIFICAZIONI FA PARTE DEL PACCHETTO OFFERTO DALL’ITALIA ALL’UE PER OTTENERE I MILIARDI DEL ‘RECOVERY FUND’. DI CERTO C'È SOLO CHE IL PACCHETTO È GIÀ SLITTATO ALMENO A METÀ GIUGNO – SE ‘GIUSEPPI’ VUOLE DAVVERO FARE QUALCOSA INIZI DALLA GIUSTIZIA, E FACCIA IN MODO CHE I FUNZIONARI PUBBLICI NON DEBBANO ESSERE TERRORIZZATI DALLE CONSEGUENZE PENALI DI UNA FIRMA


     
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    Roberto Giovannini per www.lastampa.it

     

    giuseppe conte e ursula von der leyen a bruxelles giuseppe conte e ursula von der leyen a bruxelles

    Non sarà facile per il premier Giuseppe Conte e il governo mettere a punto l’annunciato piano per le semplificazioni che - ormai appare chiaro - non ha soltanto l’obiettivo (pure importante) di sburocratizzare i mille vincoli e lungaggini amministrative che frenano l’economia e fanno impazzire i cittadini e le imprese, o anche placare componenti litigiose della maggioranza.

     

    PONTE MORANDI GENOVA PONTE MORANDI GENOVA

    Si è capito infatti che l’operazione semplificazioni fa strettamente parte (insieme ad altre riforme strutturali) del pacchetto offerto alla Commissione Europea dall’Italia per ottenere le ingenti risorse messe a nostra disposizione nel progettato Recovery Fund illustrato da Ursula von der Leyen.

     

    giuseppe conte genova ponte assembramento giuseppe conte genova ponte assembramento

    Insomma, semplificare oltre che necessario per il nostro sistema produttivo e amministrativo ormai è diventato un obbligo. Il che non cambia i termini del dilemma: si tratta di un passaggio tecnicamente molto complesso, che va meditato con attenzione, e che non può essere lanciato frettolosamente.  

     

    Il pacchetto sarà varato entro giugno

    Ecco anche perché il “testo pronto in due settimane” annunciato in Parlamento qualche giorno fa Conte in realtà slitterà almeno a metà giugno, se non di più. Tantissima è la carne al fuoco, ed è un fatto che una vera e propria trattativa nella maggioranza non è mai cominciata. La prima spina sulla strada dell’accordo è la necessità - esplicitata dalla Commissione Europea - del varo di una riforma seria della giustizia civile, che assicuri certezza nei tempi e negli esiti del contenzioso.

    burocrazia burocrazia

     

    giuseppe conte meme giuseppe conte meme

    La seconda è l’idea, accarezzata dal premier e dai renziani, oltre che da Confindustria, di una generalizzazione del "modello Genova”. Un modello che ha funzionato, ma che appare difficilmente ripetibile per la maggioranza delle opere pubbliche, fanno notare i sindacati degli edili, l’Anac e l’Ance, l’associazione dei costruttori, che puntano il dito sull’eccessivo numero delle stazioni appaltanti delle opere, sulla necessità di migliorare la qualità (spesso scadente) dei progetti, e soprattutto sullo sblocco delle procedure amministrative, che favoriscono i ritardi e le lentezze oltre che di fatto provocare la litigiosità giudiziaria: chiunque perde una gara d’appalto in automatico presenta ricorso ai tribunali amministrativi, e blocca per mesi e mesi i lavori dei concorrenti. Tanto meno appare facile la strada per un’ipotetica sospensione del Codice degli Appalti varato pochi anni fa.

     

    giuseppe conte meme 1 giuseppe conte meme 1

    Sconfiggere la paura di firmare

    conte casalino conte casalino

    Più accordo, invece, c’è sulla necessità di curare la “paura di firmare” dei funzionari, ovvero la sindrome per la quale i funzionari pubblici, terrorizzati dalla possibilità (concretissima) di dover fare i conti magari a molti anni di distanza con conseguenze penali (abuso d’ufficio) e amministrative (danno erariale) per aver firmato un atto, sbloccato una gara d’appalto, sottoscritto un documento.

     

    imprenditore e burocrazia imprenditore e burocrazia

    Martedì, in una lettera spedita a due quotidiani, il premier ha parlato di “una decisa azione di rilancio degli investimenti pubblici e privati e una drastica riduzione della burocrazia”, di una “rivoluzione culturale nella pubblica amministrazione”, a partire dal circoscrivere “più puntualmente il reato d’abuso d’ufficio”. Secondo uno studio di Palazzo Chigi pubblicato dall’HuffingtonPost, ben il 54,3% del tempo dell’iter complessivo di un’opera pubblica si perde in passaggi burocratici, nei cosiddetti “tempi di attraversamento” tra uno step e l’altro dei passaggi amministrativi. Una grande opera (oltre i 100 milioni di costo) oggi in media si realizza in 15 anni e 7 mesi, di cui 8 anni e sei mesi spesi nel superamento dei passaggi burocratici. Non va molto meglio per le opere di minori dimensioni, sotto i 5 milioni di spesa: dei due anni e mezzo necessari in media, 18 mesi se li mangia la burocrazia.

     

    Addio alla “colpa grave”

    conte ursula conte ursula

    Come fare a scacciare questa paura? Una ipotesi su cui Palazzo Chigi lavora è di sospendere (almeno temporaneamente, per i mesi necessari a verificare il buon funzionamento del meccanismo) la responsabilità amministrativo-contabile per “colpa grave”, ovvero far sì che la Corte dei Conti possa eventualmente imputare ad amministratori e funzionari soltanto un eventuale “dolo”, cioè un elemento soggettivo più circoscritto e complicato da dimostrare, e non la contestazione più generale per “colpa”. Possibile anche un intervento sul reato di “abuso di ufficio”, anch’esso definito troppo genericamente. Bisognerà però fare i conti con chi teme - a partire dalla Corte dei Conti - che l’allentamento di queste regole apra la strada a conseguenze negative.

    giuseppe conte dario franceschini giuseppe conte dario franceschini

     

    Premi, sanzioni, digitalizzazione

    Altre opzioni allo studio sono la definizione di una lista di “opere di interesse strategico locale”, da affidare a Commissari con ampi poteri. C’è poi la possibilità di modificare al rialzo le soglie fissate dal Codice degli Appalti per definire i casi in cui si può procedere con gli affidamenti diretti. Si studiano anche aggiustamenti per accelerare i trasferimenti agli Enti Locali dei fondi nazionali e comunitari per gli investimenti.

    GIUSEPPE CONTE E IL BONUS MONOPATTINO GIUSEPPE CONTE E IL BONUS MONOPATTINO

     

    Possibili anche norme per velocizzare le delibere del Cipe, che da sole bruciano circa tre mesi di tempo. E si pensa a introdurre “sanzioni” e “premi” per gli amministratori pubblici: chi compie il proprio dovere amministrativo-burocratico velocemente potrà ricevere flussi di risorse per investimenti maggiorati (ad esempio a partire dai residui degli stanziamenti delle gare già assegnate), chi cincischia invece si vedrà tagliati gli stanziamenti in proporzione al valore totale dell’investimento concesso. Si migliorerà la procedura di monitoraggio dell’iter realizzativo delle opere pubbliche, si assegnerà alle imprese che hanno tutti i requisiti per gli appalti una specie di “certificato” (garantendo che le aziende non siano in situazione di crisi, e fallire nel bel mezzo del lavoro), si utilizzeranno migliori piattaforme informatiche e albi per le stazioni appaltanti.

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