Orsini : Ho avuto ragione io, aver dato armi all'Ucraina ha causato solo più vittime tra i civili.#cartabianca #Orsini #Ucraina #Russia #Putin #Zelensky #Mariupol #Bucha #Draghi pic.twitter.com/cdy709juSc
— Davide Scifo ? (@strange_days_82) April 13, 2022
Francesca Galici per ilgiornale.it
alessandro orsini
Ancora una volta, Alessandro Orsini è stato ospite di Cartabianca e ha goduto di un trattamento diverso rispetto agli altri ospiti, avendo modo di parlare in solitaria per circa 10 minuti per esporre il suo pensiero e replicare alle polemiche della settimana. Anzi, alle polemiche che accompagnano le sue apparizioni televisive da quando è scoppiato il conflitto in Ucraina.
Per l'ennesima volta, infatti, Alessandro Orsini ha ribadito la sua posizione ma non ha mancato di sferzare l'Italia con parole ben poco gratificanti per il Paese in cui è quasi quotidianamente in tv con un tono costantemente autoreferenziale, non senza citare in svariati momenti i suoi libri, di cui l'ultimo è stato anche messo in grafica durante l'intervista. Immancabile anche il passaggio sulla presunta limitazione della libertà di espressione, nonostante abbia diritto ogni settimana a uno spazio in solitaria nel programma di Rai3 per esporre il suo pensiero senza contraddittorio che, ovviamente, viene commentato anche negativamente da parte di chi, in una democrazia, la pensa diversamente.
alessandro orsini
"Ho sempre condannato con la massima fermezza l'invasione, considero Putin un dittatore brutale. Sono un grandissimo sostenitore della società libera e aperta. Sono nati degli equivoci, per evitare le polemiche avrei voluto dire che sono stato strumentalizzato. Ma per stare tutti tranquilli dico che sono stati degli equivoci", ha detto il professore davanti a una sorridente Bianca Berlinguer davanti a queste ultime parole di Alessandro Orsini.
Il professore ha spostato tutto il discorso sul piano sociologico parlando di "violenza simbolica" su una domanda posta da una giornalista sulla condanna dell'invasione alla quale lui non ha voluto rispondere. Alessandro Orsini si è posto su un piano vittimistico rispetto all'opinione pubblica, ponendosi come unico baluardo nella difesa del pluralismo. "La violenza simbolica è importante non soltanto con riferimento all'Ucraina o quando mi dicono o ci dicono che siamo putiniani. Non dobbiamo identificarci con questa ingiusta etichetta. Se noi accettiamo lo stigma, e questo vale con le violenze psicologiche che subiscono gli omosessuali, le donne e i neri... Ci dev'essere la ribellione ribellione, fondamentale nel progresso", ha detto il professore.
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Alessandro Orsini, salito sul pulpito che gli è stato offerto da Bianca Berlinguer a Cartabianca, ha puntato il dito contro la cultura italiana per gli attacchi che sta subendo in questo momento storico: "Quando l'uomo è sopraffatto da una quantità di informazioni che non riesce a gestire, io nei miei libri scrivo che entra in modalità codice binario, ossia un sovraccarico di informazioni e quindi diventiamo tutti filoputiniani o filoamericani", ha detto Alessandro Orsini. Il professore ha poi aggiunto: "La mente umana non è non è in grado di farsi carico di tutte queste informazioni. Per me è normale, perché è il mio lavoro, ma l'uomo comune, anche alcuni giornalisti e alcuni politici, non conoscono la politica internazionale, l'hanno scoperta all'improvviso e sono stati sopraffatti".
Il professore ci ha tenuto a dire che "noi abbiamo questo problema culturale in Italia, il nostro Paese non conosce la politica internazionale, perché noi non ce ne siamo mai occupati. E ci sono tantissimi italiani che non capiscono e davanti a questa quantità di informazioni e questa trama così complessa, la mente si chiude e dice bene o male".
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IL POST DI ALESSANDRO ORSINI NEL 2019 SUGLI OMOSESSUALI
Francesca Galici per il Giornale
Nonostante le polemiche, anche interne alla Rai, sulla presenza di Alessandro Orsini a Cartabianca e, soprattutto, sulle sue esternazioni in merito alla guerra in Ucraina, il professore continua a essere il principale ospite del talk del martedì sera di Rai3. Dopo aver fatto il suo solito soliloquio iniziale, Alessandro Orsini si è confrontato con gli altri ospiti e, nonostante i richiami della Rai, non sono mancati i momenti di caos.
Tra le svariate affermazioni fatte nel corso della sua analisi, Alessandro Orsini ha sostenuto che "gli Stati Uniti non vogliono fare la pace". Ma il professore Orsini ha ampliato il suo discorso, riportando quanto detto già la scorsa settimana, quando il professore aveva definito Zelensky un incapace. Nell'ultima puntata di Cartabianca, invece, il presidente Ucraino è stato definito "intransigente" per non aver accettato a priori, prima dell'invasione, di dichiarare la neutralità del suo Paese, come pare sia stato proposto 5 giorni prima dell'inizio della guerra.
ALESSANDRO ORSINI
"La guerra l'ha fatta perché c'è stato un problema di intransigenza da parte di Zelensky, perché noi dobbiamo cercare di comprendere anche un po' la politica interna dell'Ucraina. Putin chiedeva la neutralità dell'Ucraina e la rinuncia all'ingresso nella Nato. La Russia non aveva un interesse. Se invece di fare una valanga di esercitazioni della Nato in Ucraina avessimo assunto una postura diversa, secondo me questa tragedia non sarebbe scoppiata", ha affermato il professore, che nei suoi interventi ha condannato l'invasione russa ma anche l'atteggiamento della Nato.
"Ho detto che la strategia dell'Europa di mandare armi avrebbe portato ad una mattanza e i fatti mi hanno dato ragione. Da quando abbiamo dato armi all'Ucraina abbiamo avuto molti più morti tra i civili e tra i soldati, molte più fosse comuni e molte più città devastate", ha detto il professore, pur non condannando la decisione di inviare le armi.
ALESSANDRO ORSINI
Alessandro Orsini, quindi, ha ribadito che il suo ragionamento è fatto in chiave umanitaria: "Per aprire un varco a un ragionamento umanitario la prima cosa da fare è demistificare la propaganda occidentale e uno dei suoi punti di forza è la rappresentazione degli ucraini come un un unicum e non come un plurale. Ma scusate, voi avete chiesto a tutti i bambini ucraini massacrati se vogliono resistere? È possibile che dobbiamo avere una rappresentazione così distorta dei fatti per cui esiste questa idea così propagandistica secondo la quale tutti gli ucraini sono uguali?". Ancora una volta il professore è tornato a coinvolgere l'elemento della popolazione più fragile per sostenere il suo pensiero, esattamente come aveva fatto una settimana fa. Un ragionamento smontato dalla ballerina Anastasia Kuzmina, che ha spiegato al professore come, al di là di alcune parti di popolazione, la maggior parte sia a favore della resistenza che, quindi, non è propaganda occidentale.
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corpi a bucha
Inoltre, il professore ha insistito sul fatto che l'Italia debba momentaneamente rompere con l'Europa e rapportarsi direttamente con Putin: "Draghi abbia il coraggio di dire a Putin: 'Se noi la smettiamo di inviare le armi, cosa sei disposto a dare in cambio?'. L'Italia deve dare una rottura momentanea in seno all'Europa e individuare una propria linea per la pace. Fino a quando l'Italia sarà a rimorchio dell'Europa e a rimorchio degli Stati Uniti...".
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