Estratto del libro di Cristiana Lauro “Il metodo Easywine” (Pendragon) per Dagospia
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Perché abbiamo paura di scegliere il vino? Come mai cerchiamo mille vie di fuga pur di non assumerci la responsabilità di decidere per l’intero tavolo?
Succede al ristorante, in trattoria, a casa di amici e via dicendo. Un po’ meno quando invitiamo a casa nostra perché fare la spesa e cucinare per tutti è un impegno riconosciuto che ci assolve da molti peccati.
Il vino buono oggi ha un costo non indifferente che incide sul prezzo della cena e nessuno di noi ha la fabbrica dei soldi, quindi scegliere quella bottiglia è una responsabilità nei confronti dell’intero tavolo. Questa potrebbe essere la prima causa di dubbi, incertezze e fugoni. Oggi però si possono comprare prodotti interessanti a prezzi umani e - mi spingo oltre - si può bere molto bene anche a buon mercato.
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Negli scaffali delle enoteche e dei supermercati si trovano un sacco di vini veramente buoni a prezzi ragionevoli e, credetemi, i soldi spesi per quella bottiglia si riveleranno un ottimo investimento per il vostro benessere. È anche questo il senso di “bere responsabilmente”.
L’altro motivo che può indurre i comportamenti curiosi che ho descritto sopra è che negli ultimi anni si è cercato di creare intorno al vino una specie di aura intellettuale che lo ha raccontato come qualcosa di nobile, complesso e colto al punto da sembrare inafferrabile. Ma il vino non è ricco, non è complesso e non è un totem.
Il nostro Paese è fra i migliori e più importanti produttori di vino al mondo. Impariamo quindi a conoscerlo, questo vino, a berlo senza esagerare (perché contiene alcol che non è una vitamina o un ricostituente) e a parlarne con disinvoltura, leggerezza e il giusto rispetto. Non è difficile e ne vale la pena.
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Ma non fermatevi a questo piccolo saggio, andate con le vostre famiglie o con gli amici in giro a visitare le cantine e a vedere la produzione del vino italiano da Nord a Sud e sulle isole. Parlate coi cantinieri e gli enologi, con gli agronomi e i contadini che vivono la campagna, i climi e le regole della natura che non sono mai scritte. Rimarrete stupiti dall’intima bellezza di tante diversità e imparerete un sacco di cose interessanti senza stare per ore con la schiena piegata sui libri. Il mondo del vino è pieno di persone che hanno storie curiose e divertenti da raccontare. Andate a conoscerle, sono certa che la vostra anima non mancherà di ringraziarvi.
Questo non è un vero e proprio libro ma una specie di quaderno che nasce dalla mia idea sedimentata, calcificata, quasi fossile direi, che il vino vada raccontato e non insegnato, bevuto e non santificato, condiviso e mai tracannato in solitario. E, comunque sia, non dobbiamo aver paura di parlarne.
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A nessuno piace sentirsi dire che è ignorante, quindi avvicinatevi e imparate il vino e i suoi abbinamenti in poche mosse. Se poi ci prendete gusto, esistono interi scaffali di biblioteche che i grandi maestri - quelli bravi per davvero -hanno scritto per noi. Oppure potete scegliere di approfondire l’argomento attraverso i corsi ufficiali di formazione per i sommelier.
Il vino è passione. La passione sia con voi!
(Tratto dal libro di Cristiana Lauro “Il metodo Easywine”, Pendragon,
ottobre 2019, per gentile concessione dell’editore).
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