Francesco Borgonovo per “Libero Quotidiano”
INFERTILIT MASCHILE
«Come libertini improvvisamente scopertisi impotenti, proviamo un' umiliazione profonda. Con tutta la nostra sapienza, intelligenza e potenza, non sappiamo più fare quel che gli animali fanno senza pensare». Cioè non sappiamo più riprodurci. Lo notava la scrittrice britannica P.D. James in un romanzo meraviglioso intitolato I figli degli uomini. Uscì nel 1992 ed era ambientato nel 2021. Il primo gennaio di quell'anno, immaginava la James, sarebbe morto «l' ultimo essere umano nato sulla Terra».
Nel racconto distopico, l'autrice metteva in scena una società occidentale incapace di generare figli, colpita da una sterilità di massa. «Ormai sono trascorsi venticinque anni dall'ultima nascita», scriveva, «e sono pochi a credere ancora che sul nostro pianeta risuonerà mai più il pianto di un neonato.
Il sesso ci interessa sempre meno. L'amore romantico e platonico ha preso il sopravvento sul bieco appagamento dei sensi [...]. Abbiamo i nostri surrogati, passati a tutti i cittadini dal servizio sanitario nazionale. I nostri corpi segnati dagli anni vengono stimolati, massaggiati, accarezzati, stirati, cosparsi di unguenti profumati: veniamo misurati, pesati, sottoposti a manicure e pedicure».
INFERTILIT MASCHILE
È stata profetica, P.D. James, ha solo anticipato un poco i tempi. Nel 2021 ci saranno ancora nascite, in Occidente (almeno si spera), ma la direzione in cui stiamo andando è esattamente quella indicata dall'autrice britannica. I dati sul calo della natalità sono abbastanza noti, del resto. I numeri pubblicati dall'Istat lo scorso ottobre, relativi al periodo fra gennaio e giugno del 2016, parlavano di 14.600 nascite in meno rispetto allo stesso periodo dell' anno precedente. Tradotto, significa un ulteriore calo del 6% della natalità.
Le cause di questo fenomeno sono molteplici. Alcune addirittura sorprendenti. Oggi, per esempio, si fa meno sesso. I casi di «sexout», cioè di spegnimento della sessualità, sono in aumento fra le coppie occidentali. Lo ha notato lo studioso tedesco Wi lhelm Schmid, indicando come motivazione la sovraesposizione del sesso: in tv, sui media, sul web... La società pornografica - paradossalmente - fa calare i rapporti sessuali.
INFERTILIT MASCHILE
Lo ha spiegato bene lo statistico Roberto Volpi, autore di un saggio ormai classico intitolato Il sesso spuntato. Il crepuscolo della riproduzione sessuale in Occidente (Lindau). «Non c' è paragone fra il sesso che faceva - fino alla fine degli anni Sessanta - una donna fra i ventitré e i venti cinque anni e quello che fa una donna della stessa età oggi», mi ha raccontato tempo fa.
«Fino ai Sessanta, le donne erano praticamente tutte sposate. Oggi si hanno sicuramente più partner, ma si fa meno sesso. Persino sulla precocità dei rapporti sessuali - che viene fatta passare come un fatto acquisito - ci sono dati molto contraddittori. Non è vero che oggi si fa sesso a quindici anni.
CELLULARE SPERMATOZOI
Questa non è una società in cui i rapporti avvengono così facilmente. Sappiamo tutti che ci sono ambienti in cui si possono avere facilmente incontri sessuali. Ma, appena si comincia a pensare a rapporti di maggiore tenuta, si entra in difficoltà. Non a caso, proliferano ovunque le agenzie matrimoniali. Perché è difficile avere rapporti - umani, non solo sessuali - non estemporanei». Insomma, il calo spropositato della fertilità ha delle cause ambientali, sociali. Cause che riguardano la vita di coppia, la diminuzione dei matri moni, l' instabilità dei rapporti.
CELLULARE SPERMATOZOI
Ma c'è anche un altro dato, di cui si parla meno, benché sia estremamente rilevante. Gli uomini occidentali stanno perdendo la capacità di fare figli. In poche parole, stanno diventando sterili. Il polemista francese Alexis Escudero ha dedicato all' argomento un saggio urticante: La riproduzione artificiale dell' umano (pubblicato in Italia da Ortica editrice). Nel testo, Escudero esamina la realtà di vari Paesi.
Cita per esempio Ronit Haimov-Kochman, dell'ospedale universitario Hadassah di Gerusalemme, il quale sostiene che «la concentrazione degli spermatozoi nelle provette conservate nelle banche del seme israeliane è crollata del 37% in solo dieci o quindici anni». È sempre Escudero a richiamare lo studio condotto nel 1992 dall' endocrinologo danese Skakkebaek, secondo cui «la concentrazione degli spermatozoi nello sperma umano è diminuita della metà tra il 1938 e il 1990».
SPERMATOZOI IN VITRO
Tale studio, molto contestato alla pubblicazione, fu ripreso nel 1997 da una studiosa americana. Nel 2012, a conclusioni simili giunse una nuova ricerca francese realizzata su 26.000 maschi. Di mostrò che tra il 1989 e il 2005 la concentrazione di spermatozoi nel seme maschile dei francesi si era ridotta dal 32,3%.
In Italia, la situazione non è migliore. Carlo Foresta, celebre esperto di infertilità maschile dell' Università di Padova, nel giugno scorso ha dichiarato a Repubblica che «dal 2000 al 2005 la qualità del liquido seminale è scesa del 14,7 per cento».
Insomma, la concentrazione di spermatozoi nello sperma maschile, dalle nostre parti, continua a diminuire. E questo significa, in soldoni, meno figli. «I numeri sono abbastanza difficili da recuperare, perché i registri qui da noi non funzionano molto bene», dice alla Verità Alberto Ferlin, presidente della Società italiana di andrologia e medicina della sessualità. «Ma che ci sia un aumento dell' infertilità maschile è innegabile.
SPERMATOZOI 1
L'ultimo dato che abbiamo sulla concentrazione degli spermatozoi nel liquido seminale parla di un calo del 30% negli ultimi trent' anni circa. Significa una diminuzione dell' 1% all' anno». E veniamo al cuore della faccenda. Quali sono le cause di questo drammatico calo?
«Quelle più probabili», dice ancora Ferlin, «sono ambientali. L' inquinamento, inteso in senso ampio. Ma anche lo stile di vita, la dieta. Ci sono fattori di rischio come il fumo, le droghe, l'obesità, il cibo. Bisogna fare attenzione: questi fattori agiscono già in giovane età, quando i maschi sono bambini o adolescenti, cioè nel momento dello sviluppo».
spermatozoi in corsa
Uno dei maggiori fattori di rischio è il calore. I testicoli, normalmente, hanno una temperatura di 1 o 2 gradi in meno rispetto al resto del corpo. Tutto ciò che aumenta la temperatura è pericoloso: dunque l'obesità, patologie come il varicocele, ma anche la compressione causata da certi abiti e il fatto di stare sempre seduti. Da un certo punto di vista, potremmo dire che il nostro stile di vita ci sta rendendo sterili.
L'uomo della civiltà della Tecnica perde - proprio a causa della Tecnica - la capacità di riprodursi. E che fa per risolvere il problema? Si affida di nuovo alla Tecnica, cioè alla procreazione medicalmente assistita. In modo subdolo, una delle nostre caratteristiche naturali si sta trasformando in un optional a pagamento, poiché preferiamo continuare con le medesime abitudini invece di adottare un comportamento più sano.
sperm diet
Secondo Roberto Volpi, una delle ragioni principali dell' aumento dell' infertilità è, alla fine dei conti, la nostra mentalità. Lo statistico toscano pensa che tutto il resto - cause ambientali comprese - sia secondario. La questione centrale è che «gli uomini occidentali hanno spostato il loro centro verso altro. Oggi cercano una realizzazione individuale, i figli vengono dopo. Non c'è più l'idea di continuare la storia, non si pensa più a riprodursi. Tutto questo influisce».
Insomma, è come se avessimo smesso di allenarci alla riproduzione. Da un certo punto di vista, l'abbiamo appaltata a terzi: ai laboratori, alle provette, alle cliniche della fertilità. Come scrive Alexis Escudero, si tratta «dell'artificio che il capitalismo impone ai nostri corpi per compensare i danni che esso stesso produce». Un pensiero radicale, certo, ma difficilmente contestabile. Pensiamo alla procreazione assistita come a un «diritto» che dobbiamo garantirci. In realtà, è «il futuro al quale ci condanna, ogni giorno, sotto gli applausi stupidi della sinistra progressista, la fuga in avanti tecnologica».